Appuntamento il 10 novembre all’auditorium San Fedele di Milano per la proiezione del docufilm scritto e prodotto dalla socia Gist Silvana Rizzi sulla vita del padre gesuita e dell’artista Antonio Moscheni
di Silvana Rizzi
L’affascinante storia di Antonio Moscheni, pittore e gesuita, nato nel 1854 a Stezzano, alle porte di Bergamo, morto nel 1905 a Kochi nel lontano sud dell’India, sta per fare il giro del mondo.
Per lui si è mosso il governo centrale indiano che nel 2001 ha stampato un francobollo con un suo quadro. Un onore riservato ai grandi artisti.
Si avvicina il grande giorno! Vi aspetto a Milano il 10 novembre alle 18 all’Auditorium San Fedele, Via Hoepli 3/b, alla proiezione del docufilm di cui sono autrice e produttrice.
Antonio Moscheni, mio lontano parente, pittore e gesuita, ecumenico nello spirito e nelle opere, è molto più conosciuto in India, dove visse e lavorò negli ultimi sette anni della sua vita, che nel nostro Paese.
Il film documentario, in concomitanza con Bergamo e Brescia capitali della cultura 2023, nasce dal desiderio di farne conoscere la straordinaria storia personale e la lunga traiettoria artistica. Un viaggio nel tempo e nei luoghi, da Stezzano al mondo indiano, in cui il suo talento si sviluppò fino a raggiungere una fama tale da essere conosciuto nel Subcontinente come il “Michelangelo Indiano”.
Il racconto parte da Stezzano, tranquillo paesino della bergamasca, a quel tempo dedito all’agricoltura e alla coltivazione dei gelsi per i bachi da seta. Fin da bambino mostra una grande passione per il disegno. Il padre esaudisce il suo sogno di entrare alla prestigiosa Accademia Carrara di Bergamo per proseguire gli studi a Roma. In questi anni riceve premi e segnalazioni per il suo talento. Al ritorno apre uno studio a Bergamo Alta, ottiene i primi successi, riceve commissioni importanti, esegue ritratti, racconta nei suoi quadri la vita del paese.
A 35 anni avviene la grande svolta della sua vita. All’improvviso rinuncia alle prospettive di una brillante carriera di artista per entrare nella Compagnia di Gesù.
I suoi superiori ne apprezzano il talento. Nel 1898 lo destinano nel Sud dell’India alla missione di Mangalore, città di commerci affacciata sul porto, con l’incarico di affrescare la St.Aloysius Chapel, la chiesa costruita, come l’omonimo college, in cima a una collina, a dominare il territorio.
Antonio sbarca la vigilia di Natale. Ad accoglierlo, il dolce clima dell’India, un mondo di colori e di fiori, palmeti e bananeti a perdita d’occhio…
Si guarda intorno, curioso mai giudicante, si stupisce delle tante divinità di quel paese, senza mai criticarne le differenze. Entra in sintonia con i nativi, apprezzandone la gentilezza e la gioia di vivere.
Si appassiona alla figura di Saraswati, la dea della conoscenza e di tutte le arti, accompagnata dal motto “La verità trionfa sempre”. Oggi il suo ritratto campeggia nella Biblioteca del College. La dea indossa il tradizionale sari, il suo viso è indiano, così come i gioielli, ma il corpo poggia su una colonna romana…L’arte e la bellezza sono universali.
L’artista è felice. Si mette al lavoro senza sosta, appeso a una canna di bambù. In due anni e mezzo affrescherà i 1000mq della St:Aloysius Chapel. Ormai noto nel sud dell’India, verrà chiamato a Bombay e poi a Kochi.
Quanto a me, tutto inizia da una telefonata. Ne scoprirete la storia nel filmato, dove troverete qualche piccolo scoop, immagini bergamasche e indiane e ,spero, qualcosa di nuovo.
Antonio Moscheni non era Michelangelo, ma la sua opera è pervasa di una grande spiritualità che illumina i volti dei personaggi con una carica umana che non può non impressionare il visitatore.
Gli affreschi di Moscheni hanno conquistato anche il famosissimo cartoonist induista, R.K. Laxman, che ha lasciato sul libro delle firme uno schizzo significativo.
Sponsor
Si ringraziano: il Comune di Stezzano, St. Aloysius College-Mangalore, Blutek, leader nell’impiantistica per l’azoto e l’ossigeno, la Camera di Commercio Indiana per l’Italia.