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sabato, Luglio 27, 2024

Le città che ospiteranno gli Azzurri durante gli Europei di calcio 2024 in Germania, Dortmund e Gelsenkirchen

Le città della Germania che ospiteranno gli Europei di calcio sono la meta perfetta per una “vacanza lampo” fra grandi eventi sportivi, cultura, shopping e attrazioni insolite.
Scopriamo assieme Dortmund e Gelsenkirchen: la prima, considerata la “metropoli verde” della Ruhr con i suoi monumenti industriali, la sua famosa birra e la sua leggendaria squadra di calcio, il Borussia e la seconda, che ha reinventato il suo patrimonio industriale legato all’estrazione del carbone in aree di grande interesse paesaggistico e culturale, divenute parte del percorso della Strada della Cultura industriale della Ruhr. 

Europei di Germania: chi ospiterà gli Azzurri

Un passato legato ad acciaierie e miniere di carbone, alla produzione di birra e al grande calcio, e un presente ricco di cultura, sport e high-tech proiettato con lungimiranza in un futuro sempre più ecosostenibile: Dortmund (Renania Settentrionale-Vestfalia), nona città della Germania per grandezza, è una metropoli verde di cui l’Ente Nazionale Germanico per il Turismo (Deutsche Zentrale für Tourismus, DZT) vi presenta il volto meno conosciuto.

Germania
Dortmund

Fino a metà Ottocento, prima dell’avvento dell’industrializzazione, Dortmund era un ricco centro commerciale della Germania conosciuto già nell’Alto Medioevo come Throtmannia (882 d.C.). Rinata una prima volta dopo i devastanti bombardamenti della Seconda guerra mondiale e una seconda volta dopo la chiusura di acciaierie e miniere di carbone, oggi la città più grande della Ruhr è un brillante polo universitario, un centro tecnologico d’avanguardia per le nanotecnologie medicali e una straordinaria oasi verde che ha saputo riconvertire i suoi antichi siti industriali in musei, gallerie d’arte e teatri di alto profilo.

Chi visita questa particolare città della Germania rimane colpito sia dalla sua allegria, sia dai suoi luoghi più pittoreschi come il porto fluviale sul canale Dortmund-Ems che collega la città al Mare del Nord o i quartieri Kreuzviertel, Kaiserviertel e Saarlandstraße, che pullulano di ristoranti, birrerie, localini e negozietti originali, sia da due “tradizioni” di antica data: la birra e ilgioco del calcio, in ordine di tempo. La città era la maggior esportatrice tedesca di birra già nel XIX secolo, quando la Dortmunder Export divenne un vero classico della produzione birraria, tanto da essere chiamata semplicemente “export”.

Oggi Dortmunder è una denominazione di origine protetta riservata alla birra di produzione locale (una lager a bassa fermentazione), mentre export designa solo la birra prodotta “nello stile” della città: per saperne di più è sufficiente visitare il museo Brauerei Museum, che ripercorre la storia dei grandi birrifici locali e della distribuzione commerciale della loro birra con cimeli insoliti e originali quali un bar e un camioncino delle consegne, entrambi degli anni Venti, e alcune macchine riempitrici in uso negli anni Cinquanta.

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Dortmund Phoenix Lake © GNTB Roland Goreki

Per quanto riguarda il calcio, invece, Dortmund è sinonimo di “Borussia”, squadra fondata nel 1906 e oggi fra le più blasonate dell’intera Germania. Il suo campo è il BVB Stadion (chiamato anche Signal Iduna Park), che ai prossimi Europei ospiterà anche Italia-Albania (15 giugno): i suoi 81.000 posti a sedere ne fanno il primo stadio della Germania e il settimo d’Europa per grandezza. Un vero must per gli appassionati: il Museo nazionale del Calcio (German Football Museum), che espone una ricca collezione di cimeli storici del calcio tedesco e internazionale come il trofeo della Champions League, e dedica ampio spazio anche alla nascita e allo sviluppo del calcio femminile.

Dortmund ospita vari musei molto originali come il LWL Museum Zeche Zollern, un’icona della cultura industriale in mattoni, vetro e acciaio in stile art nouveau che descrive la vita quotidiana dei minatori della regione al lavoro sopra e sotto terra. Da non perdere, poi, il DASA, uno dei migliori musei d’Europa dedicati a industria e nuove tecnologie, incentrato sul mondo della sicurezza e della salute sul lavoro, e la Dortmunder U dal gigantesco logo a U dorato: in questo ex birrificio hanno sede il Museum am Ostwall e la collezione d’arte moderna con prestigiose opere di Chagall, Klee, Picasso e altri “grandi”. 

