UNA BELLA camminata a piedi porta al Monte San Francesco sopra Velate (in zona Varese) e, già che siamo in zona, vale la pena di proseguire l’escursione fino al Sacro Monte.
Il monte San Francesco è stato non solo un importante avamposto romano prima e successivamente un luogo di sepoltura e di culto per i Longobardi, infatti già in alcuni documenti attorno al Mille il posto sopra Velate viene individuato come in pertica, perché i luoghi di sepoltura dei guerrieri longobardi erano segnalati con lunghe pertiche, sulle quali si issavano colombe di terracotta per indicare l’origine di provenienza del morto, ma dai primi decenni del 1200 era probabilmente il luogo in cui, essendo ancora vivo il Santo fondatore dell’ordine, si sono insediati a Varese i primi seguaci di San Francesco.
E’ con il nome infatti di Chiesa di San Francesco in Pertica sopra Velate che successivamente si individua il luogo e questo è provato in numerosi documenti, i più significativi dei quali sono depositati all’Archivio diocesano e alla Biblioteca Ambrosiana di Milano.
ATTI DI ROGITI notarili medievali e successivamente visitazioni pastorali, le più famose delle quali risalgono all’epoca del grande santo Carlo Borromeo, il riformatore della Chiesa ambrosiana vissuto nel Cinquecento.
Significative, e anche molto suggestive, alcune lettere di corrispondenza tra personaggi i cui nomi figurano indicati nelle vie di Varese (Griffi, Orrigoni) e l’Arcivescovo di Milano, in cui i francescani del Monte sopra Velate sono esplicitamente citati in ordine ad un oscuro fatto di sangue avvenuto all’epoca.
Da questi fatti prende spunto la ricerca storica di Andrea Ganugi Monte San Francesco sopra Velate: la cancellazione repentina di una storia millenaria, Macchione Editore 2009 L’area archeologica di San Francesco in Pertica comprende l’intera sommità del monte a 850mdi altitudine sopra Velate e in perfetta corrispondenza visiva con il borgo di Santa Maria del Monte, raggiungibile da Velate per un sentiero (l’antica via dei pellegrini al Sacro Monte) che si snoda lungo la montagna per circa 2-3 km partendo dalla zona dell’acquedotto.
In alternativa è raggiungibile, sulla strada per l’osservatorio del Campo dei Fiori, dopo circa 1 km dal bivio per il Sacro Monte scendendo per poche centinaia di metri sul medesimo sentiero che porta a Velate.
Il sentiero divide in due un’area di circa 4-5 ettari.
LA PARTE che guarda ad Oriente, verso il Sacro Monte e Como, può essere definito il Campo delle pertiche, ovvero la zona dove è collocabile il cimitero longobardo.
L’area più vasta è ad occidente, verso i laghi: è quella del presidio militare romano primitivo, con il basamento ancora visibile della torre di avvistamento risalente all’epoca del tardo impero romano (III-IV sec. d.C.), sul quale si innesta il successivo insediamento francescano, con la chiesa e il convento.
E chi è in zona non può perdersi Santa Maria del Monte e la Madonna Nera.
Una visione veramente insuperabile quella che appare a chi arriva a Varese.
In un ambiente naturale armonioso, la città si adagia sotto un cielo che sembra infinito, tra l’ampia distesa di verde, le calme acque del lago di origine glaciale e la corona di Prealpi ed Alpi con il Monte Rosa, diadema incastonato perfettamente.
DA VARESE è possibile compiere varie escursioni nei dintorni.
Tra i percorsi più suggestivi vi è l’immancabile tappa al Sacro Monte (nella foto a sinistra, turisti a zonzo), parte dei nove Monti Sacri Prealpini del Piemonte e della Lombardia riconosciuti dall’Unesco come patrimonio mondiale dell’umanità dal 2003.
Il Sacro Monte di Varese è indubbiamente il più affascinante itinerario mariano al mondo, un monumento unico nella sua straordinarietà.
Rispecchia infatti fedelmente il concetto di “ascesi” grazie anche alla struttura particolare del Rosario.
La “via sacra” verso la “sacra vetta” è la più larga mai realizzata in un Sacro Monte proprio per agevolare l’ascesa delle masse lungo un cammino che è tutta catechesi.
Il percorso Mariano è costituito da 14 cappelle e dall’altare maggiore del Santuario ove è posta l’antica immagine della Madonna Assunta.
Graziella Leporati