Nella cultura indiana la cerimonia nuziale segue una tradizione antichissima. Sia esso un matrimonio bengalese, mussulmano o Sikh, Tamil o del Gujarat, tutti hanno in comune un elemento: i riti di famiglia.
Il matrimonio è un evento pubblico che coinvolge la comunità intera, tanto che le nozze vengono annunciate anche sui giornali, è un’unione indissolubile non solo tra gli sposi, ma anche tra le due famiglie degli stessi.
Il matrimonio indù prevede diverse tappe, in una cerimonia unica e coloratissima e festeggiamenti che durano giorni e TOAssociati vi offre l’opportunità di prendere parte ad una vera cerimonia nuziale con un itinerario che da Bangalore, questa grande e disorientante città, prosegue per Belur ed Halebid, i templi stellari (filosofia cosmica) più grandi del periodo medievale e una sosta presso uno dei più incredibili e mastodontici luoghi di culto jainisti: Sravanabenagola
Arrivo ad Hassan per prendere parte ad alcuni dei rituali del matrimonio indù: al Devarasamaradhane, cerimonia che viene eseguita due o tre giorni prima del matrimonio nelle rispettive case della sposa e dello sposo e al Varapooje che letteralmente significa decorare lo sposo e assistere allo scambio dei doni.
Dopo aver vissuto questa esperienza unica, ultima tappa del viaggio è Goa con una visita della capitale Panaji che ha mantenuto una forte componente di cultura portoghese, capace di emanare un’atmosfera molto più mediterranea che indiana.
PARTENZA SPECIALE: 21 MAGGIO 2013
con accompagnatore dall’Italia
Check-in: India del sud (10 giorni/9 notti)
Itinerario: Italia, Bangalore, Belur, Halebid, Hassan, Bangalore, Goa, Italia.
QUOTA: a partire da 2.030,00 Euro a persona in doppia (quota base per minimo 15 partecipanti)
La quota comprende: viaggio aereo internazionale, trasferimenti privati, sistemazione negli hotels previsti o della stessa categoria, trattamento di mezza pensione (pranzi), accompagnatore dall’Italia, visite, ingressi ed escursioni come indicate nell’itinerario, guide parlanti italiano in Karnataka ed inglese a Goa, 1 bottiglia d’acqua al giorno durante il viaggio, assicurazione inter-assistance, documentazione e set da viaggio.
La quota non comprende: tasse aeroportuali locali, le seconde colazioni, bevande, mance, spese di carattere personale e quanto altro non indicato ne "la quota comprende".
Il rito del matrimonio Indù
Il matrimonio indù, cultura predominante, è considerato un sacramento, ma è anche un modo per ripagare il proprio debito agli antenati. Secondo i Veda, infatti, la vita degli Indù è scandita da tappe obbligatorie ed auspicabili, una volta lo stadio dello studente è concluso, si deve passare alla tappa successiva e cioè quella di padrone di casa, chiamata "Grihastha".
La cerimonia ha un rituale complesso e suggestivo che si protrae per diversi giorni culminando, prima del rito, in una fastosa e coloratissima processione per le vie della città.
Il giorno prima le mani e i piedi della sposa vengono dipinti con l’hennè, seguendo la tecnica "Mehndi", alla presenza delle amiche che cantano gli auguri accompagnate dalla musica. Quindi nel luogo della cerimonia viene montato e decorato con fiori un gazebo detto "Mandapa", sotto il quale viene acceso un fuoco sacro, vero testimone dei voti degli sposi.
I riti vengono presieduti dal sacerdote brahmano benedicente, mentre la sposa offre yogurt e miele allo sposo e i due si scambiano ghirlande di fiori. Lo sposo per tre volte assicura al padre della sposa di assistere la ragazza nella realizzazione dei tre scopi matrimoniali: "Dharma, Artha, Kama".
Il sacerdote lega un lembo del sari alla camicia dello sposo (Vivaaha) quindi i due si scambiano anelli e ghirlande, si prendono per mano e gettano offerte nel fuoco per farsi benedire dal loro testimone, cioè dal fuoco sacro (Samagree).
Con il rito "Agni Parinaya" i due si tengono per mano e camminano attorno al fuoco cantando inni vedici per la prosperità, la fortuna, la fedeltà della coppia e infine si toccano all’altezza del cuore per unire menti e cuori.
Con "Asmarohana" lo sposo sale su di una pietra, sulla quale la sposa appoggia la punta del piede destro: è un simbolo di fermezza. Dopo il "Septapadì" o sette passi attorno al fuoco con relativa promessa, diventano marito e moglie. Con il "Mangal Sutra Dharama" lo sposo allaccia alla sposa un girocollo con i simboli di Shiva o di Vishnu.
Con "Suhaag" lo sposo pone una polvere rossa sulla scriminatura dei capelli sul capo di lei e la donna sposata la porterà per sempre.
Con "Aashirvaad" la famiglia dello sposo offre i propri doni alla sposa e tutti i presenti lanciano petali di fiori. Ora gli sposi partono per la loro casa portando con sé il braciere del fuoco sacro. Il sacerdote pone una noce di cocco sotto lo zoccolo del cavallo o sotto la ruota della macchina, perché venga spezzata. Gli sposi omaggiano la costellazione dell’Orsa Maggiore, formata da sette stelle, che portano i nomi dei sette Saggi della tradizione vedica. Ne aggiungono un’ottava per ricordare le responsabilità cosmiche che devono onorare.
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