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sabato, Luglio 27, 2024

FICO: una visita per scoprire le novità del parco tematico bolognese

Una giornata a FICO Eataly World in compagnia di Stefano Cigarini, amministratore delegato del parco tematico da inizio 2021, illumina su una realtà che Bologna non ha mai gratificato più di tanto.

Il piano di sviluppo prevede investimenti quantificabili in milioni di euro, tra 2023, 2024 e 2025, e il fatturato ’22 si attesta sui 10,5 milioni. Il solo Capodanno, che vedrà FICO trasformato in un enorme ristorante da 4mila posti, peserà da solo un 7/8 % del totale annuo.

Un rilancio basato su un piano industriale e incentrato sulle eccellenze del territorio dell’Emilia Romagna, che (come in tutta Italia, del resto) fa del cibo una delle peculiarità assieme ai motori e all’accoglienza della propria genuina gente.

«La missione del nostro parco tematico è promuovere il cibo, la cultura ad esso legata e la filiera che lo rende disponibile, attraverso l’educazione di chi lo visita – spiega l’AD Stefano Cigarini- Per fare questo abbiamo strutturato il parco a tema come una vera e propria realtà industriale, con il proposito di aumentata la permanenza media del visitatore e raddoppiata la spesa media».

Una folta delegazione GIST guidata da Donatella Luccarini, delegato regionale Emilia Romagna, e di altri colleghi in visita per promuovere questa “nouvelle vague” di FICO è stata testimone della volontà del nuovo management di affrancarsi da una immagine passata che non aveva portato i risultati sperati.

«Servirà ancora qualche anno per portare utili, ma il lavoro via via comincia a dare i suoi frutti. Il format di FICO potrebbe avere sviluppi esteri – prosegue Cigarini, investito della massima carica operativa dal 2021, nella attenta ed esaustiva presentazione – ad esempio in Cina».

FIco

Il 2024 sarà l’anno in cui FICO tornerà in attivo.

Nel parco di oggi è aumentata la permanenza media del visitatore (più che triplicata segno del maggior interesse nei contenuti) ed è raddoppiata la spesa media con un incremento di ingressi del 30% rispetto allo stesso periodo del 2021, di cui un 60% tramite la biglietteria online.

«Quest’anno – continua Cigarini- registriamo la perdita del 2019, attorno a 3 milioni ma con un volume di visitatori più basso, visto che allora, da quando ha aperto il parco a fine 2017, si era in regime di ingresso libero. Il nuovo modello di business, con la corresponsione del biglietto di entrata è più sensibile. Crediamo senza voli pindarici di tornare in utile dal 2024». Sui progetti di espansione futura di Fico, che fin dall’inizio della sua avventura si reggeva incassando percentuali dalle attività dei singoli operatori e, per essere sostenibile, autoproduce energia, Cigarini è chiaro:

FIco

«La nostra idea è quella di far diventare Fico il parco del cibo italiano all’estero, un ambasciatore di bontà e genuinità della miglior cucina al mondo – prosegue Cigarini – Abbiamo richieste in questo senso e vogliamo andare avanti, dopo aver messo a regime Fico a Bologna. Stiamo processando, e imparando migliorando, gli errori di gestione precedenti. Pensiamo di esportare l’idea verso la Cina dove alcuni territori ci reclamano a gran voce, avendo avanzato manifestazioni d’interesse concrete.  Ma si parla di un progetto a largo respiro temporale, un po’ come il progetto dello stadio provvisorio per il Bologna F.C.: una struttura temporanea nell’area di Fico che ospiterà in uno stadio da meno di 20mila posti provvisoriamente il Bologna calcio, durante i lavori di riqualificazione del Dallara».

Tante idee per fortuna per rendere FICO sempre più interessante

Massimo Terracina
Massimo Terracina
Giornalista dal 1987 si è sempre occupato di sport e turismo, con incursioni su radio e tv. Ha sempre la valigia pronta per esplorare il mondo, inesauribile fonte di spunti. Viaggiare allarga la mente. "State viaggiati" (con licenza)

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