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giovedì, Maggio 16, 2024

Carnevale in Ticino

Carnevale in Ticino.
Dal famoso Rabadan di Bellinzona alla Stranociada di Locarno e al carnevale di Nebio-poli. Musica, cortei, balli in maschera piatti tipici per dimenticare problemi e guai.

 

Torna in Canton Ticino la festa più divertente di fine inverno: il Carnevale! Musica di bande (dette Guggen), balli in maschera, coriandoli, cortei colorati e fracassoni con i carri che mettono alla berlina politici e VIP. L’allegria si sposa alla trasgressione e per qualche ora si dimenticano problemi e guai. Sovrani dai nomi altisonanti o assai im-probabili prendono possesso delle cittadine e, chiavi del regno in mano, invitano al divertimento. Il re dei Carnevali ticinesi è senza dubbio il Rabadan di Bellinzona; se-guono a ruota la Stranociada di Locarno, Nebiopoli a Chiasso e la coda ambrosiana che vede i suoi momenti d’oro a Biasca e Tesserete. Ma non sono solo i centri a tin-gersi dei colori del carnevale: ogni paese, ogni località festeggia a modo suo!
Rabadan, Bellinzona, 03 – 08.03.2011.
Un grande appuntamento per trascorrere nella capitale del Canton Ticino i giorni più diver-tenti dell’anno. Il carnevale comincia il giovedì con la consegna delle chiavi a Re Rabadan. Venerdì le sfilate mascherate dei bambini. Sabato l’esibizione musicale delle allegre Guggen ticinesi e di oltre San Gottardo. La domenica Bellinzona ospita il consueto "Grande Corteo Mascherato", al quale partecipano duemila comparse, che animano una sfilata umoristica di musiche, carri e gruppi. Il tutto accompagnato da molte altre animazioni come il concorso per la migliore maschera, spettacoli teatrali, tiro alla fune e decine di "tendine" dove mangiare, bere e ballare tutta la notte.
Stranociada, Locarno, Città Vecchia, 04 – 05.03.2011.
Un appuntamento da non perdere per trascorrere nella Città Vecchia di Locarno momenti all’insegna del divertimento. Il carnevale inizia venerdì, con la consegna delle chiavi della cit-tà, seguita da concerti delle Guggen Anfrigola & Gatt, Sguaraorec, Percussband e Budei-band. Alla 1 di notte avviene la premiazione con ricchi premi e la sfilata di tutti i partecipanti in piazza San Antonio. Durante tutto il carnevale visita libera alle tendine della Stranociada. Sabato distribuzione di risotto e luganighe in piazza San Antonio, a seguire giochi ed anima-zioni per i più piccoli.
Nebiopoli, Chiasso, 03 – 08.03.2011.
All’apertura del Carnevale le autorità comunali di Chiasso cedono le redini della città al Primo Ministro (re del carnevale) che, per l’occasione, trasforma la città in Libera Repubblica Ne-biopoli. Il Martedì Grasso, lungo le vie cittadine, sfila il famoso Corteo mascherato Nebiopoli. Bande e Guggen, gruppi mascherati e carri rappresentano – in modo satirico ed ironico – e-venti avvenuti durante l’anno trascorso. I festeggiamenti proseguono con grande festa nei capannoni e per le vie cittadine sino alle prime del ore del mercoledì.
Carnevale a tavola.
Il piatto tipico del Carnevale in Ticino? Risotto e luganighe, distribuito un po’ ovunque a ri-scaldare le fredde giornate invernali. Ma non mancano le variazioni: ed ecco la trippa, gli gnocchi, la polenta con la mortadella, lo spezzatino o il merluzzo… e per finire in bellezza i dolci tortelli. Mangiati in piazza, sui grandi tavoli che invitano a socializzare: perché Carneva-le è la festa della compagnia per eccellenza!

Tradizioni.
Il carnevale è tradizionalmente legato al divertimento e sinonimo di sregolatezza, trasgres-sione e di eccessi. In una società contadina quale era quella ticinese fino alla metà circa del XX secolo, questo si traduceva soprattutto in un’alimentazione più abbondante, anche per-ché il periodo precedeva la Quaresima, tempo di grande rigore e austerità anche a tavola. Il piatto tradizionale del Carnevale come detto era il risotto accompagnato dai prodotti della mazza, specialmente le luganighe. Si mangiavano pure le castagne con la panna. Carnevale era anche una delle rare occasioni d’incontro festoso; la musica e il ballo favorivano il contat-to tra i giovani. Si giocava a tombola e si tentava di arrivare in cima al "palo della cuccagna" dove erano appesi doni e cibarie. Nei borghi e nelle cittadine il carnevale era caratterizzato da rappresentazioni teatrali, feste da ballo in maschera e dall’apparizione di giornaletti satiri-ci. La fine del Carnevale era annunciata da una campana e in qualche località da un falò. Nelle zone di rito romano l’ultimo giorno di festa era il martedì grasso; in quelle di rito ambro-siano (Leventina, Blenio, Riviera, Tesserete e Brissago) i festeggiamenti continuavano fino alle piccole ore della domenica successiva.
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