Altre opere d’arte straordinarie, invece, sono custodite in tre chiese d’antica origine: la Marienkirche, dal nucleo romanico con arcate a tutto sesto (XII sec.), e le vicine Reinholdi­kirche e Petrikirche, entrambe del Trecento. Le architetture sono state in gran parte ricostruite con i materiali recuperati dopo i bombardamenti, ma gli altari, le statue e i preziosi dipinti che si possono ammirare oggi al loro interno sono gli originali, messi in salvo durante la Seconda guerra mondiale.

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Dortmunder U ©GNTB Roland Goreki

Non a caso, infine, Dortmund viene considerata la “metropoli verde” della Ruhr: metà del suo territorio è coperto da boschi,

fiumi e laghi, campagne e splendidi parchi come il Westfalenparke il Rombergpark.Per convincersene è sufficiente esplorare i dintorni a piedi o in bicicletta, o dare uno sguardo dalla torre della televisione Florian Tower (219 m) o dai monumenti industriali “riconvertiti” come la skywalk a Phoenix West: l’originale passeggiata su quelle che erano le condotte del gas a 26 metri d’altezza nel vecchio impianto siderurgico regala una vista spettacolare sulla città. Oppure fare una bella passeggiata sulle sponde del lago artificiale Phoenix-See di circa 24 ettari sull’ex sito siderurgico Phoenix-Ost, pieno di locali tra cui la birreria Bergmann Brauereiausschank dove viene prodotta la birra della città.

Gelsenkirchen, dal carbone alla cultura

L’Arena AufSchalke di Gelsenkirchen, conosciuta anche come Veltins-Arena, ospiterà il match tra l’Italia e la Spagna il 20 giugno, oltre ad altre partite il 16, 26 e 30 dello stesso mese. Questo stadio è la sede del celebre FC Schalke 04, fondato nel 1904, e include un museo dedicato alla squadra. Inaugurato nel 2001, lo stadio ha una capacità di oltre 60.000 spettatori e si caratterizza per alcune peculiarità tecnologichecome il tetto retrattile, che permette di mantenere condizioni ideali per il gioco anche con tempo avverso, e il prato retrattile, che può essere nascosto sotto la struttura in meno di quattro ore per preservarlo durante eventi non sportivi come concerti.

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Gelsenkirchen Musiktheater im Revier © GNTB StadtmarketingGE

Similmente ad altri centri della Ruhr, Gelsenkirchen si è evoluta rapidamente nel XIX secolo, passando da un nucleo agricolo a un importante centro industriale per l’estrazione del carbone e la produzione metallurgica, guadagnandosi il soprannome di “città dei mille fuochi” per le sue numerose ciminiere in funzione. Seguendo la chiusura dell’ultima miniera di carbone in Germania nel 2000, la città ha deciso di reinventare il suo patrimonio industriale, promuovendo la sostenibilità.

Per esempio, ha convertito le vecchie discariche minerarie di Rheinelbe e Rungenberg in aree di rilevante interesse paesaggistico e culturale, divenute parte del percorso della Strada della Cultura industriale della Ruhr, che quest’anno celebra il suo 25° anniversario. La città è servita dal canale Reno-Herne che offre varie attività ricreative: passeggiate e percorsi in bicicletta lungo il canale o crociere in barca per scoprire la regione dall’acqua, visitare il castello Schloss Berge del XIII secolo, sede di numerosi eventi, tra cui il tradizionale festival estivo che si tiene ogni anno a luglio e la torre dell’acqua di Horst.

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VELTINS Arena

Vantaggi in treno per i possessori di biglietti delle partite

I possessori di un biglietto della partita avranno diritto a un abbonamento di 36 ore, il 36 Hour Travel Pass che coprirà sia il trasporto pubblico all’interno della città ospitante che il trasporto ferroviario regionale (esclusi i treni ICE, IC o EC), senza costi aggiuntivi. Il biglietto sarà valido dalle 06:00 del giorno della partita alle 18:00 del giorno successivo. Seguiranno informazioni su come reperire il 36 Hour Travel Pass.

Massimo Terracina
Massimo Terracina
Giornalista dal 1987 si è sempre occupato di sport e turismo, con incursioni su radio e tv. Ha sempre la valigia pronta per esplorare il mondo, inesauribile fonte di spunti. Viaggiare allarga la mente. "State viaggiati" (con licenza)

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