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sabato, Luglio 27, 2024

Israele il viaggio infinito

testo e foto di Gabriella Poli

 

Improvvisamente da lontano, tra le rocce, si scorge del fumo, non può essere un incendio perché sta piovviginando. “E’ una bomba d’acqua”- urla Alì – il beduino con la Range Rover al posto del cammello – “basta scattare foto corri, corri…”. Risaliamo sulla jeep e partiamo a razzo per passare il guado prima che venga raggiunto dall’improvvisa formazione torrentizia che, subito dopo il nostro passaggio, fa crollare la pista nel deserto e corre anch’essa a scaricare nel mar Morto. Poi la schiarita. La pioggia cessa e i merli con le ali spruzzate di arancio si avvicinano in cerca di qualcosa da mangiare. Sbriciolo così il pane che conservo nella borsa e guardo le spinose acacie che respirano meglio dopo essersi dissetate.

L’acquazzone nel deserto della Giudea proprio non me l’aspettavo.

Ho lasciato Gerusalemme stamattina ( 13 aprile 2016 ndr.) sotto un cielo plumbeo e un gran vento.

Ed ecco che inizia una precipitazione senza precedenti. In una zona dove di solito cadono pochi millimetri di pioggia ogni anno scendono, nel giro di pochi minuti, centinaia di metri cubi d’acqua.

Ogni volta che si visita questa terra, nella quale affondano le radici le tre grandi religioni monoteiste, accadono eventi più o meno straordinari.

Dopo lo sbarco al Ben Gurion di Tel Aviv dall’ottimo volo El Al, tre giorni fa, con l’organizzazione del Ministero del Turismo di Israele e la guida di Uri Bar-El ecco che la prima notte al Dan Boutique di Gerusalemme è stata subito rinfrescata da una perturbazione. L’itinerario previsto attraversa Giudea, Samaria e Galilea, zone desertiche, depresse, o rigogliose e ricche di sorgenti e la mission principale è l’archeologia.

Deserto della Giudea 2016-04-13 16.50.49

 

Gerusalemme

Il cielo plumbeo del mattino permette scatti suggestivi della cupola dorata e degli scavi del Parco archeologico, del Davidson Center, della Città di David.

Gerusalemme è la capitale di Israele, contesa per millenni da una varietà di popoli e nazioni.

Le fondamenta del Muro Occidentale sono quanto rimane del Tempio di Salomone, distrutto dai Babilonesi nel 587 a.C. Qui gli Ebrei giunti da ogni angolo del mondo eseguono le preghiere rituali quotidiane e lasciano i loro messaggi rivolti a Dio, scritti su pezzi di carta e nascosti tra le pietre del muro. La loro eterogenea immagine rappresenta ogni sfaccettatura della religione: dagli anziani uomini ebrei in abito tradizionale hassidico, alle adolescenti che si avvicinano alla sezione femminile del muro.

La visita al Santo Sepolcro, nel luogo dove si dice che Gesù sia stato giustiziato e sepolto, dimostra quante varietà di Cristiani vi siano. In una delle 30 cappelle del luogo si possono vedere sacerdoti Cattolici, Greci, Russi, Armeni, Copti ed Etiopi. La cupola della roccia, sul Tempio della Montagna, che domina ogni veduta di Gerusalemme, è un esempio dell’architettura Islamica. La roccia è ritenuta, da tutte le tre religioni, il luogo dove Abramo si accinse a sacrificare il figlio a Dio, con quell’atto che divenne poi il fondamento del monoteismo.

Sulla via Dolorosa, la rete di strade attraverso la quale Gesù portò la croce prima di essere giustiziato, si sente il richiamo alla preghiera dei Musulmani alternarsi con i canti Cristiani e con le grida dei mercanti di spezie, e certamente accade di vedere Ebrei e Musulmani contrattare tra loro, o mangiare insieme al caffè.

