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giovedì, Marzo 28, 2024

Un viaggio tra i sapori della Baviera: più buono perché più genuino

di Ada Mascheroni

Che la Baviera, il più esteso Land di Germania, sia particolarmente amata dai turisti italiani è risaputo. Famosa per la ricchezza culturale delle sue città storiche, il fascino dei suoi castelli da favola e i paesaggi mutevoli dominati dallo scorrere del Danubio, questo lembo meridionale di terra tedesca ha però molto altro da offrire, all’insegna di un innato senso dell’ospitalità e di un profondo rispetto per la tradizione, che si manifesta in tutti gli aspetti della vita.

Pensiamo ai vestiti, i Lederhose, pantaloncini in pelle o il Dirndl, l’abito femminile scamiciato, dal corpetto stretto e la gonna ampia, abbinato alla camicia con le maniche a sbuffo, sempre indossati durante le feste, come la sagra dell’albero della cuccagna all’Oktoberfest, così come nelle occasioni importanti.

O alla cucina, che sa sposare la tradizione con una grande originalità. Ora che l’Unione Europea si è davvero impegnata a proteggere le specialità regionali con i marchi IGP e DOP, la Baviera si è trovata in prima fila con ben 30 specialità protette- su 81 in tutta la Germania – per il loro alto valore, per essere prodotte con metodi rigorosamente tradizionali in una determinata regione.

In cima alla lista, ovviamente, si trova la birra, di cui la Baviera è considerata la patria. Però non molti sanno che ci sono ben 100 birrifici che possono fregiarsi del marchio IGP e che il sapore inimitabile delle quaranta e più varietà di birra prodotte si fonde con la storia. Da circa 500 anni, il Reinheitsgebot il “decreto sulla purezza” fissa gli standard qualitativi della birra e dei suoi ingredienti, che devono essere tassativamente solo acqua, malto luppolo e lievito. E, non a caso, la romantica regione dell’Hallertau, tra Monaco e Ingolstadt, è caratterizzata dai campi di luppolo adagiati sulle colline, oggi come mille anni fa.

L’Alobia, il distretto che occupa l’area sud ovest della Baviera, ha una spiccata vocazione turistica, per i Castelli di Ludwig – Neuschwanstein e Hohenschwangau e come meta per gli sport invernali e le escursioni. Ma qui si producono anche eccellenti formaggi DOP, come l’Allgaeuer Bergkaese- Formaggio di montagna dell’Algovia dall’aroma intenso e speziato, ricavato dal latte crudo delle vacche che pascolano sugli alpeggi della regione o l’Allgaeuer Emmentaler, a pasta dura, dalle caratteristiche occhiature che si formano in maniera naturale durante la stagionatura.

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Sempre dai pascoli bavaresi, provengono alcune delle razze da latte, da carne e miste più famose della Germania. Le loro carni possono fregiarsi del marchio IGP Bayerisches Rindfleisch g.g.a. quando gli animali crescono in allevamenti rispettosi dei ritmi naturali, pascolando sugli alpeggi e nutrendosi con erba fresca.

Se siete a Norimberga per visitare le mura e il Burg, la sua fortezza, e per “respirare” l’aria della seconda città della regione, che fu per secoli il centro culturale e commerciale più importante della Germania, non dimenticate di assaggiare le Nuernberger Rostbratwuerste, le tipiche salsicce IGP, piccole, sottili, croccanti e speziate, la cui produzione è documentata dal 1462. Nelle rosticcerie e birrerie della città vengono servite su piatti di peltro, arrostite con legno di betulla o cucinate in brodo di aceto con cipolle, alloro e bacche di ginepro.

Vista la stagione, è doveroso citare un prodotto stagionale, disponibile da aprile a San Giovanni (il 24 giugno): gli asparagi IGP di Abensberg, bianchi e dal gusto leggermente amarognolo e quelli di Schrobenhausen. In questa cittadina potete anche visitare il Museo Europeo degli Asparagi (Europaeisches Spargelmuseum), che raccoglie attrezzi, utensili e curiosità legati a questo ortaggio.

Un viaggio in Baviera può quindi essere un’occasione per scoprire non solo le bellezze paesaggistiche e monumentali di questa grande e affascinante regione, ma anche per gustare quei sapori che, non meno di musei, palazzi e castelli, costituiscono un aspetto essenziale della cultura di un paese e della gente che lo abita.

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