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sabato, Aprile 27, 2024

Il “Manifesto” dei giornalisti italiani di viaggio: serve il sostegno di governo e Mibact

di Massimo Terracina

 

Fra le varie associazioni di categoria che stanno mettendo pressione al Governo per una azione a tutela del lavoro e dell’economia, Gist Neos,  le associazioni fra i giornalisti italiani specializzati nel settore turistico, hanno stilato un manifesto per chiedere al Governo italiano il sostegno dell’editoria turistica e dell’informazione professionale,  #ripartiamodallinformazione Sabrina Talarico, presidente del Gist (Gruppo italiano stampa turistica) ha lanciato questa petizione e l’ha diretta alla presidenza del consiglio dei ministri e Governo Italiano in 4 principali punti.

«La stampa specializzata chiede alcune cose – spiega Talarico – alle Istituzioni, motivando la petizione con argomenti seri e pertinenti. Auspico che il Mibact e l’Enit si impegnassero urgentemente in una compagna internazionale di promozione e marketing, per il rilancio dell’immagine e del brand Italia, che il Governo desse un sostegno economico immediato all’editoria turistica, sotto forma di finanziamenti a fondo perduto e/o defiscalizzazioni e che i presidenti delle regioni si accordassero con il Mibact per la promozione coordinata del Sistema Turistico Italia».

Richieste importanti che vanno ad aggiungersi alle tante delle varie categorie indirizzate a chi ci sta governando. Vediamole assieme:

1)     Giornalismo di viaggio risorsa italiana
I giornalisti della stampa turistica chiedono che in questo drammatico momento la voce dell’Italia non si spenga. L’informazione giornalistica di viaggio coinvolge migliaia di professionisti che, dalle redazioni o in forma autonoma, assicurano attraverso la cronaca e il reportage un flusso ininterrotto di notizie selezionate e verificate. In tempi in cui i confini tra informazione, propaganda e fake news si fanno sempre più labili, i giornalisti di turismo rappresentano una voce competente e affidabile, in grado affiancare i player nazionali nel rilancio del turismo.

2)     Crisi dell’editoria turistica, crisi dell’informazione 
Da tempo il giornalismo turistico e l’editoria di riferimento vivono un periodo di crisi. In seguito all’emergenza coronavirus, la situazione è peggiorata. Lo conferma un recente sondaggio realizzato dal Gist su un campione significativo di oltre 200 giornalisti. L’emergenza ha contratto il lavoro fino al 50%, per il 74% dei giornalisti. Secondo l’indagine, il calo è dovuto per il 43% alla sospensione di pagine di turismo e per il 20% al rimando di servizi già realizzati su destinazioni ora chiuse. Alla crisi del sistema turistico è seguita quella del sistema editoriale, con forte penalizzazione della già fragile economica del giornalismo specializzato. I tagli dei budget pubblicitari hanno prodotto l’immotivata sospensione e in alcuni casi azzeramento dell’informazione e la riduzione dei compensi professionali. In tempo di crisi turistica, spegnere i riflettori sull’informazione di settore equivale a un harakiri economico.

3)     Informazione e industria turistica 
Nel rilancio dell’economia turistica post coronavirus, si dovrà agire all’interno della filiera: istituzioni, agenzie, tour operator, strutture ricettive, ristorazione, vettori, servizi, informazione. Ciascuno nel rispetto del proprio ruolo e funzione, individuando “buone pratiche” e puntando sull’eccellenza. Tutte le componenti dell’industria turistica nazionale devono poter risorgere: sia l’incoming, che faccia della “Destinazione Italia” il nuovo baricentro strategico; sia l’outgoing, che torni ad alimentarsi dello “Stile italiano” di viaggiare nel mondo. Obiettivo che può essere raggiunto solo attraverso la rivitalizzazione strategica degli investimenti, l’innovazione del prodotto e il rilancio dell’informazione, fatta dai giornalisti competenti e specializzati.

4)     Risorse strategiche per il turismo 
l turismo rappresenta circa il 13% del Pil italiano e il 6% dell’occupazione, in una rete di decine di migliaia di imprese, per circa 250 miliardi di valore. Il lockdown governativo, pur necessario per arginare la pandemia, ha compromesso la stagione 2020, azzerando gli introiti e vanificando gli investimenti. Il prolungamento di questa fase di chiusura e l’incertezza sulle regole della riapertura mettono a rischio la sopravvivenza delle aziende, sottocapitalizzate e inquadrate in una struttura economicamente fragile. Non è possibile ripartire senza regole certe e coinvolgimento di tutti gli attori della filiera turistica, informazione compresa.

 

articolo pubblicato al link: http://www.travelquotidiano.com/enti_istituzioni_e_territorio/il-manifesto-dei-giornalisti/tqid-379116

 

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