Tra spiagge deserte e acque limpide, la vacanza nell’arcipelago venezuelano è un viaggio nei colori caraibici
Testo e foto di Elena Pizzetti
Il consiglio è di non portare libri. Anche se si adora leggere in spiaggia. Perché il mare di Los Roques esprime un fascino così magnetico e totalizzante da non lasciare alcuna tregua ai sensi come ai pensieri. Ogni nuvola sospinta dagli Alisei lo tinge di una nuova sfumatura e si arriva a contare con un solo sguardo anche dieci tonalità tra il turchese, l’azzurro e il verde. Ora limpido e cheto come acqua di fonte, ora grande oceano materico, questo mare non si limita a riempire gli occhi, ma scorre veloce fino al cuore dove si annida nel ricordo per sempre. L’incontro, emozionante fin dal primo sguardo, avviene dall’aereo. A dare il benvenuto è una ghirlanda argentea di 42 isole e 250 tra banchi di sabbia e atolli corallini abbacinanti in mezzo all’intensità blu del mare. Gran Roque, l’unica isola abitata, è un piccolo villaggio colorato dove non esiste asfalto e gli abitanti camminano a piedi nudi, liberi da auto, moto e scarpe. L’unico mezzo meccanico che circola è il camion che trasporta la spazzatura, ma può essere utilizzato anche per la parranda: festa itinerante lungo le vie del paese che, a sorpresa, nel cuore della notte, si affianca alle numerose feste danzanti in piazza. Per il resto la vita scorre calma e assolata, riservando al turista un lusso tutto particolare che non corrisponde a quello confezionato dai resort in stile maldiviano. Qui l’aspetto esclusivo della vacanza è dato dalla possibilità di trascorrere intere giornate soli o con amici sul banco di sabbia o sulle isole deserte preferite, in compagnia dei pellicani che si tuffano per pescare e dei gabbiani che cercano di sottrarre loro il pesce, tra coralli glicine, cetrioli di mare, gorgonie e spugne arancioni. Imperdibile Cayo de Agua, a circa 50 minuti di barca da Los Roques, una delle spiagge più belle al mondo, dove, con la bassa marea, una sottile striscia di sabbia bianca divide l’incontro tra due mari che hanno i colori dello smeraldo e dell’acqua marina. Per ammirare le stelle marine giganti si può andare alla Laguna di Rabusqui e poi fermarsi a Bajo Fabian, 100 metri per 30 di sola sabbia corallina in stile paradiso. Il pomeriggio si consiglia un bagno a Francisqui de Abajo perché qui dopo le 15, nella luce e nell’acqua, circola una dolcezza che si può quasi toccare. Los Roques è anche l’incontro della vita tra acqua e cielo. A Boca de los Bobos è facile vedere i Bobos, piccoli uccelli bianchi, appollaiati sulle mangrovie, e nuotare tra le tartarughe a Noronquises Abajo. Il servizio on the beach è di altissimo livello, perché le posadas provvedono a tutto: barca, capitano, ombrellone, sdraio (sempre posizionati in loco dall’equipaggio) e la "cava": la provvidenziale borsa frigorifero, riempita di ogni prelibatezza, preparata la mattina. Parco nazionale dal 1972, l’arcipelago di Los Roques (che è anche il più grande parco marino dei Carabi) è stato risparmiato da qualsiasi forma di speculazione edilizia o turistica: le posadas sono antiche case di pescatori ristrutturate con 5 – 10 camere (non molto grandi perché le leggi di tutela del parco non consentono di aumentarne il volume) dove il servizio è personalizzato fin nei minimi dettagli. In totale sono una sessantina, delle quali una ventina gestite da italiani e adatte al turismo occidentale (dai 70 ai 140 euro a notte in pensione completa). Anche se si viaggia soli, basta una cena per innamorarsi dell’atmosfera rilassata e, a tratti frizzante, che si crea in posada e che ogni giorno si trasferisce in barca. E se si cerca ancora più magia, meglio programmare la vacanza con la luna piena.Ottima l’ospitalità di Villa Caracol (www.caracolgroup.com): una posada candida e ariosa, con cinque camere tutte più grandi della media, posizionata in un luogo particolarmente ventilato (splendide le serate in terrazza ad ammirare le stelle) dove Caroline, brava cocinera, prepara gustosi piatti di pesce, pasta e verdura. Senza contare le scorpacciate di aragosta: da novembre ad aprile Los Roques fornisce il 90% della produzione nazionale, mentre durante il resto dell’anno la pesca delle aragoste è vietata. Se si è un gruppo di amici si può anche affittare tutta la posada. Si cena sul mare alla Posada Caracol che dispone di quattro camere. Molto accoglienti anche Macano Lodge, (tre suite e sette camere) con vista mare e un suggestivo giardino interno, (www.macanaolodge.com) e Piano y Papaia (www.pianoypapaya.com). Per chi vuole cimentarsi nella pesca a mosca la posada Mediterraneo (sei stanze molto raffinate) dispone di barca attrezzata e di guide (www.posadamediterraneo.com). Da non dimenticare: protezioni solare altissime e occhiali da sole perché il riverbero è ovunque molto forte. Da lasciare invece a casa: problemi e stress. Ma per trovare un po’di sano oblio basta anche solo una giornata nell’arcipelago.
Kuoni propone un soggiorno di 6 notti a Los Roques + 1 pernottamento a Caracas, sistemazione in Villa Caracol con trattamento di pensione completa, voli di linea Tap da Milano e Roma via Lisbona, trasferimenti, voli interni, assistenza in italiano, da 1.380 euro (quota valida per il mese di novembre). Per Natale e Capodanno, con disponibilità su richiesta, stessa sistemazione con voli di linea da Milano, per partenze dal 26/12 al 28/12, quote da 2.010 euro. Info: tel. 199/303044 – www.kuoni.it.
Per chi invece desidera una vacanza più itinerante Kuoni ha messo a punto Descubriendo Venezuela: 1 notte a Caracas, 2 notti a Canaima e 6 a Los Roques, 11 giorni/9 notti con voli di linea Tap da Milano e Roma, quote da 2.385 euro per partenze dal 22/12 al 27/12.
Tap propone voli da Milano per Caracas andata e ritorno da 488 euro + tasse (circa 290) fino al 9/12, dal 10 al 30 dicembre 634 euro più tasse (www.flytap.com).
Articolo pubblicato su Il Giornale il 15/10/08