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sabato, Luglio 27, 2024

Col Alto: 4 stelle superiore di tradizione in Alta Badia

L’Alta Badia è di certo un luogo votato alle vacanze montane. Siano in inverno o in estate, E questo lo sappiamo. Ma la storia di questo luogo è interessante: negli anni tra la prima e la seconda guerra mondiale iniziò sulle Dolomiti quello che poi divenne turismo come lo conosciamo oggi.

In Alta Badia, negli anni ’30, precursori dello sci

Negli anni trenta venne aperta a Corvara la prima scuola di sci e nel 1938 il primo impianto di risalita a Col Alto, una slittovia che trasportava in vetta le persone.

Nel 1946 venne costruita sul Col Alto la prima seggiovia d’Italia che entrò poi in funzione nel 1947.

COl Alto
Il primo albergo pensione Col Alto

E’ proprio in questo luogo che sorse l’ Albergo Pensione Col Alto, ancor oggi così chiamata, ma divenuta un moderno resort ampliato e sempre più modernizzato nell’ottica di uno stile “glamour altoatesino”, ricercato, ospitale, caldo e con materiali più locali possibili.

Siamo alla terza generazione di proprietari. Ce lo racconta Stefano Pezzei, direttore del Col Alto, nonché erede di famiglia, ospite perfetto assieme alla sorella Emanuela, nella gestione di questo gioiello “badiot” .

COl Alto
Il Col Alto oggi

La struttura nella quale sono stati utilizzati per ammodernarlo materiali locali, originali ed anche antichi, offre un centinaio di camere, di cui 20 superior rinnovate completamente nel 2019 e 30 camere collocate nella dependance Martagon collegata al corpo centrale da un tunnel sotto la strada, dove si trova anche l’accogliente spa.

Tra le suite, tutte sottoposte a restyling, spiccano le Wellness (60 mq), dotate di sauna privata e con vista sul gruppo del Sella e sul passo Gardena, le due suite Sellaronda (50 mq), con due bagni per venire incontro alle esigenze delle famiglie più numerose, e la magnifica suite Panorama (100 mq), la chicca qui è senza dubbio la scenografica vasca whirlpool sulla terrazza, l’interno poi ha un’atmosfera molto romantica, con tanto di caminetto in legno.

Col Alto

«Abbiamo una decina di tipologie di stanze. Non siamo un family hotel, ma siamo attrezzati per tenere i bambini con miniclub e in alta stagione animazione dedicata – prosegue Pezzei –  Per quanto riguarda le aree comuni, a disposizione degli ospiti, anche non dell’hotel, c’è una accogliente cigar-lounge che regala un’ampia scelta di sigari, da abbinare a cioccolata, rum e liquori e l’Iceberg Lounge, il cocktail-bar perfetto dall’aperitivo al dopo cena, attiguo, al bar dell’hotel, centro della vita non solo di Corvara, ma di tutta l’Alta Badia, con 5 sere su 7 musica dal vivo».

col alto
Il bar dell’hotel

Va spesa qualche parola sulla presenza di questi due “bar” uno dedicato al classico, quello dell’hotel, distillati e drink di qualità, l’altro, l‘Icebrag, tempio della mixology di Corvara, dove albergano, invece, cocktails sofisticati. Il grande bancone in granito russo rimanda ai colori del ghiaccio e imprime un’atmosfera frizzante e di tendenza.

La hit dei due mixologist, Domenico Barone e Giovanni Rinaldi, è il Gin Tonic Col Alto, signature drink.

Fra i primi in Alta Badia, al Col Alto, hanno puntato sul wellness.
L’hotel mette a disposizione una grande piscina coperta con idromassaggio ai sali marini, oltre a stube finlandese, bagno turco, grotta ai vapori di sali marini, laconium-tepidarium, percorso Kneipp, docce emozionali, grotta del ghiaccio e due sale per il relax. Oltre ai trattamenti nella rinnovata area beauty e massaggi La Natüra.

Alta Badia
La spa del Col Alto- foto Tiberio Sorvillo

«L’Alto Adige è ormai divenuto un luogo dove la cucina assume parte preponderante nella vacanza. Non potevamo esimerci dal proporre una ristorazione di livello – ancora Emanuela Pezzei –  Il ristorante dell’hotel, affidato allo chef vicentino Andrea Bedin, propone una cucina improntata ai sapori della tradizione italiana, con molte incursioni nella tradizione ladina e altoatesina. Dagli immancabili canederli, proposti anche come aperitivo in una miriade di varietà, alla linzer torte con farina di nocciole, senza glutine, passando per gli sfiziosi cajincí aréstis i ravioloni tipici della vallata o ancora le fettuccine di grano saraceno servite con ragù di cervo».

Massimo Terracina
Massimo Terracina
Giornalista dal 1987 si è sempre occupato di sport e turismo, con incursioni su radio e tv. Ha sempre la valigia pronta per esplorare il mondo, inesauribile fonte di spunti. Viaggiare allarga la mente. "State viaggiati" (con licenza)

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