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sabato, Luglio 27, 2024

L’Umbria tra magia e misticismo

Dal linguaggio criptico de La Scarzuola ai misteri svelati della Narni sotterranea, viaggio nel “Cuore verde” d’Italia

di Elena Pizzetti

In Umbria i contrasti si stemperano in una soffusa armonia favorita dall’equilibrio secolare tra l’agire dell’uomo e la natura. Un’interazione virtuosa che governa il paesaggio e i borghi. Anche il passato vive con armonia nel presente, conservando alcune sue peculiarità, come un elevato senso di misticismo.

Per questo quando si arriva a La Scarzuola a Montegabbione (TR) non si coglie alcuna forzatura: solo qui, nel verde e in prossimità della chiesa francescana del duecento, poteva prendere forma il sogno dell’architetto Tomaso Buzzi che acquistò e restaurò nel 1956 il complesso conventuale.

A fianco edificò la sua Città Ideale, concepita come un’immensa macchina teatrale che racconta il viaggio iniziatico necessario a spogliarsi del proprio ego per assurgere all’essenza di sé e alla conoscenza. Ad accompagnare lungo questo percorso metaforico di morte e di rinascita c’è Marco Solari, nipote dell’architetto, che ne svela il linguaggio onirico e neomanierista, ora surrealista, ora metafisico. Una volta terminata la visita, si vorrebbe rimanere, per continuare il dialogo misterioso che questo luogo così criptico intavola con il nostro sentire e di cui si intuisce la potenza.

L’Umbria scatena una tensione interiore che punta verso l’infinito. Succede anche visitando i borghi, come Parrano (il più piccolo della Regione con i suoi 498 abitanti) con i suoi affacci su foreste di faggi e la trama sottile delle linde stradine in pietra. Magica è Spello, umbra, romana, longobarda, con la cinta di mura romane che non ha subìto ampliamenti, e la sua infiorata del Corpus Domini, durante la quale in una notte vengono creati 2 km di tappeti floreali che seguono il cardo massimo, autentiche opere d’arte progettate durante un anno e realizzate con 2 milioni di fiori a celebrare la potenza della vita e la sua effimerità. La “splendidissima colonia Julia”, come la definì Cesare, rilancia la forza del messaggio francescano che riconsegnò il vangelo agli umili.

La solitudine come potente strumento di viaggio interiore verso l’Altissimo ammanta l’eremo di Santa Maria Giacobbe, santuario duecentesco incastonato tra le rocce a 500 m sul Sasso di Pale,  raggiungibile lungo una salita costellata dalle 14 stazioni della Via Crucis. La discesa viene allietata dalla cucina della Locanda di Nonna Tina a Pale di Foligno, in una ex cartiera, che propone le eccellenze dei produttori locali (da provare la strapazzata di uova livornesi con tartufo e le insalate di erbette selvatiche). Sotto la piazza, inaspettate, le Grotte dell’Abbadessa conservano un mondo ipogeo incantato (www.paledifoligno.it).

A Narni il sottosuolo racconta invece il giallo risolto da Roberto Nini, uno dei 6 ragazzi che nel 1979 scoprirono sotto le rovine del complesso conventuale di S. Domenico una chiesa del XII secolo, una cisterna romana e una grande sala misteriosa. Grazie a ricerche incessanti, scoprì che si trattava del luogo dove avvenivano gli interrogatori del Sant’Uffizio, la Stanza dei Tormenti, così chiamata nei documenti ritrovati negli Archivi Vaticani e al Trinity College di Dublino. Adiacente, una cella ricoperta da scritte e simboli massonici raccontano la storia di una progionia (www.narnisotterranea.it).

Si alloggia a Torra del Nera Albergo diffuso & Spa, a Scheggino, a soli dieci minuti da Spoleto in Valnerina, realizzato dal sapiente recupero di 16 romantici appartamenti tra i vicoli acciottolati del borgo dove non passano auto, ai quali si sono aggiunti 12 camere, un ristorante che propone cucina locale e una grande spa panoramica con piscina coperta (www.torredelnera.it).

Torra del Nera Albergo diffuso & Spa, a Scheggino

Articolo pubblicato su Il Giornale il 2 ottobre 2022

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