Il nuovissimo Museo multimediale della Via Dolorosa è una toccante installazione che, dal marzo 2016, è stata aperta al pubblico presso il Convento della Flagellazione, da dove parte la Via Crucis ispirata dalla devozione cristiana. La proiezione, che dura 15 minuti, si articola in un percorso in tre fasi, che mescola frammenti archeologici di epoca erodiana e adrianea, tecnologia multimediale (una enorme mappa di Gerusalemme appesa al soffitto è lo schermo dove proiettare il viaggio nel tempo), e momento di preghiera. La guida multimediale per il momento è in otto lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo, portoghese, russo, arabo ed ebraico.

L’ambiente, detto Lapidarium e utilizzato precedentemente come deposito di frammenti lapidei antichi, è stato completamente trasformato dagli interventi architettonici e di restauro, che hanno riportato alla luce l’unicità del luogo, e in particolare: parte del Lithostrotos (con i segni del famoso “Gioco del Re”), di cui si era perso traccia; le scale erodiane che nell’antichità portavano alla famosa piscina dello Struthion, ancora conservata presso il Convento delle Suore di Sion adiacente a quello della Flagellazione; eccezionali frammenti architettonici di epoca erodiana e adrianea rinvenuti sul posto, tra cui parte di un’iscrizione monumentale dedicata all’imperatore Adriano.

E’ la prima delle tre sezioni del progetto Terra Sancta Museum a cui seguiranno infatti quelle archeologica e storica, che si prevede di ultimare per la fine del 2017.

Qumran rotoli del mar morto 2016-04-13 10.03.17[1]

Qumran e Massada

Nel deserto della Giudea due gemme sono incastonate sulle montagne che guardano verso la depressione del mar Morto, Qumran e Massada.

Qumran è uno dei siti archeologici più importanti. Qui nel 1947 sono stati trovati i rotoli del mar Morto. Era abitata dagli Ebrei già dall’ottavo secolo. La sua fama è dovuta agli Esseni che la abitarono e vi studiarono per quasi due secoli a partire dalla fine del secondo secolo. Sono loro ad aver nascosto nelle grotte dei dintorni del villaggio i famosi manoscritti denominati “rotoli del Mar Morto”. La ricerca sulla loro attività iniziò nel 1947 dopo che un beduino alla ricerca di una pecora smarrita li recuperò dentro un vaso di terracotta. Il frate De Vaux scavò con un gruppo di archeologi francesi dal 1951 fino al 1956 scoprendo altri rotoli e i ruderi di costruzioni antiche che rafforzarono la teoria che Qumran fosse il nucleo dell’attività Essena. I rotoli, conservati per duemila anni, grazie al clima arido, contengono brani del Vecchio Testamento, gli Apocrifi e altri scritti degli Esseni. Una parte di essi è visibile nell’Eichal Ha’sefer (Museo del libro) che fa parte del Museo di Israele.

Massada 2016-04-13 12.49.33

Massada fu eletta da Erode come rifugio dai nemici e residenza invernale. In alto sull’omonimo monte vi è ciò che resta della magnifica fortezza con mosaici, colonne e affreschi. Sito Unesco dal 2001, ultima roccaforte dei combattenti Ebrei per la libertà contro i romani, testimonia l’esistenza del regno di Israele durante gli ultimi giorni del Secondo Tempio. Massada appare come un complesso di costruzioni tra le quali spicca il palazzo fortificato di Erode il grande, re della Giudea. Ai piedi della fortezza gli accampamenti romani,le fortificazioni e le batterie d’assalto tra i meglio conservati sino ai giorni nostri.

Ein Bokek ci aspetta per la notte all’hotel Leonardo nella profonda depressione del lago salato le cui acque benefiche e i fanghi risanano la pelle e le ossa.

Il mattino seguente ci dirigiamo a Beit She’an in una zona ricca di palmizi, sorgenti e coltivazioni agricole

Beit She’an accoglie il visitatore maestosa, immensa spianata nella quale prosperava questa antica città romano-bizantina. Il parco archeologico si trova nel nord della attuale città.

