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lunedì, Maggio 6, 2024

DAL GUATEMALA AL CHIAPAS, SULLE TRACCE DEI MAYA

DAL GUATEMALA AL CHIAPAS, SULLE TRACCE DEI MAYA

Spesso il turismo accomuna Messico e Guatemala in un unico tour. A parte alcune peculiarità individuali, in effetti questi due paesi centroamericani confinanti presentano diversi denominatori comuni: geografia, storia, popolazione. Gli stati meridionali messicani di Chiapas e Campeche si compenetrano in profondità nel territorio del Guatemala, e viceversa, con illogici confini rettilinei tracciati in epoca coloniale, così come simili sono i rilievi montuosi delle due nazioni nelle regioni meridionali sul Pacifico, o quelli delle foreste pianeggianti del Peten guatemalteco e della penisola messicana dello Yucatan. Ancora di più li accomuna la storia: a partire dall’epoca precristiana in questo territorio, ma anche nei confinanti Belize, Honduras e Salvador, si sviluppò la maggiore civiltà antica del Mesoamerica, quella dei Maya, che ci ha lasciato le stupende città cerimoniali di pietra celate per secoli nella giungla. Anche l’arrivo dei conquistadores spagnoli riservò la medesima sorte: per tre secoli entrarono entrambi a far parte del regno-colonia della Nuova Spagna, condividendo le medesime vicende storiche e sociali fino alle rispettive indipendenze, e in parte anche oltre. Infine entrambe sono la patria degli indios, discendenti diretti degli antichi maya, i quali quando la loro civiltà si dissolse trovarono rifugio nelle aree più remote della regione, mantenendo intatte lingua, cultura, tradizioni e cosmogonia, che neppure gli spagnoli riuscirono ad annientare completamente. La civiltà dei Maya, prospera per 2.500 anni, promana un enorme fascino per la possanza dei suoi monumenti e la peculiarità della sua architettura, ma risulta anche costellata da parecchie contraddizioni, come il fatto che dette vita ad imponenti agglomerati urbani ma non seppe mai creare uno stato unitario, che arrivò prima di noi al concetto dello zero, a suddividere l’anno in 365 giorni ed a prevedere le eclissi ma non conosceva la ruota, che sapeva tanto di astronomia e di matematica ma era incapace di forgiare i metalli, che costruiva strade, canali e fognature ma non usava animali da soma per il lavoro e i trasporti, né allevava animali domestici.

Un possibile itinerario dedicato alle principali località maya disseminate tra Guatemala, Chiapas e Honduras parte da Antigua, sito patrimonio dell’Unesco non lontana dall’anonima capitale Guatemala City, antica capitale distrutta nel 1773 da un terremoto e una delle prime città coloniali delle Americhe, disseminata dai resti di molteplici gioielli di architettura coloniale spagnola, e prosegue per il lago Atitlan, definito il più bel lago del mondo per i picchi vulcanici che lo circondano e le correnti termali sotterranee capaci di cambiarne di continuo il colore, e per Chichicastenango, dove ogni giovedì e domenica convergono migliaia di indios nei loro magnifici costumi per il mercato e le cerimonie religiose. Si passa quindi in Messico per visitare San Cristobal de las Casas, antico capoluogo del Chiapas ad oltre 2000 metri di altezza e vero gioiello di architettura coloniale, dove oltre ai monumenti merita una visita l’animato mercato, con gli indios che presentano gli stessi caratteri somatici riscontrabili nelle sculture maya, Palenque, uno dei più importanti centri religiosi maya (sito Unesco), in gran parte ancora da scavare e semisepolto nella foresta, e Bonampack, l’unico sito ad averci trasmesso straordinari affreschi parietali risalenti all’ VIII sec., raffiguranti cerimonie religiose, sacrifici e battaglie. Dopo aver attraversato l’intricata Selva Lacandona, enorme area naturalistica che da decenni offre rifugio al subcomandante Marcos ed ai suoi guerriglieri, si risale il rio Usumacinta per approdare a Yaxchilan, una delle più antiche e suggestive città maya nascosta in una foresta, tuttora usata dagli indios lancadoni come centro cerimoniale. Dalla sponda guatemalteca attraverso la rigogliosa giungla del Peten si raggiunge Tikal (sito Unesco) al centro di un’enorme area naturalistica con scimmie e tucani, la maggiore in assoluto delle città maya con piramidi alte fino a 70 m, già prospera all’epoca di Cristo, e poi Quirigua, città maya (sito Unesco) d’epoca classica che nel 738, da vassalla che ne era, assoggettò Copàn, famosa per le sue stele e le sculture alte fino a 10, giudicate le più importanti del Mesoamerica. Si entra infine in Honduras per visitare Copàn (altro sito Unesco), massima espressione della fioritura artistica maya per lo stile unico delle sue sculture in pietra, compreso il maggior testo geroglifico più lungo del mondo.

L’operatore milanese "Adenium – Soluzioni di viaggio" (tel. 02 69 97 351, www.adeniumtravel.it), specializzato in viaggi culturali con accompagnatore qualificato, propone dal 28 novembre all’11 dicembre 2009 un tour di 14 giorni sulle orme dei Maya attraverso Guatemala, Chiapas e Honduras, toccando tutte le principali località. Partenza da Milano con voli di linea per Guatemala City via Madrid, pernottamenti in hotel di charme a 3, 4 e 5 stelle con pensione completa (esclusi alcuni pasti), accompagnatore dall’Italia, assicurazione, quote da 3.550 euro.

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