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venerdì, Maggio 3, 2024

Un resort da sogno a Sharm El Sheik

Testo di Franca Iannici

 

"Con le pinne, fucile e occhiali", intonava Edoardo Vianello nelle roventi estati degli Anni sessanta quando, nel pieno del boom economico, le famiglie si recavano nelle località montane o marine italiane per le tanto agognate vacanze. Sono passati alcuni decenni e, nonostante la pesante congiuntura economica, il 47,8% dei vacanzieri italiani continuerà a seguire i propri progetti senza modificare destinazione e programma.
E, il 42,2% degli italiani, secondo un sondaggio curato dal settimanale "Panorama.it, ha indicato Sharm El Sheikh tra le mete preferite.
Situata nella parte meridionale della penisola del Sinai e circondata interamente dal deserto, la perla del Mar Rosso Sharm El Sheikh, (l’antico nome del paese, kemet, significa "i due stretti") si affaccia su uno dei mari tropicali più ricchi del mondo per varietà e concentrazione di vita marina con numerose specie dei coloratissimi abitanti del reef e la strabiliante ricchezza della barriera corallina.

Domina Coral Bay
E’ di Ernesto Preatoni, imprenditore italiano, l’idea iniziale di realizzare in quella zona il resort Domina Coral Bay che, per la cronaca, ha ospitato il recente summit per raccogliere fondi a favore di Gaza.
Il villaggio, situato all’estremo sud della penisola del Sinai, si estende per oltre un milione di metri quadrati e ospita al suo interno 7 alberghi, 11 ristoranti con menù internazionale e di diverse etnie. In particolare al Coral restaurant è a disposizione degli ospiti l’Healthy Food Corner, l’angolo dedicato a chi, anche in vacanza, desidera scegliere piatti cucinati senza grassi, leggeri e naturali. Infatti nei vari ristoranti vengono esclusivamente utilizzati prodotti biologici provenienti dall’Ernesto’s Farm, piccola azienda agricola che offre agli ospiti del Resort il sapore e la qualità del cibo sano.
Ispirato dal motto we are what we eat (siamo quello che mangiamo), Preatoni ha realizzato aree di coltivazioni biologiche trattate senza prodotti chimici, insieme a latte e yogurt, produzioni che al momento coprono il fabbisogno di 5 ristoranti su 11.
Per rilassarsi, poi, con percorsi di talassoterapia e bagno turco si può andare all’Elisir, la spa dove è possibile richiedere lo speciale trattamento "Cleopatra" per il viso e il corpo e visitare il nuovo centro anti-age dove è utilizzata aloe fresca proveniente da El-Fayoum, a sud del Cairo. Non mancano la palestra, con vista sul mare e attrezzata per lavoro cardiovascolare, e il centro estetica e benessere. E’ anche importante segnalare la presenza di un centro medico con assistenza per primo soccorso, medicina di base, cardiologia, traumatologia, diagnostica strumentale, diagnostica di laboratorio e odontoiatria.
Per gli amanti del sub, all’interno della struttura un grosso Diving Center che si sviluppa su 450 mq con un proprio pontile privato e con sei barche che consentono ogni giorno di effettuare uscite in mare accompagnati da esperti istruttori.
Interessante e divertente l’escursione a Ras Mohamed (45 euro comprensivi di pranzo e entrata al parco naturale) durante la quale è possibile fare snorkeling e ammirare la straordinaria barriera corallina.
La sera ci si ritrova all’Aladin casinò, per saggiare le proprie abilità ai tavoli da gioco o allo lo Smaila’s club di Umberto Smaila, ex del gruppo ‘I gatti di vicolo miracoli’, con spettacoli e musica dal vivo. Da non perdere la visita ai tipici bazar egiziani (i souk) considerati la vera anima dell’Egitto, dove si possono acquistare prodotti artigianali locali con la garbata "insistenza" dei proprietari.
Ma c’è di più. La cena nel cuore del deserto del Sinai (costo 40 euro), la Valle degli Dei, è sicuramente un appuntamento da non perdere dove è possibile consumare sotto le stelle le specialità della cucina locale ed internazionale e assistere a spettacoli del folklore egiziano. Il tannura, per esempio, è una danza che prende il nome dall’indumento simile a una gonna indossata dai danzatori detti "volteggianti" e l’immancabile danza del ventre, espressione di massima sensualità femminile.
Per i giovani, il rendez-vous è alla Space Disco dove ogni sera sono organizzate feste a tema che proseguono sino alle ore piccole.
Ma quanto costa una settimana per una famiglia di 4 persone (2 adulti e 2 bambini)?
Un pacchetto con trattamento all inclusive, comprensivo del volo Italia/Sharm andata e ritorno, fino a settembre con temperature tra i 35 e 40°, costa circa € 2150,00 (+ le spese obbligatorie) con sistemazione in hotel Oasis, formula "Family Room (www.dominatravel.it).