Fondata nel periodo Cattolico (5.000/6.000 anni fa),ebbe in seguito molti conquistatori, tra cui gli Egiziani, 3.500 anni fa. Alcuni secoli dopo, venne conquistata dai Filistei (fu allora che, dopo la famosa battaglia del Monte Gilbo’a, appesero il corpo di Saul al muro di Beit She’an – Samuele 1, 31.8-11[1]). Divenne in seguito parte dei Regni di Davide e di Salomone, per venire infine distrutta in un incendio, apparentemente per mano del Re di Assiria (732 a.C.). Ricostruita come città ellenistica 2.300 anni fa circa, e rinominata Scythopolis, “città degli Sciiti”, nel successivo periodo Romano si espanse verso Sud.

Nel parco nazionale sono stati scoperti alcuni imponenti edifici, tra cui un teatro ancora utilizzato per spettacoli ed eventi, un bagno pubblico, il più grande ritrovato in Israele, due magnifiche strade colonnate, un tempio romano, una monumentale fontana decorativa, un’ampia basilica che segna il centro della città e, naturalmente, il mosaico restaurato in cui si può ammirare la dea romana della fortuna, Tyche, che porta la cornucopia.

Ed è la volta dei resti di Capernaum, Kfar Nachum (Villaggio di Nachum), una città ebraica situata nei pressi di Tagba (sette sorgenti) sulla costa del Mar di Galilea, dove Gesù stabilì il suo principale ministero. Il Nuovo Testamento ricorda gli insegnamenti di Gesù in sinagoga e le guarigioni miracolose avvenute in questa città, che fu paese d’adozione di Pietro, la cui casa si trova sotto l’attuale chiesa. La continua presenza cristiana di Capernaum è attestata sia dai testi sia dai ritrovamenti archeologici, ed attualmente è una principale meta di pellegrinaggio.

Nazareth 2016-04-14 17.10.42

Nazaret, o Natsrat secondo la pronuncia ebraica, è la culla del Cristianesimo, la città dove, secondo la tradizione, l’angelo Gabriele annunciò a Maria che avrebbe concepito un figlio con la forza dello Spirito Santo, e dove Gesù trascorse la sua infanzia e la sua giovinezza. Situata nella bassa Galilea, nel cuore di una valle attorniata da montagne possiede anche una ricca storia, un’archeologia affascinante, una cultura moderna e l’ineguagliabile bellezza del Medio Oriente.

Nata come un piccolo villaggio ebraico 2000 anni fa circa, divenne la roccaforte del Cristianesimo pochi secoli più tardi, nel periodo Bizantino, durante il quale il suo nome giunse molto lontano, ed il desiderio di vedere il luogo dove Maria e Gesù vissero la trasformò in una meta di pellegrinaggio. Questo motivo condusse alla costruzione della prima chiesa cittadina, la Chiesa dell’Annunciazione, situata dove la tradizione vuole vi fosse la casa di Giuseppe e di Maria. In seguito a Nazaret vennero edificate molte altre chiese, distrutte e ricostruite nelle diverse occupazioni musulmane e cristiane avvenute nel corso dei secoli. Nel XIX secolo l’interesse verso Nazaret si rinnova, ed i cristiani tornano a popolarla, costruendo chiese e monasteri. Attualmente è la più grande città araba di Israele, con una trentina di chiese e monasteri, oltre a moschee ed antiche sinagoghe.

Tiberiade ci aspetta per la notte al Leonardo Plaza dalla cui terrazza la città illuminata appare incantevole. In Israele, Tiberiade (Tverya) è sinonimo di vacanza.

Posata sulla spiaggia del Lago Kineret, Tiberiade, 200 metri sotto il livello del mare, è la più bassa città israeliana, visitata da migliaia di viaggiatori e turisti, che ne scoprono la vivacità e le molteplici attrattive.

Il mattino di nuovo in viaggio per visitare Magdala

Magdala, situata sulla costa nord-ovest del Mar di Galilea, era un’importante città ai tempi della sua più famosa cittadina, Maria Maddalena. Antiche fonti raccontano che pescatori e tintori avevano i loro propri quartieri, e che 80 botteghe vendevano una finissima lana. Il nome greco, Tarichae, “pesce in salamoia”, indica come la città fosse il centro di questa attività, oltre che un attivo cantiere navale. Alcuni studiosi l’hanno identificata come la Dalmanutha citata da Marco (8,10), dove Gesù giunse dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Alcuni anni fa, durante un periodo di secca, il lago si ritirò fino a rivelare le fondamenta di una torre dalla quale si ritiene che la città abbia ottenuto il nome (il cui significato è infatti “torre”), e che potrebbe avere avuto la funzione di faro. Il meraviglioso scenario che attornia Magdala comprende l’imponente roccia di Arbel e la Valle delle Colombe, la strada principale che Gesù deve avere seguito mentre era diretto a Nazareth. Infatti, la miglior vista di Magdala, i cui scavi sono in un’area cintata appartenente ai Francescani, è dalla sommità di Arbel, dove l’intera area del ministero di Gesù si estende, fino all’orizzonte.

