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martedì, Aprile 30, 2024

STARHOTELS SPLENDID VENICE

Starhotels Splendid Venice

Testo di Franca Iannici

"Si è sempre dato per scontato che Venezia sia la città ideale per una luna di miele, ma è un grave errore. Vivere a Venezia, o semplicemente visitarla, significa innamorarsene e nel cuore non resta più posto per altro. " Così diceva di Venezia, che significa terra dei Veneti, Peggy Guggenheim, al secolo Marguerite Guggenheim (1898- 1979) una collezionista d’arte statunitense che fu la più importante sostenitrice dell’avanguardia europea. La città veneta, che storicamente era soprannominata "la Serenissima, è stata per più di un millennio capitale della Repubblica di Venezia e dal 1987 è stata dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità. A dispetto del fenomeno dell’acqua alta, che è comunque parte del fascino della laguna, risulta la città con il più alto flusso turistico in Italia, soprattutto durante il Carnevale e il periodo che va fra maggio e ottobre.
Famosa per aver dato i natali a Vivaldi, Casanova e Foscolo Venezia, in questo periodo offre l’opportunità di visitare diverse mostre tra cui la prima dedicata a George Barbier (1882-1932), artista e illustratore di moda, scenografo e protagonista del movimento déco presso i Musei Civici Veneziani, aperta al pubblico fino al 5 Gennaio 2009 (tel.+39 0412747607) e l’11a Mostra Internazionale di Architettura Out There Architecture Beyond Building che resterà aperta al pubblico fino al 23 novembre 2008. Alla mostra, allestita presso le Corderie Arsenale Padiglione Italia ai Giardini Castello di Venezia, sono esposte opere di architettura sperimentale provenienti da tutto il mondo e installazioni realizzate sul tema "pensare/essere architettura". (www.labiennale.org). Posizionato strategicamente vicino al Ponte di Rialto, dietro piazza San Marco, l’albergo Starhotels Splendid Venice è raggiungibile dalla mostra in dieci minuti con il vaporetto. Aperto nel 1984 è stato di recente inaugurato ufficialmente dopo un restyling durato 7 anni e con un investimento di 13 milioni di euro. L’attenzione nella nuova location è tuttavia focalizzata nell’area denominata campiello, un’ampia corte esterna e tipico luogo utilizzato, solitamente, per incontri e scambi, con capienza fino 40 persone, dove è stata realizzata una copertura apribile, interamente in vetro, utilizzabile in tutte le stagioni. Erano presenti all’inaugurazione, oltre a Elisabetta Fabri, vicepresidente e amministratore delegato di Starhotels, il sindaco Massimo Cacciari e monsignor Barbato, che ha portato la benedizione del card. Angelo Scola, patriarca di Venezia. Le 165 camere, di cui 16 suite, con vista sulla Basilica e sul campanile di San Marco, sono state arredate nei toni caldi del beige coniugando eleganza e funzionalità e utilizzando, per i bagni, pregiati marmi di Carrara Calacatta. Non meno suggestiva l’altana, articolata su tre livelli con il solarium, l’hydrovasca e un roof garden per feste private fino a 45 persone. I prezzi, per camera doppia, partono da 210 euro a notte (S. Marco Mercerie, 760 tel. 041 5200755 – splendidvenice.ve@starhotels.it). Ma Venezia, avvolta nell’oscurità, diventa un luogo di mistero e intrighi e per i più nottambuli alla ricerca di antiche storie di fantasmi è possibile, passeggiando tra calli, ponti e stretti vicoli, assistere a un curioso ghost tour (per informazioni chiedere alla concierge dell’albergo). Un esempio? Da secoli qui i veneziani si tramandano una storia mai narrata nelle cronache ufficiali, iniziata in Oriente e conclusasi drammaticamente tra le calli lagunari, quella de "la principessa senza impero". Si narra che tra il 1271 e il 1295, dove oggi sorge il teatro Malibran – le dimore della famiglia Polo – Marco Polo ritornò da uno dei suoi viaggi in Cina in compagnia di sua moglie Hao Dong, una delle figlie più giovani ed avvenenti dell’imperatore della Cina Qubilay Khan,.Di indole dolce, riservata fin quasi alla remissione, per lunghi anni essa ricambiò col suo amore quello del compagno, e pazientemente ne seguì le gesta. Tuttavia la sua vita, a Venezia, fu in qualche maniera una vergogna per la città, e per questo le cronache non ricordano volentieri quei fatti. Invisa al resto del parentado per questioni di gelosia e avidità, la principessa senza impero si adeguò così a restare segregata in casa, per non creare problemi a sè e al consorte. L’unico svago che Hao Dong si concedeva nei lunghi giorni della sua prigionia volontaria era il canto. La situazione si trascinò dunque così fino all’imprigionamento di Marco da parte dei genovesi. Una volta giunta la notizia in casa Polo fu Lucia, una delle sorelle dell’uomo, a dare la notizia alla cognata ma per ferirla ancora di più ne annunciò invece la morte. Hao Dong non disse nulla e nella stessa nottata, datasi fuoco, si lanciò da una delle alte finestre nel canale sottostante, e concluse con la morte la sua infelice permanenza nella laguna. Anche se è sempre più raro non è impossibile scorgere nella notte una figura che dalle alte finestre del palazzo fluttua nell’aria attraversando la porzione di cielo visibile tra le case che si affacciano al canale. Le mani a coppa verso l’alto e una piccola fiamma azzurra che vi divampa dentro senza bruciare. La principessa viaggia, di notte, per ricongiungersi al resto della sua famiglia, dall’altra parte del mondo. Recenti lavori di restauro e rifacimento delle fondamenta del Teatro Malibran, dove sorgevano le proprietà della famiglia del mercante, hanno portato alla luce dei vecchissimi resti umani, appartenenti ad una donna asiatica, sepolti assieme ad un prezioso diadema imperiale con il simbolo inconfondibiled dello stemma di Qubilay Khan.

 

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