Sempre più peso, nell’offerta turistica per il cicloturismo. Su questa onda, negli ultimi anni il Veneto si è decisamente proposto come una delle regioni italiane più dinamiche e innovative sul fronte del turismo in bicicletta.
Il territorio offre oggi una rete ciclabile sempre più articolata, con percorsi che uniscono città d’arte, aree naturali, piccoli borghi e zone rurali, per una offerta variegata e capace di coniugare diversi aspetti del “visitare un territorio”.
Allo stesso tempo, stanno continuamente crescendo anche le infrastrutture e i servizi a supporto dei cicloturisti per un posizionamento interessante della regione nel panorama dell’accoglienza alle due ruote.

È il segno di una consapevolezza sempre più diffusa sul valore del turismo a pedali: il Veneto sta investendo in un modello di mobilità alternativa che valorizza i territori, favorisce l’economia locale e risponde a una domanda crescente di esperienze di viaggio sostenibili e accessibili.
Non è un caso che la Fiera del Cicloturismo, dopo un’edizione a Milano e tre a Bologna, approdi nel 2026 proprio a Padova, e conti di restarci fino al 2028: una scelta che riconosce il lavoro fatto e, allo stesso tempo, propone una nuova sfida per il territorio e i suoi abitanti.
Veneto: il contesto regionale: percorsi e investimenti nel cicloturismo
Il cicloturismo sta emergendo come una delle forme più promettenti del turismo contemporaneo: un modo di viaggiare che mette insieme rispetto per l’ambiente, esplorazione lenta del territorio e valorizzazione delle economie locali. Il Veneto, grazie alla sua rete ben strutturata di itinerari ciclabili, alla varietà dei paesaggi e all’esperienza accumulata nella gestione delle ciclovie, si posiziona tra le regioni italiane più attive nel promuovere questa forma di mobilità sostenibile.

Tra gli esempi più emblematici troviamo l’Anello ciclabile dei Colli Euganei: un tracciato di circa 63 chilometri che circonda le alture del Parco Regionale. Il percorso, interamente asfaltato e ben segnalato, collega piccole località, zone termali, vigneti e siti di interesse storico e culturale. Ideale anche per chi ha poca esperienza in sella o per famiglie, rappresenta un chiaro esempio di mobilità leggera perfettamente integrata nel contesto naturale e culturale, con ricadute concrete sul turismo e sull’economia locale.
Un altro progetto significativo, molto più recente e in continua evoluzione, è quello della Ciclovia Treviso–Ostiglia, nata dal recupero dell’ex tracciato ferroviario dismesso. Con i suoi oltre 70 chilometri, attraversa le aree centrali del Veneto, unendo territori rurali e piccoli centri urbani attraverso un’infrastruttura ciclabile sicura e dotata di aree di sosta, tratti ombreggiati e pannelli informativi. Si tratta di un ottimo esempio di recupero intelligente del patrimonio infrastrutturale, trasformato in risorsa per la collettività.
Oltre ai tracciati principali, la regione si sta organizzando anche sul fronte dei servizi complementari: dalla possibilità di noleggiare biciclette elettriche, alla presenza di punti di ricarica, strutture ricettive bike-friendly e collegamenti integrati con il trasporto pubblico. L’obiettivo è la costruzione di un sistema cicloturistico organico, accessibile e di alto livello.
Il modello veneto si distingue proprio per questa capacità di integrare infrastrutture, servizi e narrazione territoriale, offrendo un’esperienza che risponde perfettamente alle esigenze del cicloturista contemporaneo.

Il Veneto offre spunti per altre regioni e sviluppo internazionale del cicloturismo
Il modello veneto rappresenta un esempio concreto e replicabile per altre regioni italiane, grazie a un approccio che integra infrastrutture che funzionano, servizi dedicati e una solida collaborazione tra enti, aziende e comunità locale. La presenza eventi di richiamo come la Fiera del Cicloturismo, poi, è un chiaro segnale di come si possano generare sinergie e momenti di unione per sostenere la crescita del settore.
Un altro aspetto particolarmente interessante è la posizione strategica del Veneto, che può diventare un punto di partenza per uno sviluppo a livello internazionale. Grazie alla sua rete di itinerari e alla vicinanza con altri importanti corridoi europei, la regione può favorire collegamenti col resto dell’Europa, oltre alle sempre valide collaborazioni interregionali, creando una network solido e in costante crescita. Questo approccio consente di rafforzare non solo l’attrattività del Veneto, ma più in generale anche quella dell’intero sistema cicloturistico italiano nel contesto europeo e globale.
Il Veneto si dimostra oggi più che mai, indiscutibilmente, un territorio chiave per il settore delle biciclette e per tutti quelli che vogliono dare una possibilità a un nuovo modo di viaggiare, più attento alle persone e ai territori.
Una sensibilità sostenibile e salutare che aggiunge un ulteriore tassello: la nuova casa della Fiera del Cicloturismo.














