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venerdì, Aprile 19, 2024

Il turismo organizzato può ripartire

DICHIARAZIONE STAMPA DEL PRESIDENTE ASTOI CONFINDUSTRIA VIAGGI PIER EZHAYA

 

EZHAYA (ASTOI): IL TURISMO ORGANIZZATO PUO’ RIPARTIRE ANCHE SE CON GRAVE RITARDO. GRANDE LAVORO DI SQUADRA CON LE ALTRE ASSOCIAZIONI.

ORA I RISTORI PER LE PERDITE NEL 2021

 

 

 

“Salutiamo l’ultima ordinanza del Ministero della Salute con soddisfazione. Pur con un gravissimo ritardo ci allineiamo agli orientamenti degli altri Paesi europei e possiamo, gradualmente, riaccendere i motori e guardare al futuro.

Indubbiamente è lecito aspettarsi dal punto di vista della domanda una graduale ripresa e non un’immediata accelerata, anche perché alcuni temi centrali, primo fra tutti quello inflattivo, restano ma, finalmente, possiamo iniziare a programmare con un minimo di visione a medio termine e tornare a quella normalità alla quale abbiamo dovuto rinunciare per due anni.

Il grande lavoro fatto con il tavolo tecnico del Ministero della Salute, con il Ministero del Turismo – che non ci ha mai fatto mancare il proprio supporto nel raggiungimento di questo importante obiettivo – e insieme alle principali associazioni di categoria ha permesso questo risultato che, seppur tardivo, è forse il primo vero mattone posto per ricostruire un settore ferito e annichilito dalle restrizioni.

Gli operatori ora dovranno assumersi l’onere di fare impresa e di proporre alle Agenzie di Viaggio e ai Clienti la massima offerta per soddisfare la domanda. Da questo punto di vista, vedendo quanto ogni giorno i nostri soci sono stati ansiosi di poter tornare a fare il proprio mestiere, sono certo che tutti faranno la propria parte per rilanciare il comparto.

Preso atto di questo risultato fondamentale e dopo aver espresso la nostra più ampia soddisfazione, non dobbiamo però mandare in cavalleria il 2021 che rappresenta l’anno più duro della storia del turismo, avendo fatto registrare per la prima volta perdite devastanti di ricavi e di redditività. Per questa ragione continueremo a interloquire e lottare con il governo per ristorare i danni subiti per poi tornare ad occuparci di ciò che amiamo più fare, il nostro lavoro.

 

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