La Fondazione Nazionale Carlo Collodi porta in mostra a Collodi le opere dell’artista Massimiliano Maggi, in una esposizione che si potrà vedere fino al prossimo 3 aprile al Parco Pinocchio – Collodi, nelle sale espositive del giardino storico e chiostro di villa Garzoni.
Ircocervi di Massimiliano Maggi, questo il titolo dell’esposizione, si può visitare il sabato e domenica fino al 28 febbraio mentre dal 1 marzo sarà visitabile tutti i giorni, dalle 10.00 alle 16.00
A descrivere l’artista Maggi è il curatore della mostra, Nicola Micieli: “Maggi non ha mai avuto una nozione astratta dello spazio, non lo ha mai rappresentato come tridimensionale con una qualche convenzione d’ordine geometrico. Nemmeno nel senso del mero piano/superficie o fondo che dir si voglia, sul quale il segno si depositi stando al qui, mai presupponendo l’oltre. La superficie della carta è anzi per lui il diaframma osmotico d’uno spazio organico totalmente inclusivo dell’oltre, che Maggi dà sotto specie di nuclei generatori del segno e sovente di globuli oculari che dal profondo scrutano il qui. Che si scrutano e ci scrutano. E sono specole dell’oltre, evidenti segnali proiettivi del sommerso psichico contiguo alla fisiologia dello spazio organico e, junghianamente, dello spazio cosmico”.
Continua Micieli nella descrizione: “Il tutto si manifesta nella concretezza del segno lanciato a ordire le sue trame stereografiche, se è vero che il segno determina complesse strutture morfologiche delle quali si leggono, dicevo come in radiografia, gli strati e le articolazione interne. Sono un ampio campionario di figure dell’immaginario che ho chiamato ircocervi biomorfi, tra psichici e astrali. Nella loro eteronomia e varietà morfologica, esse hanno sempre, pur scomposta e ibridata, un rimando alla fisiologia e all’anatomia umana. In particolare la testa, il cranio e il volto, con a fuoco gli occhi e la bocca e, in sezione, la “macchina” dei tessuti e del cervello, che è il motore dei sistemi fisiologici e dei processi cognitivi ed espressivi, del sogno e della prefigurazione. Vero e proprio archetipo generatore di infinite variazioni morfologiche – scomposizioni, scarnificazioni, deformazioni, metamorfosi, notomizzazioni e manipolazioni genetiche – la testa è il leitmotiv del disegno di Maggi, e penso di poter affermare che davvero egli la profili in nuce, in modo automatico da vero surrealista, avviando molte sue opere nelle quali, una volta concluse, sarà magari difficile rinvenirne le tracce”.
Ecco dunque che il critico spiega il titolo della mostra: “Sono dunque anzitutto radiografiche teste e volti umani in versione anche bionica i fantastici ircocervi che popolano lo schermo grafico di Maggi, composti – o forse meglio scomposti – da linee dinamiche variamente filamentate intersecate modulate, come manifestazioni ambigue e mutanti di presenze aliene, emanazioni del profondo cosmico o psichico che lo si voglia considerare. Sono nuclei radianti e fasciami di fibre peduncolate, gangli e filamenti che si sviluppano in labirintiche reti neuronali. Sono racemi vegetali nodulati e ciliati che fanno pensare a macchinosi insetti o colonie di insetti mimetici, a inviluppi organici e reperti anatomicamente inclassificabili, portatori d’un erotismo naturalmente congenito al loro potenziale di inseminazione e propagazione della forma grafica dai punti e nuclei generatori nello spazio.”
Si ricorda che gli accessi al Parco e Giardino sono secondo le norme sanitarie in vigore. Per informazioni: parcodipinocchio@pinocchio.it