Quando si dice un fulmine a ciel sereno. Giunge quella notizia che non avremmo voluto ricevere.
Se ne va un’ottima penna, un grande compagno di viaggi, un uomo unico e corretto, un Amico per chiunque lo abbia conosciuto.
Lo ha portato via una subdola e fulminante malattia.
È morto nella sua casa di Roma, dove da poco aveva festeggiato la nascita del primo nipote. Lascia la moglie Carla e la figlia Eleonora alle quali tutto il GIST si stringe con affetto e profondamente colpiti da una notizia che ci ha trovati così impreparati.
Quando si girava assieme per il mondo non mancavano mai l’allegria, lo spirito cameratesco, i racconti di viaggi e di avventure nell’Oriente che tanto amava, soprattutto la Thailandia.
Ricordo quella volta che in Oman ci narrò della prima volta che vide i gorilla in Uganda: scivolò sul fango e finì praticamente ai piedi del grande Silver back, che invece che aggredirlo lo fissò, forse divertito, con uno sguardo di sopportazione e rassegnazione come dire ”ma guarda questo che non sa manco stare in piedi”.
Questo era Corrado, battuta pronta, avventura in canna, grande conoscenza del mondo e delle persone che lo abitano, maturata sul campo in tanti anni al Corriere della Sera di Roma di cui è stato una grande firma e caporedattore della redazione capitolina, oltre ad essere stato conduttore televisivo, autore di libri e moderatore di convegni a sfondo viaggi.
Ci mancherai Corrado.
A noi e a tutti coloro che non hanno avuto il grande privilegio di condividere un viaggio o una situazione con te.
Che la terra ti sia lieve.