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giovedì, Maggio 2, 2024

PASQUA A MADEIRA, L’ ISOLA FIORITA IN MEZZO ALL’ ATLANTICO

PASQUA A MADEIPASQUA A MADEIRA, L’ ISOLA FIORITA IN MEZZO ALL’ ATLANTICO

Qualunque sia la stagione, conviene iniziare la visita di Madeira dal giardino botanico. Non solo per il fatto che si affaccia in felice posizione panoramica sull’ampia baia del capoluogo Funchal, ma soprattutto perché di quest’isola atlantica, grande oltre tre volte l’Elba e situata a mille chilometri da Lisbona e a 550 dalle coste del Marocco, sintetizza l’essenza più caratteristica: la sua stupenda vegetazione. Camminando lungo gli ordinati vialetti si penetra in un fantasmagorico mondo di colori e di profumi: ortensie, gerani, ibiscus, agavi, bouganville, fuxscie, euforbie, orchidee, sterlizie, mimose, magnolie, jacaranda e poi agrumi, banani, palme, manghi, passiflore, papaie, avocado, peschi, melograni e ciliegi, in un incredibile miscuglio di essenze europee, tropicali, asiatiche e sudamericane.La stagione davvero non conta. Tanto nell’isola dell’eterna primavera, grazie alla mitezza del clima e all’abbondanza dell’acqua, troverete sempre una pianta in fiore. L’incanto botanico non si limita però solo all’orto botanico: Madeira in verità è un unico, enorme giardino. Quando i Portoghesi vi sbarcarono per la prima volta nel 1419, il suolo si presentava letteralmente ricoperto da un ininterrotto manto verde. Per potervisi installare essi ricorsero al fuoco, un incendio che divampò ininterrottamente per sette anni. Ma grazie alle eccezionali condizioni climatiche e alla fertilità del suolo vulcanico, la natura riebbe ben presto il sopravvento, consentendo anche di attecchirvi ad essenze del tutto estranee. E’ il caso della canna da zucchero, della banana e della vite, tre piante che ne hanno decretato la fortuna economica. Il fondo decisamente scosceso e montuoso non si prestava però spontaneamente alla coltivazione; per adattarlo fu necessario un faticosissimo lavoro di terrazzamento, che oggi costituisce una delle caratteristiche più salienti del paesaggio. I colonizzatori, contadini portoghesi e delle Fiandre, erano indomiti lavoratori ma cattivi commercianti. A valorizzare i prodotti locali (lo zucchero, il legname, la frutta, i fiori e gli ortaggi, il pesce, il celebre vino omonimo, l’artigianato in vimini, i merletti) ci pensarono gli inglesi, con le loro navi da carico e il loro innato senso degli affari. Quest’isola, ricca di sole, di luce, di fiori e di risorse, incantò tanto gli anglosassoni che nel 1800 vi si trasferirono numerosi, dando anche il via al turismo. Oggi il turismo rappresenta la prima industria di Madeira. Gli enormi e lussuosi alberghi di Funchal, di Machico e di Porto Santo ospitano un numero sempre crescente di europei che, soprattutto d’inverno, vengono a cercarvi il tepore dell’eterna primavera.

Madeira ha infatti parecchio da offrire al turista. Funchal, situata sulla costa meridionale, si presenta come un piccolo gioiello pieno di verde, di profumi e di colori, con gli edifici costruiti in pietra lavica nera. Palazzi, chiese e conventi riflettono, spesso mischiati, un po’ tutti gli stili architettonici: romano, gotico, manuelino, rinascimentale; nelle chiese presenti non pochi dipinti fiamminghi, con i quali gli olandesi pagavano le importazioni di zucchero. Parchi e giardini pubblici sono un incanto, ed invitano da soli alla visita. Da non perdere le case bianche nell’antico quartiere del porto, il museo municipale con l’annesso acquario, il coloratissimo mercato della frutta e del pesce (dove domina l’ espada, il caratteristico pesce nero di Madeira), la tipica cantina situata a fianco dell’Ufficio del Turismo. Alle spalle di Funchal, tra belle ville e giardini, sorge Monte con la chiesa di Nossa Senhora dove riposa Carlo I° d’Asburgo, ultimo imperatore d’Austria qui morto in esilio. A Monte si sale anche perché da qui iniziano le spericolate discese lungo ripide stradine acciottolate in Carro do cesto, una caratteristica slitta di vimini tirata e trattenuta a mezzo di funi da due uomini in abito elegante e paglietta. Il periplo dell’isola risulta avvincente, compiuto su strade tortuose. Partendo dal capoluogo verso ovest meritano una sosta Camara de Lobos, suggestivo paese di pescatori dalle coloratissime barche ammassate sulla spiaggia (un po’ in disarmo, dopo la chiusura della caccia alle balene esercitata su fragili imbarcazioni), e Cabo Girao, la più alta scogliera d’Europa, 580 metri a picco sull’Atlantico. Aspra ma suggestiva la costa nord, con canyon e cascate alte anche 100 metri che precipitano direttamente nell’oceano. A Santana ci sono da vedere le minuscole e coloratissime case triangolari dei contadini, con il tetto di paglia. Assai affascinante anche l’interno, con i suoi boschi di pini, abeti e eucalipti e gli incredibili picchi vulcanici, servito da un’ottima rete di strade e sentieri che si spingono fino ad alta quota. Una comoda strada, ad esempio, porta ai 1.810 metri del Pico de Ariero, le cui tormentate pareti narrano le complesse vicissitudini geologiche che stanno all’origine della formazione dell’isola.

In occasione delle festività pasquali l’operatore milanese "Adenium – Soluzioni di viaggio" ( tel. 02 69 97 351, www.adeniumtravel.it), specializzato in turismo culturale qualificato, propone dal 9 al 13 aprile 2009 un soggiorno di 5 giorni a Madeira, con visita di tutte le principali attrattive dell’isola dell’eterna primavera. La quota da 1.320 euro comprende voli di linea da Milano via Lisbona, sistemazione in un elegante hotel 5 stelle con centro benessere in mezza pensione, tour con pullman privato e guide di lingua italiana, accompagnatore dall’Italia e assicurazioni.

 

 

 

 

 

 

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