La Tunisia costituisce il paese più piccolo (metà dell’Italia) e più occidentalizzato del Nord Africa, soprattutto nelle città e lungo i 1.400 km della sua costa mediterranea, dove si trovano stupende spiagge note al turismo balneare con i nomi di Tabarka, Hamamet, Sfax e Djerba. Indipendente senza spargimento di sangue dalla Francia dal 1956, che vi esercitò un colonialismo più blando che altrove, si presenta come una nazione islamica laica e moderata, con relativa prosperità dovuta in buona parte al turismo, un governo stabile e all’apparenza democratico, con una parità tra uomini e donne che non trova eguali nel mondo arabo, dove le donne sono libere di portare o meno il velo, di indossare jeans e magliette attillate oppure il lungo abito nero, e gli uomini di bere alcolici. Una libertà in realtà più apparente che reale, in quanto i giovani tendono ad emigrare per l’elevata disoccupazione, nessuno osa criticare apertamente il governo, la stampa si autocensura e il radicamento alle antiche tradizioni nella vita sociale e di tutti i giorni risulta ancora piuttosto forte, soprattutto nelle classi sociali meno abbienti, nei villaggi e nelle oasi del sud, dove si incontra il volto più vero e genuino del paese. Una terra dalla storia lunga e gloriosa, dal tempo dei primi empori fenici lungo la costa, al potere mediterraneo di Cartagine, alla prosperità agricola dei Romani (fu definita il granaio di Roma) e poi via via i Bizantini e l’Islam, i Turchi ottomani e i Francesi, fino all’indipendenza odierna in un abile barcamenarsi tra Oriente e Occidente. Un paese di sicuro fascino e di paesaggi piuttosto vari in relazione alle modeste dimensioni, capaci di spaziare delle verdi foreste sulle montagne del nord, ultime propaggini orientali dell’Atlante alte non oltre 1.500 m, alle brulle pianure del centro disseminate da chott, vasti paleolaghi ora trasformati in distese riarse di sale, sede di miraggi e di curiosi effetti ottici, dalle colline berbere disseminate di villaggi di fango in abbandono e di suggestivi ksour, ingegnose fortezze primitive erette su erti cucuzzoli a protezione dei granai collettivi, dove proteggere dalle incursioni dei nemici le riserve alimentari di queste povere popolazioni, fino all’esuberanza delle palme, produttrici di squisiti datteri, delle oasi dell’estremo sud, ai margini dello sconfinato deserto di dune del grande Sahara. Un paese che un tempo ospitava normalmente leoni, ghepardi ed elefanti, cugini un po’ più piccoli di quelli africani, gli stessi utilizzati da Annibale per spaventare i soldati romani.
Un possibile itinerario nel sud della Tunisia, ove cogliere il volto più peculiare del paese, parte dall’oasi di Tozuer, l’antica Thozuros romana e poi importante nodo carovaniero, sede di un interessante museo ospitato in un vecchio palazzo, situata tra i maggiori laghi salati della regione, quinte ideali per il film Guerre stellari. Tozuer è il posto ideale per visitare le oasi berbere di montagna di Mides, Tamerza e Chebika, tra profondi canyon presso il confine con l’Algeria. Questi villaggi oggi spettrali sono stati abbandonati nel 1969, a seguito di prolungate piogge che hanno distrutto gran parte delle abitazioni. Nefta è un’altra oasi che nel suo quartiere storico, la medina, presenta vicoli tortuosi coperti da volte ed edifici dalle pregevoli decorazioni in mattoni. La strada tra Tozeur e Douz consente di attraversare per 90 km lo Chott ed Jerid, la grande depressione posta sotto il livello del mare alimentata da sorgenti sotterranee, con i cristalli di gesso che brillano al sole. Douz, la porta del Sahara, era l’avamposto più meridionale dell’Africa romana ed oggi rappresenta la più bella delle oasi ai bordi del Grande Erg Orientale, che ospita un animato mercato sahariano e un palmeto con mezzo milioni di piante. Tra le dune sorge Ksar Ghilane, uno straordinario villaggio fortificato dai berberi nel 1500 sul luogo dove sorgeva il forte romano di Tisavar; oggi vi si trova uno dei più suggestivi e confortevoli campi tendati fissi del Sahara tunisino, con tende climatizzate, bagno privato e piscina. Altre pregevoli cittadelle fortificate si trovano nella regione costiera alle spalle di Gabès, da dove si può raggiungere facilmente l’isola di Djerba, perla del turismo balneare tunisino, l’antica terra dei lotofagi dell’Odissea.
L’operatore milanese "Adenium – Soluzioni di viaggio" (tel. 02 69 97 351, www.adeniumtravel.it), specializzato in turismo culturale con accompagnatore qualificato, propone dal 14 al 21 novembre 2010 un tour di 8 giorni nel sud della Tunisia, tra oasi, villaggi berberi e dune. Partenza con volo di linea diretto da Milano si Tozeur, percorso in fuoristrada, pernottamenti in hotel a 3 e 4 stelle e due notti in campo tendato con mezza pensione, guida italiana, assicurazione, quote da 1.370 euro.