Akko (Acri)

Ad Akko, le onde del Mediterraneo si infrangono contro le antiche e maestose mura della città, inondando le imponenti pareti di arenaria sono sopravvissute nel corso della storia e dei secoli. Le mura, difesa e roccaforte della città, portano il segno delle nazioni che hanno lasciato dietro di esse le loro impressionanti costruzioni, tanto che l’Unesco, nel 2001, ha nominato Akko patrimonio dell’umanità. Bellissimo il Palazzo dei Templari con una installazione multimediale che accompagna il visitatore sulle loro orme.

La città è un punto d’incontro tra est e ovest, tra antico e moderno, tra bellezza e storia.

Nei tempi antichi era una delle più importanti città della regione, sede di diverse culture, conquista dei Crociati e dimora degli Ottomani per molti secoli. Persino Napoleone tentò la sua conquista, ma dopo due mesi di fallimentare assedio sotto le sue mura, dovette desistere.

Haifa

Haifa, capitale del nord di Israele e terza città per estensione, sorge in una baia naturale sul Mediterraneo ai piedi del Monte Carmelo.

Qui, dalla camera del Dan Carmel Hotel posso ammirare tutto il panorama mozzafiato fino al mare e proprio sotto di me il centro mondiale della fede Bahai che meraviglia lo sguardo con la scalinata che dal viale principale della città si inerpica lungo il Carmelo e offre la vista della splendida cupola d’oro tra i giardini rigogliosi di fiori.

A nordest, oltre le acque scintillanti della baia, si scorge Akko, e verso nord risplendono le alture di Rosh Hanikra, le cui bianche rocce segnano il punto di confine tra Israele e Libano, e ancora oltre, verso est, svetta la cima innevata del monte Hermon.

Gli oltre 250mila abitanti di Haifa, appartenenti a cinque differenti religioni, vivono fianco a fianco in un’eccezionale policromia di culture e di etnie, dove Ebrei laici, religiosi e ultra ortodossi sono accanto a Cristiani, Musulmani, Bahai e Drusi. I souk variopinti e le strade sempre in movimento di Wadi Nisnas, delineano il ritratto di un vero e proprio quartiere mediorientale, poco distante dall’ortodossa Geula Street, dove suoni e sussurri ricordano le comunità ebraiche dell’Europa dell’Est.

Il monastero carmelitano Stella del Mare, sede dell’ordine cattolico romano, risiede sulla cima del monte Carmelo, in un punto considerato sacro fin dai tempi più remoti, quando ospitava gli oracoli e i templi del dio pagano Carmel, il Baal dei Cananei e lo Zeus dei Romani. In città, sinagoghe, moschee e chiese sono tutte aperte al pubblico.

Secondo alcune fonti, il nome “Haifa” deriverebbe da Caiphas, il sommo sacerdote del tempo di Gesù, mentre altre tradizioni tracciano questo nome dalla fusione delle due parole ebraiche “hof” e “yafe”, “spiaggia bella”. Abbracciando con lo sguardo il monte Carmelo, “la vigna del Signore”, fin dove gli occhi possono arrivare, si estende il parco nazionale più ampio di Israele, oltre 10mila ettari costellati di punti di osservazione e sentieri per escursioni, per offrire ai romantici e agli amanti della natura splendide vedute ed emozionanti avventure. Sulla cresta del monte, a pochi minuti dal parco, si trovano i pittoreschi villaggi drusi di Isfiyah e Daliyat el Karmel, e, non lontano, il monastero carmelitano di Mukhraqa, nel luogo dove il profeta Elia sfidò e sconfisse i sacerdoti del dio cananeo Baal.

