di Elena Pizzetti
Due isole dove la roccia, il mare e il vento hanno creato paesaggi che conservano ancora note selvagge e incontaminate.
Il rischio è di fare la fine di Ulisse che, una volta approdato all’isola di Eèa, vi rimase per un intero anno confortato dalle grazie ammaliatrici della maga Circe e dal vino Pramno. A distanza di secoli il colpo di fulmine è ancora garantito. Arrivando dal mare, ad ammaliare sono le falesie: caolino e tufo si sono sbizzarriti colorandole con una tavolozza che dal grigio vira fino al bianco latte di Capo Bianco, dal rosso all’ocra al giallo. E, man mano ci si avvicina alla costa, il mare blu cobalto diventa turchese non perdendo mai la sua trasparenza. A fare gli onori di casa c’è il settecentesco porto borbonico: un anfiteatro elegante costellato di abitazioni dai colori pastello dove la sera lo struscio è di classe. Chi frequenta Ponza ama il mare e lo vive in barca, perché l’isola è un susseguirsi di grotte, come quelle di Ponzio Pilato, cunicoli e vasche dove i romani facevano il bagno al riparo dal sole, ma anche di cale, calette, falesie, tra le quali svetta Chia di Luna, 100 metri di caduta libera abbacinante, e faraglioni come quelli di Lucia Rosa, che narrano la leggenda di un suicidio d’amore, o l’Arco Naturale, vera superstar. La Cooperativa Barcaioli Ponzesi (www.barcaioliponza.it) organizza gite, per affittare una barca con marinaio o senza c’è Tritone (tel. 3384755945), mentre se si preferisce una minicrociera de luxe a Palmorola e Ventotene ecco l’elegante Adriatic Princess 4 (www.musellaviaggi.it).
Il mare è anche protagonista a tavola, dopo l’aperitivo di rito: il piĂą cool è al porto Au bord de l’eau con il cocktail Ponza a base di rum, zenzero fresco, finocchietto selvatico (lo si trova declinato in molti piatti o come digestivo) e limone isolani, inventato dalla giovane Valeria. Per i ristoranti la stella Michelin brilla all’Acqua Pazza (www.acquapazza.com), ma da non perdere anche Orestorante e Oresteria (anche take away), EEA, vera sinfonia di sapori, A casa di Assunta, un’epopea di freschezza e semplicitĂ , così come la Pazzaria a Santa Maria. E un classico: Gennaro e Aniello a Cala Feola (al secolo Ristorante La Marina). Per i dolci si va da Gildo, per il gelato (si raccomanda quello al limone) al bar Maga Circe. E per il vino la raffinatezza dell’Azienda Agricola Marisa Pouchain Taffuri.
Al mare si va a Palmarola, selvaggia e selvatica, con le sue case-grotta scavate nel tufo (seconde case dei ponzesi) e nessun centro abitato, pareti scure e scoscese come La Cattedrale, modellata dalla lava, e ovunque mare blu cobalto.
Oppure si punta verso Ventotene, la più piccola isola abitata delle Ponziane. Con il porto romano ancora in funzione che “non s’insabbia mai”, come dicono qui, scavato nel tufo. Le grotte, un tempo utilizzate come deposito, ospitano bar e negozietti. Sull’isola ci sono ancora grandi cisterne e a Punta Eolo i resti della Villa, dove Giulia, la figlia di Augusto, fu confinata per la sua licenziosità .
Area Marina protetta con Santo Stefano, Ventotene è anche un vero paradiso per i sub. Non solo: si trova sull’asse delle rotte migratorie dall’Africa all’Europa, ed è una sosta fondamentale per migliaia di uccelli che dopo più di 10 ore di volo qui riprendono forza (per passeggiate naturalistiche: Museo della Migrazione cell. 3492595607).
A Santo Stefano si visita quello che fu un carcere incredibile, realizzato nel 1795 secondo il modello panottico a forma di teatro, dove tutti i carcerati erano controllati anche acusticamente senza rendersene conto. Un carcere-monumento per tanti aspetti impressionante ma che necessita di manutenzione. Si mangia pesce freschissimo (portato direttamente da tre pescatori) e lenticchie (la specialitĂ dell’isola) al Ristorante Mast’Aniello e si alloggia all’Albergo Villa Julia in localitĂ Spiaggia Calanave. Info: www.ventotenemia.it, www.amoventotene.it.
Arrivare a Ponza è facile: un servizio di transfer collettivo collega Fiumicino, Ciampino e Capodichino a Formia e Terracina (info@ponzaviaggi.it ). Per dormire si spazia dalle case come Casa Anna e Casa Silvia a picco sulla baia di Cala d’Acqua ai B&B panoramici come Il Gabbiano o al Grand Hotel Chiaia di Luna (www.hotelchiaiadiluna.com )dirimpetto all’omonima scogliera. Info: www.ponzaviaggi.it, www.ponza.com.
Articolo pubblicato su Il Giornale martedì 11 luglio 2015