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martedì, Marzo 19, 2024

Nuove scoperta archeologiche in Centroamerica

Una ricchezza che non cessa di stupire e che apre a nuovi itinerari.
 
Il team del Progetto Archeologico Cuenca Mayor a Petén Flores (Guatemala) ha portato alla luce la prima rete stradale del mondo May 

Come vivevano gli antichi Maya nel sito archeologico di Nueva Lourdes, El Salvador

 

Gennaio 2017 – Le tracce e i segni che l’umanità ha lasciato nel corso degli anni, permettono di conoscere gli aspetti fisici, le tradizioni e i comportamenti sociali e culturali dei popoli. In particolare, il Centroamerica, proprio per la sua caratteristica di essere una “multi destinazione”, composta da paesi diversi, offre diverse zone archeologiche ricche di storia e di importanti vestigia. La maggior parte di queste aree sono visitabili passando molto facilmente da un Paese all’altro, con l’opportunità di conoscere anche altri differenti aspetti di ogni singola destinazione in un’area estremamente ricca anche dal punto di vista naturalistico.

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La prima rete stradale del mondo Maya a Petén Flores, Guatemala
La Cuenca del Mirador, che fa parte della Riserva della Biosfera Maya, viene considerata come la maggiore riserva di foresta tropicale d’America. In quest’area opera il Progetto Archeologico Cuenca Mayor, che di recente ha portato alla luce la prima rete stradale del mondo Maya. Questa importante scoperta conferma l’ipotesi che “il Guatemala sia la culla della civiltà maya”, come ha dichiarato Richard Hansen, direttore del progetto.  Si tratta di 240 chilometri di strade, molto probabilmente utilizzate per il trasporto delle merci. Una scoperta unica e importantissima, che rende noti particolari mai scoperti in precedenza in altre zone del Centroamerica.

Importante ritrovamento a Río Amarillo, Copan, Honduras
Antica e splendente capitale del regno Maya tra i secoli V e IX, Copan, in Honduras, è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1980 ed è visitata ogni anno da migliaia di persone. A ovest delle rovine principali, si trova il parco Archeologico Rio Amarillo, portato alla luce gradualmente negli ultimi anni e nel quale proseguono scavi e nuove scoperte grazie a un gruppo di archeologici centroamericani ed europei.
Basandosi sui reperti e, soprattutto, sulla posizione dei ritrovamenti, gli studiosi hanno anche fatto delle ipotesi sul grande enigma che strega questi luoghi, vale a dire i motivi della caduta dell’impero maya. I ritrovamenti dimostrano che a causa di una forte siccità dovuta a un cambio climatico, gli abitanti migrarono e non tornarono più nella zona come dimostrano gli edifici incompiuti e gli strumenti di costruzione abbandonati. Secondo l’Istituto Generale per lo Sviluppo dell’Honduras nell’area c’erano 26 insediamenti distribuiti su circa 35 ettari, ognuno con 6-12 unità abitative.  Copan è famosa in tutto il mondo per le sue vestigia, particolarmente ricche di forme artistiche diverse: tra queste, i campi di pelota e la Gran Plaza, dove si trovano steli e preziosi altari, scolpiti con forme zoomorfe e la famosa Scala dei Geroglifici, una scala in pietra con 63 scalini sul lato di una struttura a forma di piramide alta 30 metri, che mostra oltre duemila geroglifici che narrano la storia della dinastia di Copan.
 
Nuevo Lourdes e la vita quotidiana nell’epoca preispanica, El Salvador
Nel sito archeologico di Nuevo Lourdes, nel dipartimento de La Libertad, nel centro del Paese, sono stati portati alla luce resti e reperti che raccontano della vita quotidiana di epoca preispanica in El Salvador e nel Centroamerica, secondo quanto dichiarato da Shione Shibata, direttore del dipartimento di Archeologia della Direzione del Patrimonio Culturale del Ministero della Cultura.
Le scoperte non riguardano luoghi cerimoniali né piramidi, ma hanno a che fare con la quotidianità. I primi scavi hanno svelato un luogo di sepoltura dove sono state rinvenute offerte, ma anche frammenti di ceramica, pietra e ossidiana.
Sono luoghi da godere appieno nel loro mix di storia e natura, perché no, facendo anche del campeggio per immergersi completamente nella gioiosa memoria culturale centroamericana.

Non solo spiagge in Belize e in El Salvador
Sono molti i turisti che visitano Belize per fare diving e scoprire la straordinaria barriera corallina, la seconda più lunga del mondo. Ma il paese offre numerose altre attrattive, anche perché qui si trovano alcune delle più significative rovine Maya.
Qui ci sono almeno 15 siti archeologici come la Riserva di Lamanai, nel distretto di “Orange Walk”, raggiungibili navigando il fiume e attraverso paesaggi spettacolari. Le rovine sono ben conservate, tra queste, spicca la magnifica scultura della testa di un giaguaro e un museo molto ricco di reperti archeologici.
Non è da meno El Salvador, che offre incredibili archi archeologici. Tra questi, Tazumal, nel cuore di Chalchuapa, all’interno del dipartimento di Santa Ana, a soli 80 chilometri dalla capitale, primo parco archeologico del paese e uno dei più antichi di tutto il Centroamerica.
Qui si trovano i resti di una serie di edifici e strutture che ben rappresentano la grandezza di un insediamento maya che risale al periodo tra gli anni 100 e 1200 d.C. con la possibilità di un’escursione unica, che offre la fotografia del complesso sistema di drenaggio dell’acqua, tombe, piramidi e templi.
Profilo di CATA

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CATA è l’agenzia di Promozione Turistica del Centroamerica, fondata nel 2002. È diretta dalla Amministrazione Nazionale del Turismo (settore publico) e dalla Federazione Centroamericana delle Camere del Turismo (FEDECATUR). L’obiettivo di CATA, è quello di promuovere il turismo regionale dall’Europa per il Centroamerica; i suoi mercati principali sono: Spagna, Italia, Francia, Olanda, Germania e Regno Unito.

Per ulteriori informazioni: http: //visitcentroamerica.com/

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