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venerdì, Aprile 18, 2025

Garda Trentino: nuove esperienze in quota con il completamento della Rio Sallagoni

Il 2025 del Garda Trentino presenta importanti novità. Territorio amato da sportivi di ogni livello vede l’inaugurazione della seconda parte della ferrata Rio Sallagoni, mentre per l’estate la riapertura della ferrata Che Guevara sarà uno dei motivi per visitare l’area, per un percorso perfetto nelle stagioni più miti ed ammirare dall’alto la Valle del Sarca.

Le tante vie ferrate del Garda Trentino, quindi,  sono l’occasione perfetta per provare l’ebbrezza della quota: il territorio ne vanta, infatti, oltre una decina in un raggio di pochi chilometri che raggiungono i 1.600 metri di altitudine, per tante avventure tra gole, cascate, roccia viva e panorami incantevoli.

Garda Trentino

La cosa rimarchevole è che offrono opportunità sia per escursionisti navigati, che per quelli alle prime armi. Così il Garda Trentino offre avventure per ogni livello di esperienza.
Le novità della stagione 2025 aprono così nuovi percorsi e ripristinano e rinnovano itinerari già conosciuti e apprezzati.

Un percorso che si snoda nel suggestivo letto di un torrente, dove il gorgoglio delle cascate accompagna la salita passo dopo passo, in un mondo celato tra vegetazione rigogliosa e giochi di luce che danzano sulle rocce è la Via Ferrata Rio Sallagoni, ora resa ancora più avvincente grazie alla seconda sezione, realizzata dopo i lavori di disgaggio e attrezzatura e recentemente inaugurata.

Garda Trentino
Rio Sallagoni Nuovo tratto Archivio Foto Vitesse ph. Dennis Pasini

Già nota per il suo itinerario attraverso la stretta gola scavata dall’omonimo torrente, la via ferrata è immersa in un’atmosfera suggestiva resa ancora più adrenalinica dai due ponti tibetani sospesi nel vuoto. Il nuovo tratto attrezzato consente non solo di proseguire lungo la forra, ma anche di attraversare più volte il torrente grazie a staffe posizionate sulle placche rocciose e a ponti di fune. Il tutto potendo contare su una linea di sicurezza continua che garantisce la possibilità di usare un cavo per l’intero percorso; data la possibilità che il livello dell’acqua salga, si è anche provveduto al rialzamento del tracciato.

L’impressione che si ha nell’intraprendere la ripristinata  Via ferrata Che Guevara, la cui riapertura è prevista per l’estate, è di sfidare le altezze come esploratori in ascesa sulla schiena di un gigante di roccia. Il percorso, di alto livello di si inerpica sul Monte Casale, che con i suoi 1500m d’altezza è uno dei più imponenti bastioni rocciosi delle Prealpi, regalando indimenticabili panorami sulla Valle del Sarca.

La Che Guevara sale per 1200m lungo la faccia meridionale del monte in un vertiginoso viaggio verso l’alto che, dopo alcuni tratti verticali all’inizio del tracciato, si snoda tra placche levigate, cenge e canaloni. Arrivati alla sommità del Monte Casale, è tempo di una rinfrescante pausa al rifugio ammirando i variopinti colori della natura: distese di fiori e verdi prati in primavera, accesi colori del foliage in autunno. Le mezze stagioni sono allora i periodi ideali per godersi questo percorso, da evitare, invece, in estate, data l’esposizione al sole.

Un classico sempre attuale medio-facile è la Via ferrata Colodri-Colt ad Arco, culla dell’arrampicata nel Garda Trentino, che presenta la  nuova partenza. L’intramontabile itinerario, che fiancheggia strapiombi e risale la parete est del Monte Colodri, offre un panorama unico sulla Valle del Sarca. Il percorso è stato modificato lo scorso anno grazie alla SAT Centrale (Società Alpinisti Tridentini) e vede il riposizionamento del primo tratto verso sud. Ad oggi, quindi, si snoda lungo due strette terrazze naturali che si insinuano sotto imponenti pareti di roccia per poi riallacciarsi al tracciato originale, lasciandosi alle spalle i passaggi più impegnativi.

Garda Trentino
Archivio Foto Vitesse ph.Dennis Pasini.

Ora più fluida e omogenea, la via ferrata mantiene il suo carattere accessibile e il suo fascino adrenalinico: un terreno perfetto per chi muove i primi passi in questo mondo. Anche i passaggi più impegnativi, come la placca liscia che sembra sfidare la gravità, sono resi più sicuri da pioli e cavi d’acciaio, mentre il salto verticale prima della vetta si affronta con l’aiuto di solide staffe. Ma è una volta giunti in cima che si ottiene il vero premio: dal Monte Colodri, lo sguardo abbraccia la Rupe del Castello e si allarga sull’intera conca del Garda Trentino. Un panorama che ripaga ogni sforzo, tra il vento leggero che accarezza il viso e il sole che illumina l’infinita bellezza della valle sottostante.

Foto Credits: Archivio Garda Dolomiti Spa

Massimo Terracina
Massimo Terracina
Giornalista dal 1987 si è sempre occupato di sport e turismo, con incursioni su radio e tv. Ha sempre la valigia pronta per esplorare il mondo, inesauribile fonte di spunti. Viaggiare allarga la mente. "State viaggiati" (con licenza)

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