Megiddo 2016-04-16 11.06.40

Megiddo

Considerato uno dei più importanti siti archeologici del periodo biblico, Tel Megiddo è uno splendido Parco Nazionale posto vicino alla città di Afula.

Megiddo era davvero importante nell’antichità; è menzionata nei testi egiziani e sembra poter identificarsi con il sito di Armageddon di cui si parla nel testo cristiano dell’Apocalisse.

Riconosciuto dall’UNESCO dal 2005 come patrimonio dell’umanità, gli impressionanti resti di differenti civiltà attirano qui molti visitatori e pellegrini.

Megiddo è collocata in un punto strategico sulla Via Maris, ovvero su quella via così chiamata dai Romani posta lungo il mare che si estendeva dall’Egitto a Damasco lungo la quale si sono verificati molti episodi di rivolte e di conquiste. Le vicine sorgenti d’acqua e la fertilità del territorio condussero qui coloni fin dai tempi più antichi. Megiddo era una città con eccezionali mura già 5.000 anni fa. Mille anni più tardi cadde sotto il regime egiziano e successivamente i Cananei conquistarono la città.

Il Re Salomone fortificò la città che estese poi il suo potere sotto il Re Achab circa 2.900 anni fa. Achab trasformò Megiddo nella “Città di Rekhev” e fece realizzare impressionanti lavori di distribuzione dell’acqua. La città israelita di Megiddo cadde sotto la dominazione assira nel 732 a.C. e venne poi distrutta dagli Egiziani nel 609 a.C.

Il sito include i resti del glorioso passato della città con sentieri che si estendono attraverso i luoghi principali della città stessa come le Porte della Città ed il Palazzo d’Avorio nel quale antichi oggetti d’avorio e gioielli sono stati rinvenuti – il più ricco tesoro di epoca cananaica mai rinvenuto – .

Altri importanti luoghi sono le stalle dell’epoca di Achab ed i lavori per l’approvvigionamento idrico che arrivano fino a 25 metri di profondità con anche un tunnel di 70 metri che s’estende fino alle sorgenti di acqua poste ad ovest.

All’interno del sito un museo racconta la storia di Megiddo dove si può vedere un filmato riguardante il sito stesso.

Cesarea

L’antica Cesarea è movimentata dai turisti che giungono ad ammirare le meraviglie del passato edificate da uno dei più grandi costruttori del mondo antico: Erode.

Il parco delle antichità di Cesarea è il più imponente di Israele, ospita edifici costruiti in diversi periodi, silenziosi testimoni dei cambiamenti avvenuti nella città durante gli ultimi 2.300 anni. Si estende lungo un’area di 500 dunam (pari a 125 acri), e vi si trovano i resti architettonici dal periodo ellenistico (III secolo a.C.) fino alle Crociate (XII secolo), quando Cesarea era una città portuale, per diversi anni capitale di Israele.

La città prese il nome da Cesare Augusto, che la offrì in dono ad Erode. Erode vi costruì un imponente porto accanto a diverse strutture di intrattenimento, bagni pubblici e templi.

Nel periodo Bizantino, Cesarea era un importante centro Cristiano, i primi padri della Cristianità, Origene ed Eusebio, vissero qui e, secondo la tradizione cristiana, qui avvenne la prima conversione di un pagano: il centurione romano Cornelio.

Nel periodo delle Crociate, la città venne fortificata per mezzo di ponti e mura, distrutti infine durante la Conquista Mamelucca del XIII secolo.

Un giro nel parco nazionale equivale ad una passeggiata nella storia, e camminando tra gli antichi palazzi ognuno può intuire come viveva il popolo migliaia di anni fa, deliziandosi intanto con le esperienze del nostro tempo, come gli affascinanti festival musicali organizzati nel magnifico anfiteatro Romano. Ognuno può camminare lungo le mura e attorno alle torri della città, tra le rovine dei castelli ed i templi, assistere alle corse dei cavalli, visitare l’antico porto e la piccola piazza degli artisti, ed ammirare la città del passato con le simulazioni interattive tridimensionali computerizzate.

