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sabato, Luglio 27, 2024

Zimbabwe: il Paese dei Big Five

di Franca Iannici

 

Coccodrilli, zebre e perfino pitoni sono state le proposte gourmet della Repubblica dello Zimbabwe in Expo Milano 2015, l’esposizione universale dedicata al cibo sul tema “Nutrire il pianeta”. Situato nello spazio espositivo dedicato al Cluster di Cereali e Tuberi il Paese africano ha avuto l’occasione di mostrare gli sforzi compiuti in questi anni per ottenere una maggiore sicurezza alimentare e raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio promossi dalle Nazioni Unite.

Considerato il “granaio dell’Africa Australe” o la “piccola Svizzera africana” lo Zimbabwe, che un tempo si chiamava Rhodesia, è stata una colonia britannica fino al 1980 e la sua indipendenza è stata celebrata perfino da Bob Marley con la dedica della canzone Zimbabwe.

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La capitale dello Zimbabwe è Harare, soprannominata “The Sunshine City” e fino al 1980 si chiamava Salisbury. Il suo nome ha origine dal capo della tribù locale Shona, ”the one who never sleep”. La lingua ufficiale in tutto il territorio è l’inglese, ma la grande maggioranza della popolazione parla correntemente anche le lingue bantu, soprattutto, shona e ndebele.

Le principali attività commerciali del Paese sono legate al tabacco, mais, cotone e agrumi ma si trovano anche industrie tessili, acciaiere e diversi stabilimenti chimici. Tra le risorse naturali ci sono anche giacimenti d’oro e diamanti (nel 2006 fu girato proprio in Zimbabwe il film di Edward Zwick Blood Diamond con Leonardo di Caprio) e pare che un tempo fosse uno dei primi esportatori di fiori a livello mondiale. Alla fine degli anni 2000 l’iperinflazione ha fatto precipitare il valore della moneta locale al punto che la banconota più grossa in circolazione, quella da centomila miliardi, non era sufficiente a comprare un biglietto dell’autobus: in pratica per 175 milioni di miliardi di dollari dello Zimbabwe si potevano ottenere cinque dollari americani. Dal 2009 il governo ha smesso di stamparla e l’ha sostituita per le sue transazioni con il dollaro americano e altre valute estere.

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E’ situato a sud dell’Africa, tra i fiumi Zambesi, il più grande fiume dell’Africa australe (2.660 chilometri), che in questo punto definisce il confine geografico e politico tra lo Zambia e lo Zimbabwe, e il Limpopo. Anche se non ha sbocchi sul mare resta una destinazione suggestiva per vivere una wild experience a contatto con i big five nella savana dello Hwange National Park (rinoceronti, elefanti, leopardi, ippopotami e leoni) e per i meravigliosi colori al tramonto navigando sul fiume Zambesi, e i giganteschi baobab, che secondo una leggenda furono puniti per il loro egoismo ed ebbero le radici al posto dei rami.

Uno deil luoghi più emozionanti dello Zimbabwe insieme alla riserva di Hwange, il lago Kariba e Great Zimbabwe sono le Victoria Falls. Scoperte nel 1855 dall’esploratore scozzese David Livingstone secondo le leggende locali le cascate erano chiamate dalla popolazione del luogo, i Makalolo, “Mosi oa Tunva”, “Il fumo che tuona” e sorgono in una gola profonda e stretta che permette di ammirare tutto il fronte della cascata dall’altra sponda, esattamente davanti al salto. Il fronte delle cascate Vittoria è lungo più di un chilometro e mezzo ed ha un’altezza di 128 metri.

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Inserite fra le 7 Meraviglie del Mondo Naturale si trovano al terzo posto dopo Iguazù tra Argentina e Brasile e la cascata Angel (Salto Angel) in Venezuela,   la più alta del mondo, (979 m).

In Zimbawbe le cascate Vittoria attirano molti turisti   provenienti da Stati Uniti, Germania, Francia, Italia, Spagna e Regno Unito. Secondo il general manager del Victoria Falls Hotel Giulio Togni il periodo dell’anno migliore è senza dubbio l’inverno (aprile-agosto)   con una temperatura che va dai 25° diurni a 5/10° la sera. In questa stagione si può evitare la profilassi antimalarica che è però necessaria nel periodo delle piogge (settembre-marzo).

