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venerdì, Marzo 29, 2024

Skyway Monte Bianco: nel Giardino Botanico Saussurea 900 esemplari di vita in quota

 

Dalla vastità dei monti all’interstizio minuscolo e prezioso, nascosto nelle specie ospiti nel Giardino Botanico Saussure vivono 900 esemplari di vita in quota, piccole meraviglie delle Alpi e di altre catene montuose.

Scesi alla prima stazione di Skyway Monte Bianco, a Pavillon – the mountain , a 2175 metri di altezza, il bosco ha ceduto il posto al pascolo alpino. Qui non crescono più gli alberi, ma una gran varietà di specie erbacee, fra cui il Trifoglio, il Ranuncolo, la Genziana e la Campanula. Per la maggior parte dell’anno i prati sono coperti dalla neve, alta, ma nei mesi estivi il manto bianco si scioglie. È allora che il Giardino Botanico Saussurea si risveglia. L’incantesimo è per gli occhi di chi lo desidera. Di chi lo cerca. Di chi lo ha atteso per togliersi il torpore e la paura di questi mesi in cui tutto si é fermato.

Il Giardino Botanico Saussure è stato voluto da Laurent Ferretti, e prende il nome dalla Saussurea alpina, a sua volta chiamata così in onore di Horace Benedict de Saussure, lo studioso svizzero che nel 1786 promosse la prima ascesa al Monte Bianco.

Aperto nel 1987, il giardino non ha mai smesso di arricchire la propria struttura e di proporre nuove iniziative, che mettono a frutto il vantaggio di una collocazione incomparabilmente scenica.

Skyway Monte Bianco risponde all’epoca che attraversiamo, imprevista ed imprevedibile, cercando onestamente e professionalmente di non tralasciare nessun aspetto della “resistenza” e della vita. Il Giardino Botanico Saussurea vi raccoglierà nel proprio grembo che ciclicamente si rinnova, ed insieme a Voi riscriverà una possibilità di continuare il cammino verso la cima, forti degli ostacoli passati.

Nel corso del 2019, grazie ad un programma europeo di cooperazione interregionale tra Italia e Francia, La Fondazione Saussurea ha condotto dei lavori di rinnovamento che si sono conclusi appena prima delle nevicate autunnali e che saranno saranno visibili nell’estate del 2020, allo scioglimento delle nevi. Possibilmente dal 20 Giugno al 20 Settembre.

Il Giardino Botanico Saussure accoglie 900 specie differenti di piante alpine ed è diviso in due zone.

La prima ospita le aiuole sistemate a roccere, suddivise per area geografica. Osserviamo la flora montana di regioni esotiche come il Nord America, la Nuova Zelanda e l’Himalaya. I giardini alpini non rischiano l’inquinamento floristico, il che spiega la scelta estetica e orientativa di accogliere la diversitá biologica per avvicinare i visitatori alla favolosa moltitudine dell’universo.

Nella seconda zona del giardino, invece, sono stati ricreati alcuni ambienti vegetali tipici delle Alpi, fra cui ad esempio il macereto, che è l’area caratterizzata dal continuo apporto di detriti mobili, ovvero rocce di diverse dimensioni che cadono dalla parte più alta della montagna. Il macereto è popolato da piante “pioniere” che si sono adattate a queste condizioni particolari. La valletta nivale è un altro ambiente caratteristico. Si tratta, come dice il nome, di valli coperte dalla neve per la maggior parte dell’anno, che restano poi impregnate di umidità nei pochi mesi in cui sono libere dalla neve. Un terzo esempio di mini-ecosistema alpino è l’alneto. Tipicamente popolato dall’ontano verde (Alnus viridis), si trova di solito in corrispondenza di ambienti umidi, come i pendii franosi esposti a nord, oppure presso i corsi d’acqua. Ecco, il nostro territorio, splendere ed aver occasione di mostrarsi.

Nel corso dei lavori di rinnovamento è stato realizzato altresì un nuovo percorso di approfondimento dedicato al alcune macro-aree: la montagna, i ghiacciai, i vertebrati, gli invertebrati, i licheni. Sono zone interattive dove poter utilizzare binocoli, lenti d’ingrandimento oppure lasciare memorie di scrittura. L’attenzione alla pedagogia del tocco, nonché la volontà di portare la scienza ad essere arte e bellezza, contraddistinguono l’approccio con cui il team direttivo del Giardino Botanico Saussurea promuove un dialogo vivace, dinamico ed anch’esso fautore di storie, ricordi, segni.

