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sabato, Aprile 20, 2024

VIENNA, BUDAPEST E IL TOKAJ, PERLE DELLA MITTELEUROPA

VIENNA, BUDAPEST E IL TOKAJ, PERLE DELLA MITTELEUROPA

Vienna e Budapest, due capitali diverse e a volte antitetiche nel cuore della Mitteleuropea, ma al tempo stesso anche simili e complementari, unite dalla storia per sei secoli nello stesso impero austro-ungarico a dominare il centro del vecchio continente, ma anche divise e addirittura opposte quando Austria e Ungheria si dominarono alternativamente, e unite anche dalla geografia non soltanto per i confini in comune ma pure per quella imponente autostrada fluviale rappresentata dal Danubio, lungo la quale sono transitati uomini, merci ed idee che hanno sempre avuto scali privilegiati nei porti delle due capitali. E poi la regione rurale del Tokaj, nel nord-est ungherese, una delle più importanti regioni vitivinicole nel cuore dell’Europa, produttrice di quel famoso vino omonimo considerato un vero nettare, nonché le numerose località di interesse storico, artistico o naturalistico disseminate lungo il percorso che le unisce, facce minori della stessa medaglia.

Vienna deve la propria fama alla ricchezza monumentale, artistica e culturale derivatale dal fatto di essere stata per oltre sei secoli la capitale dell’opulento impero asburgico, esteso nel cuore del continente, più che ad essere la capitale dell’Austria odierna. La sua storia, lunga e complessa, parte dall’insediamento romano di Vindobona, dove forse morì l’imperatore e filosofo Marco Aurelio, e prosegue con varie guerre fino alla conquista da parte di tribù magiare e boeme. Nel 1278 prende il potere la dinastia degli Asburgo, che lo manterrà poi fino al 1918, e nel 1438 divenne la capitale del nuovo impero in un’epoca di grande fioritura artistica e culturale. A fine 1400 subì la conquista da parte dei ungheresi di Mattia Corvino, poi le guerre di religione tra protestanti e cattolici e l’invasione del regno da parte dei turchi, fino a che nel 1683 gli ottomani furono battuti dal principe italiano Eugenio di Savoia sotto le mura di Vienna, salvando così l’Europa dall’islam. Seguì un nuovo risveglio economico e culturale, interrotto solo dalla breve conquista napoleonica, ma il successivo Congresso di Vienna del 1813 stabilì il nuovo assetto continentale e ne sancì la città come epicentro. Fu un secolo, sotto l’imperatore Francesco Giuseppe e la moglie Sissi, di grandi fermenti artistici che produssero nuovi stili architettonici come Biedermeier, Secessione e Jugendstil e musicisti come Mozart, Schubert, Strauss, Brahms, Beethoven e Haydn. Poi la disfatta della 1° guerra mondiale, l’annessione alla Germania di Hitler e la rovina definitiva della 2° guerra. Il centro storico, protetto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, mescola tutti gli stili architettonici dell’ultimo mezzo millennio: gotico, rinascimentale, barocco e rococò, fino a quelli più recenti dell’ultimo secolo. Gli edifici monumentali sono sparsi un po’ ovunque, in centro e in periferia. Da non perdere l’Hofburg, palazzo reale per 6 secoli con diversi rimaneggiamenti dal 1275, dove si conserva il tesoro imperiale tra i più ricchi al mondo; il castello di Schonbrunn, sede della corte dal 1730 al 1918; il castello del Belvedere abitazione di Eugenio di Savoia, comandante dell’esercito imperiale contro i Turchi; il Rathaus, bellissimo municipio neogotico, il monumentale Parlamento neoclassico, e poi tante chiese, musei, teatri e parchi.

Budapest, la vivace perla del Danubio e la Parigi dell’est anche in epoca comunista, non è tanto una città ma la fusione di tre diverse città: Buda, la città storica sulla collina, Pest nella piana ai suoi piedi oltre il fiume, e Obuda, la vecchia Buda perché qui sorse la romana Aquincum, divenuta capitale dell’Ungheria solo dopo l’unificazione nel 1873. Pest era stata la capitale del regno di Ungari e Magiari dall’800, ma dopo la distruzione da parte dei Mongoli nel 1241 venne trasferita a Buda, meglio difendibile. Poi nel XVI sec. venne conquistata dai Turchi, che la tennero per oltre un secolo, fin che nel 1686 venne liberata dagli Asburgo che ne fecero la capitale orientale del loro regno, legando ad essi la propria sorte fino al 1918. Dopo nazismo e comunismo la libertà è arrivata soltanto nel 1989. La città, con la sua livrea elegante e monumentale e l’atmosfera fin de siècle, è sempre stata un ponte culturale tra ovest ed est, anche in tempi bui. Da non perdere i monumenti nel quartiere medievale di Buda (Palazzo Reale barocco, chiesa di Mattia e Bastione dei Pescatori) e nella moderna e trafficata Pest, come il possente Parlamento, senza dimenticare musei, chiese, bagni turchi e piscine termali: siamo infatti nella maggiore città termale d’Europa. Il Tokaj è da secoli uno dei vini più famosi d’Europa, nulla che vedere con il Tokay alsaziano o con il Tocai friulano, soprattutto la costosa versione passita da dessert, apprezzata da papi e da re. In estrema sintesi il risultato eccellente si deve al terreno, al clima, alla raccolta tardiva, alla presenza di una muffa benefica ed all’invecchiamento in botti di legno e in cantine di tufo da 4 ad 8 anni, costringendo l’Unesco a proteggerla come Patrimonio dell’Umanità, unico riconoscimento ad un’area vitivinicola.

L’operatore milanese "Adenium – Soluzioni di viaggio" (tel. 02 69 97 351, www.adeniumtravel.it), specializzato in turismo culturale con accompagnatore qualificato, propone dall’ 11 al 19 luglio 2009 un itinerario che visita Vienna, Budapest e la regione del Tokaj, toccando anche numerose altre località di interesse storico, artistico e naturalistico lungo il percorso. Partenza con volo di linea da Milano per Vienna, rientro da Budapest, pernottamento in hotel a 3 e 4 stelle con mezza pensione, tour con pullman privato, guide di lingua italiana, accompagnatrice dall’Italia, assicurazioni, quote da 1.720 euro.

 

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