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lunedì, Maggio 6, 2024

Fiorenza Canestrari al 12 Apostoli


Testo di Claudia Farina

"C’era…mica ma adesso c’è" nelle Cantine del Ristorante veronese 12 Apostoli: mostra di ceramiche dipinte a mano da Fiorenza Canestrari, esposte in un luogo speciale per gastronomia, cultura, bien vivre. Le opere dell’artista riflettono una ricerca originale sul colore e la decorazione. Se i toni solari evocano paesaggi del Messico e dell’America Latina, le nuances verdi – azzurre dei vasi, delle foglie e dei pesci ricordano i fondali degli oceani, il risveglio della primavera, l’esplosione cromatica dell’estate. Suggestive le citazioni, omaggio all’arte di Klimt, Klee e Kandisky, riviste con sensibilità e accuratezza stilistica.
"Incantata dai resti di un tempio romano delle Cantine – spiega Fiorenza Canestrari – ho creato oggetti da ambientare proprio qui: vasi, piatti, pannelli ma anche piccoli oggetti come pesci, tazze e brocche per mostrare l’uso quotidiano della ceramica".
Ricordi di viaggio e culture diverse interpretate dall’artista, sono un filo conduttore verso la spiritualità, il senso di magia e di mistero che traspaiono dalle sue ceramiche, esposte ed apprezzate in Italia e all’estero.
La mostra è visitabile nei giorni 22, 23, 28 febbraio; 1 e 2 marzo dalle 11 alle 13. www.fiorenzacanestrari.com
Ristorante 12 Apostoli
Particolare, molto particolare il luogo dell’esposizione: le Cantine del ristorante 12 Apostoli. Già il nome evoca un rito. Nel 1750 dodici commercianti che operavano nella zona di Piazza Erbe si riunivano qui in una specie di locanda, concludendo affari fra una scodella di pasta e un bicchiere di Valpolicella: 12 apostoli furono chiamati dalla gente quegli avventori e lo stesso nome fu dato al locale. Ai primi del Novecento la famiglia Gioco lo prese in gestione; da allora si contano centinaia di illustri personaggi – come attesta il prezioso livre d’or – tra cui re e capi di Stato, premi Nobel e premi Oscar, sportivi, artisti, attori da tutto il mondo. Tra gli ospiti, Ernest Hemingway; di lui ha parlato Giorgio Gioco in un documentario sullo scrittore e il Veneto, contenuto tra gli extra del dvd del film "My name is Ernest", presentato pochi giorni fa alla Fenice di Venezia. Figura esemplare della cucina italiana e fondatore di un celebre premio letterario, Giorgio con il figlio Antonio accolgono gli ospiti sotto le volte affrescate delle sale, con profumi e sapori della tradizione, delle stagioni, dell’inventiva. Le Cantine, oltre ai vini di pregio, conservano resti di un tempio e una strada romana, nonché strutture medioevali costruite con le pietre dell’anfiteatro Arena.
www. ristorante12apostoli.it

 

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