Al percorso all’aperto segue un momento informativo all’interno dell’accogliente chalet. Un nuovissimo schermo touchscreen interattivo, ricco di immagini e di informazioni  porterà gli irriducibili amanti della tecnologia a compiere un esplorazione ipertestuale del giardino.

Il Giardino Botanico Saussure organizza per i visitatori una ricca serie di attività, fra le quali merita una menzione particolare il percorso di Trekking Foto-Botanico. Il fotografo Enzo Massa Micon vi guiderà nella scoperta di prospettive insospettate di petali e foglie sullo sfondo impareggiabile del Monte Bianco. La scelta delle luci e la composizione delle inquadrature saranno messe a frutto per valorizzare la varietà della flora. Le meraviglie della botanica si riveleranno insieme ai segreti della tecnica fotografica. Potrete partecipare con una macchina fotografica professionale, oppure semplicemente con lo smartphone.

L’aria pura e la distanza dal mondo ordinario sono un invito naturale alla meditazione.  Giovanna Cucchieri condurrà nel giardino delle lezioni di Natural Yoga. A piedi nudi nell’erba, i partecipanti saranno invitati all’esecuzione di esercizi semplici, statici e dinamici, incentrati su respiro e movimento.

Alcune piante della montagna hanno assunto nel tempo un valore altamente simbolico. Fra queste un ruolo speciale riveste la stella alpina, protagonista di molte leggende di montagna e metafora di un amore puro ed incondizionato. Il suo ruolo di regina della montagna è l’occasione per una rappresentazione teatrale in alta quota.

Il giardino ha pensato anche ai più piccoli, organizzando una serie di esperienze coinvolgenti destinate ai bambini, che potranno portare con sé un ricordo magico di questo luogo. Potrebbe essere un segnalibro o un piccolo vaso, un’ape costruita a partire da un sughero oppure un grande fiore disegnato a mano.

Sospeso in un incanto fra la valle e il cielo, il Giardino Botanico Saussurea ci aspetta nella sua anima rinnovata. In un contesto unico, capace di trasfigurare ogni esperienza in un sogno da ricordare. In un’atmosfera di riflessione, che ci aiuti a trovare il senso del nostro partecipare al divenire incessante del sistema-mondo.

Giardino Alpino Saussurea - foto Enzo Massa Micon
Giardino Alpino Saussurea – foto Enzo Massa Micon

A proposito di Skyway Monte Bianco

Skyway Monte Bianco non è solo una funivia, è una meraviglia tecnologica di ingegneristica italiana che offre un’esperienza di viaggio indimenticabile, in grado di coinvolgere tutti i sensi, accompagnandoli verso il punto più vicino al Monte Bianco, per un’emozione totalmente unica. Situate a Courmayeur, nel cuore delle Alpi della Valle d’Aosta, le nuove funivie del Monte Bianco – inaugurate a giugno 2015 – non sono un semplice mezzo di trasporto, ma sono il modo più sensazionale e più veloce di raggiungere il punto più vicino alla cima del Monte Bianco e la maestosità dei ghiacciai, da cui partono percorsi alpinistici e fuori pista che collegano la regione con la Francia e la Svizzera. Le quattro cabine, dalla linea sobria e di forma semisferica, sono strutture panoramiche che ruotano delicatamente a 360° durante tutta la salita, offrendo una vista unica sul Gigante d’Europa e sulle vette circostanti come il Cervino, il Monte Rosa e il Gran Paradiso, accompagnando i visitatori fino all’ultima stazione a 3.466 metri in soli 15 minuti in un crescendo di emozioni da vivere in una dimensione straordinaria, in equilibrio tra terra e cielo. Skyway Monte Bianco consente a tutti di vivere un’esperienza unica in cui si combina alla perfezione la meraviglia della natura e quella della tecnologia.

LE STAZIONI – Skyway Monte Bianco collega e rende facilmente accessibili le tre stazioni di Courmayeur – The Valley (1.300 m), Pavillon – The Mountain (2.200 m) e Punta Helbronner – The Sky (3.466 m), inserendosi in modo armonioso e sostenibile nel contesto naturale della montagna, grazie alle cabine trasparenti che salgono silenziose lungo il percorso e al design delle stazioni in vetro e acciaio. Da qui è facilmente raggiungibile il Rifugio Torino e partono percorsi alpinistici e fuori pista come quello del ghiacciaio del Toula, del Marbrées, i 24 Km della Vallée Blanche, che conducono fino a Chamonix, e quello del ghiacciaio della Brenva, nella zona dell’Aiguille d’Entrèves.

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