Qualche consiglio pratico
– L’inverno è il periodo migliore per visitare l’Egitto dei faraoni mentre per il Mar Rosso è consigliabile la tarda primavera e l’autunno e la temperatura dell’acqua oscilla tra i 22° e 30° tutto l’anno. Non sono necessarie vaccinazioni, tuttavia è meglio partire con un buon antibiotico intestinale per curare eventuali disturbi di dissenteria. Per combattere il caldo e la disidratazione, sempre in agguato soprattutto in estate, conviene bere tanta acqua minerale, se possibile fino a tre litri al giorno.
– Per entrare in Egitto i cittadini italiani possono utilizzare, oltre al passaporto valido almeno per tre mesi oltre la data di fine viaggio, anche solo la carta di identità.
In quest’ultimo caso è necessario consegnare all’Ufficio Immigrazione, appena sbarcati, due fototessere, e compilare un modulo con i dati personali e ottenere il visto di entrata valevole per l’intero soggiorno (a volte è possibile acquistare il visto egiziano direttamente dalla agenzia di viaggio).
– Durante il periodo estivo, dal momento che fa molto caldo, si consigliano abiti casual e leggeri come magliette e bermuda. In autunno, le giornate sono ugualmente molto calde, ma è necessario un golf di cotone per la sera. In inverno, invece, è meglio avere un pile o una tuta intera da indossare nei trasferimenti in barca verso i punti di immersione e dopo essere usciti dall’acqua. Se sono previste escursioni al Monte Sinai, è consigliabile indossare indumenti pesanti, perché fa sempre freddo, mentre nel deserto è meglio portare qualche cosa per riparare occhi e bocca dalla sabbia nelle giornate di vento. E’ meglio mettere in valigia anche un paio di scarpette di plastica per non ferirsi con i coralli e un paio di scarpe comode e pantaloni lunghi per le escursioni.
– Per spostarsi, il taxi è il mezzo di trasporto più usato in città. Quelli guidati dai beduini sono meno cari dei taxi egiziani, ma è opportuno sapere che gli autisti corrono un po’ troppo e di notte vanno in giro con le luci spente. E, siccome parlano poco l’italiano e altrettanto poco l’inglese, dovete dire "Ha-DDY" o "Sciuaia" per farli rallentare e "Momken Nur" per fargli accendere le luci. Il pullman è, invece, il mezzo di trasporto più usato per spostarsi da una città all’altra.
– E’ buona norma, nei luoghi pubblici, portare vestiti o pantaloni lunghi e camicie con le maniche lunghe. Nelle moschee è obbligatorio, per le donne, indossare un mantello per coprirsi e tutti devono entrare scalzi. Se vi sedete per terra attenzione a non mostrare la pianta del piede a chi vi si trova davanti perché è considerata una grave offesa. E’ preferibile sedersi a gambe incrociate o sui talloni che è un segno di rispetto per i beduini. – – Per quanto riguarda la valuta, la Lira egiziana vale circa 0,30 € ed è suddivisa in 100 Piastre. L’euro è accettato ovunque, perciò non è necessario cambiare la nostra valuta in dollari prima della partenza. In ogni caso, numerose banche erogano servizi di cambio valuta.
– Per telefonare dall’Italia, comporre lo 002069 per Sharm El Sheik seguito dal numero dell’abbonato. Per telefonare in Italia dall’Egitto, comporre lo 0039 seguito dal numero di telefono. Le telefonate sono abbastanza costose (10 Euro circa per 3 minuti di conversazione): meglio scegliere i posti pubblici, meno cari rispetto agli alberghi. I telefoni cellulari funzionano regolarmente nelle città e nelle zone turistiche.
– Un’ultima accortezza: in Egitto è illegale fotografare edifici governativi, basi militari, posti di controllo di frontiera, ponti, canali, soldati e polizia. Quando si scattano fotografie è meglio evitare di riprendere le persone, perché l’Islam proibisce la riproduzione di esseri umani, quindi se proprio volete farlo meglio chiedere prima il permesso. (www.vogliadisalute.it)

 

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