di Ada Mascheroni
L’evento storico cui si richiamano le celebrazioni rinascimentali nella cittadina è l’arrivo ad Acquasparta nel 1614 del Principe Federico II Cesi dopo il matrimonio con la nobile Artemisia Colonna. Federico II Cesi, duca di Acquasparta, noto studioso, è stato nel 1603 il fondatore dell’Accademia dei Lincei, prima accademia di carattere eminentemente scientifico d’Europa.

Il duca è una delle figure più significative della cultura scientifica del primo Seicento, fautore in Italia dell’astronomia post-copernicana e sostenitore di Galileo Galilei.
Per questo legame con l’insigne scienziato, la 26° edizione della manifestazione, in programma dal 7 al 22 giugno, avrà come tema “Eretiche visioni. La terra intorno al sole o l’universo intorno a Dio. Il rapporto -complicato- fra scienza e fede” con focus sull’invenzione del cannocchiale galileiano e sul processo intentato contro Galileo Galilei. Il tema avrà poi la sua declinazione in una serie di eventi di approfondimento culturale e di spettacoli serali, distribuiti nell’arco dei quindici giorni della Festa, come il convegno del 13 giugno.

La rievocazione storica si apre con il Grande Corteo delle Contrade, che vede sfilare nel centro storico di Acquasparta, numerosi figuranti in abiti rinascimentali, frutto di approfondito studio e ricerca, e si articola in un susseguirsi di manifestazioni e gare coinvolgenti le 3 contrade: la contrada del Ghetto, il cui simbolo è un grifo giallo su sfondo nero e verde, quella di Porta Vecchia il cui simbolo è la porta più antica del centro storico su sfondo giallo blu e quella di San Cristoforo, il cui simbolo è il calice del vino su sfondo bianco e azzurro.
L’8 giugno si terrà la prima rassegna degli sbandieratori d’Italia Vexilla ad caelum in piazza Cesi. Il 20 del mese avrà luogo un grande spettacolo teatrale dal titolo “Chisciotte l’incanto del Cavaliere” a cura della Compagnia Accademia Creativa, composta da 11 attori, una scenografia strabiliante, con carri meccanici, danza aerea, trampoli, effetti pirotecnici e giochi di fuoco.

Sono molti altri, lungo il corso dell’anno, i motivi e gli spunti per visitare la cittadina. Acquasparta, infatti, è caratterizzata dal fascino e dalla grandiosità del suo centro storico, emblema del Rinascimento in Umbria, con Palazzo Cesi, fulcro dell’intero centro, e la chiesa di Santa Cecilia, che accoglie le tombe dell’illustre famiglia. La cittadina, inoltre, si trova nel cuore di un’area capace di offrire un ampio ventaglio di opportunità di visita e di svago. Basti citare le rovine archeologiche dell’antica città di Carsulae, insediamento romano nato in stretta correlazione con il passaggio della Via Flaminia e i borghi medievali sparsi nei dintorni, come il borgo di Portaria, paesino arroccato e immerso in un paesaggio fiabesco.

Senza trascurare gli aspetti paesaggistici, e naturalistici, come gli itinerari nei Monti Martani percorribili a piedi, in bicicletta o a cavallo, tra fitti boschi di querce, lecci e faggi, e con la presenza caratteristica di grotte, doline e inghiottitoi dovuti al plurisecolare effetto erosivo delle acque.
La contrada di San Cristoforo, il cui simbolo è il calice del vino su sfondo bianco e azzurro
La contrada di Porta Vecchia il cui simbolo è la porta più antica del centro storico su sfondo giallo blu