Lo Zimbabwe è indicato come la “culla dell’umanità”. Fu   proprio nell’Africa del sud che avvenne il passaggio Homo Sapiens – Homo Sapiens Sapiens. Il nome ha origine da un importante sito archeologico Great Zimbabwe (Grande Zimbabwe) che in lingua shona significa “grande casa di pietra” (zimba remabwe). E’ considerato il sito archeologico piu’ importante dell’Africa dopo le Piramidi, un luogo che rappresenta il cuore spirituale e storico del Paese.
Nella valle sottostante si trova il “Grande Recinto di Mura” (“Great enclosure”), dove nel 1987, R.N. Hall, archeologo, trovò l
‘uccello in pietra usato come simbolo rituale, “Zimbabwe Bird” o “Fish Eagle” divenuto poi l’emblema nazionale dell’autorità reale. Le rovine di Gran Zimbabwe si estendono in un’area di 7 km² a un’altitudine di 1.100 m slm, nell’altopiano di Harare.

Domboshava Park National Monuments. incisioni rupestri

Al Domboshava Park National Monuments, che tradotto significa pietre colorate (dombo: rock e shava: colours) a circa 30 km a nord della capitale Harare, si trovano incisioni rupestri che risalgono tra i 6000 e i 2000 anni A.C. e che pare siano state realizzate con una sostanza ricavata da una pianta e mischiata con sangue. Poco lontano dalla capitale Harare si trovano le Balancing Rocks Park a Epworthy. Sono distese di rocce ciclopiche poste in bilico una sull’altra da secoli e a volte sembra che siano sul punto di crollare al primo soffio di vento. Sono state immortalate nelle ultime serie delle banconote della Bank of Zimbabwe.

 

Balancing Rock Park

Altra meta affascinante sono le Chinhoyi Caves National Park dove si trovano le bellissime grotte composte da calcare e dolomite che portano ad una piscina di acqua blu cobalto chiamata da tutti Sleeping pool, profonda tra i 80 metri e 91 metri e con una temperatura costante di 22 gradi Celsius (21°C – 71,6 F). Le grotte furono scoperte nel 1887 da Frederick Selous e pare fossero utilizzate come una roccaforte dal fuorilegge Nyamakwere che uccideva le sue vittime gettandole nella Sleeping pool. Il nome tradizionale delle grotte è “Chirorodziva” (Pool of the Fallen) piscina dei caduti. (Per visitare le grotte è consigliabile munirsi di scarpe antiscivolo e una torcia perchè all’interno c’è scarsa illuminazione e le rocce sono ripide e scivolose).

 

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Kariba Lake si trova al confine tra Zambia e Zimbabwe ed è il più grande lago artificiale del mondo. E’ lungo più di 220 chilometri e ha una larghezza massima di 40 chilometri e una profondità massima di 97 metri. Sul lago Kariba fu costruita tra il 1955 e il 1959 da imprese italiane una delle più grandi dighe al mondo con un’ altezza di 128 metri e una arcata di 579 metri. Costata 135 milioni di dollari fornisce 1.320 megawatt di elettricità sia allo Zambia che allo Zimbabwe.

Attività ludiche

Il volo in elicottero sulle cascate, le crociere, attività dal ponte (es. bungee jumping), rafting, safari, e molti altri sono esperienze straordinarie organizzate dall’agenzia Shearwater alle Victoria Falls. Tra le iniziative più emozionanti per i turisti che vogliono vedere da vicino il re della giungla c’è proprio la passeggiata con i leoni (walking with lions), a fianco di cuccioli tra i 3 e i 16 mesi di età (oltre i 16 mesi non è più possibile avvicinarli). Questo è possibile perchè i leoni sono abituati fin da piccoli alla presenza degli esseri umani e non subiscono nessun condizionamento o costrizione. Nessun pericolo per i turisti, basta non superare mai i leoni durante la passeggiata e non toccarli sulla testa, al momento opportuno è possibile posare per le foto con i felini.

(sitohttp://www.shearwatervictoriafalls.com/activities/walking-with-lions/)

Collegamenti

Le compagnie aeree che seguono la tratta dello Zimbabwe sono British Airways, con partenze giornaliere da Milano Linate/Malpensa per Harare e Victoria Falls con scalo a Londra/Heathrow e Johannesburg e South African Airways, che è rappresentata in Italia da Aviareps.

 

 

 

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