La spiaggia di Cesarea regala tutta la bellezza della natura e gli appassionati dell’immersione possono esplorare le meravigliose rovine subacquee nel parco archeologico presso il porto. Accanto alle rovine antiche vi sono moderni caffè, caratteristici ristoranti, romantici angoli, una spiaggia sabbiosa e non lontano, l’antico acquedotto che riforniva Cesarea da una distanza di nove km.

La città è ricca di interessanti attività, tra cui corsi di golf, terme accoglienti, deliziosi hotel, il museo d’Arte di Ralli, ed un sito storico che ospita le rovine di un magnifico palazzo dal pavimento decorato con un motivo di meravigliosi uccelli in mosaico, e con un rarissimo tavolo intarsiato con vetro e oro.

Tel Aviv

Ultima notte in Israele a Dan Panorama di Tel Aviv. Tel Aviv è la prima città ebraica moderna costruita in Israele, ed è il centro dell’economia e della cultura nazionali, con la sua ricchezza di eventi artistici e culturali, festival, intrattenimenti d’ogni sorta, ed un’attivissima vita notturna. Estesa per 14 Km lungo il Mediterraneo, dal fiume Yarkon a nord fino al fiume Ayalon ad est, ogni giorno viene raggiunta da centinaia di migliaia di lavoratori, turisti, visitatori e festaioli, che, fino alle prime ore del mattino, percorreranno la città alla ricerca di locali, ristoranti e luoghi piacevoli dove trascorrere la notte.

La storia di Tel Aviv ha inizio a Jaffa (Yafo), adiacente e antica di 3000 anni, situata a sudovest. L’attuale città vecchia di Jaffa risale al periodo ottomano, e le sue case di pietra e gli stretti vicoli ospitano oggi il pittoresco quartiere degli artisti e il centro turistico. Tra le sue attrazioni, vi è Gan HaPisga, il Summit Garden, con i suoi ristoranti, gallerie, negozi dall’atmosfera unica, la passeggiata lungo il mare e le mura della città vecchia, il porto di pesca, il centro turistico nella vecchia corte. Vi sono anche alcuni importanti luoghi della cultura cristiana, tra cui la chiesa di San Pietro, datata al XVII secolo, la casa di Simone il conciatore, dove Pietro ebbe una visione di animali proibiti (non kosher) e la tomba di Tabitha, la donna che Pietro resuscitò dalla morte. Nei dintorni di Jaffa si trovano la torre dell’orologio di epoca Ottomana, un vivace mercato delle pulci e il quartiere di Ajami.

Nel 1909 66 famiglie di Ebrei, che abitavano a Jaffa, costituirono le fondamenta di quella che in seguito sarebbe divenuta Tel Aviv. Il luogo, denominato Akhuzat Bayit (casa colonica), era originariamente unito a Jaffa, ma nel 1910, quando prese ad espandersi, vide il suo nome mutarsi in Tel Aviv, ed altri nuovi quartieri si aggiunsero fino a costituire il centro di Yishuv, l’insediamento ebraico presente all’epoca in Palestina. E nel 1948, fu a Tel Aviv che David Ben Gurion dichiarò l’indipendenza dello Stato di Israele.

Oggi Akhuzat Bayit, che si estende da Montifiori Street a Yehuda HaLevi Street, costituisce il nucleo storico della città, affiancato ad Ovest da Neve Tzedek, primo quartiere ebraico esterno a Jaffa costituito nel 1887 e completamente rinnovato nel 1980, ed oggi è un affascinante quartiere dove sono rimaste intatte molte delle costruzioni originali. Nei dintorni di Akhuzat Bayit, sono sorti numerosi palazzi nell’eclettico stile diffusosi a Tel Aviv negli anni ’20, visibile a Nakhlat Binyamin e all’interno del “cuore della città”, l’area triangolare che si estende tra Shenkin Street, Rothschild Boulevard e Allenby Street.

Come raggiungere Israele: la compagnia di bandiera El Al è una delle migliori per raggiungere la Terra Santa

Dove alloggiare: tra le soluzioni consigliabili gli hotel delle due catene presenti sul territorio Dan e Leonardo.

 

 

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