Dalle raffinatezze di Sultanahmet ai locali tipici
Tra bazar colorati e notti magiche
di Elena Pizzetti
Bisanzio, Costantinopoli, l’Impero Ottomano, la megalopoli, l’Asia e l’Europa: Istanbul concilia i suoi contrasti culturali e storici in un’alchimia vitale. Così, i percorsi lungo le vie dell’architettura si incrociano e si sovrappongono. A cominciare dall’antico cuore dell’impero bizantino Sultanahmet. Haghia Sofia, la Divina Sapienza, oggi museo, e la Moschea Blu si fronteggiano, imponenti ma leggere, con i minareti slanciati che bucano il cielo e la voce del muezzin che alleggia come uno stormo in volo. Nel cuore ipogeo si apre un angolo di paradiso, la Basilica Cisterna costruita da Costantino: puro alone mistico diffuso da 12 file di 28 colonne che si riflettono sull’acqua nella luce baluginante. Fuori, nella tradizionale pasticceria Edebiyat Kiraathanesi si mette in pratica l’arte del “keyif”, il vivere bene all’orientale, con i dolci di Hafiz Mustafa (locum, budini di riso e frutta, baklavalar). Ai tavolini studenti, gruppi di ragazze col capo velato di colori, coppie e turisti in cerca di ristoro. La raffinatezza pervade Sultanahmet: al vicino bazar Arasta, a fianco della Moschea Blu, si trovano sciarpe, pashmine, copricuscini uzbeki ricamati e le sfere di ceramica più belle, decorate con tulipani, garofani e melograni (simbolo di fertilità).
Più defilata, a due passi dal Mar di Marmara, la moschea Piccola Santa Sofia, capolavoro di armonia catapulta in un’atmosfera sospesa dal tempo con la sua antica scuola coranica che ospita piccoli artigiani tra i quali numerosi calligrafi (molto richiesti per le partecipazioni di nozze) e un piccolo caffè. E per rimanere in atmosfere lontane dal turismo, la sera cena da Safa Meyhanesi (www.safameyhanesi.com), ristorante tradizionale nel quartiere di Yedikule, gestito dal ‘48 dalla stessa famiglia, dove il servizio caffè avviene grazie al dirimpettaio Cafè Oguz che gestisce le ordinazioni via radio. Si gusta pesce blu del Bosforo innaffiato con il Kalüp Raki (il Raki che piaceva ad Atatürk) e tahin, dolce allo zenzero della casa.
L’acqua è il fil rouge di Istanbul. Nel Grand Bazar, vero monumento all’arte del commercio, Dervis (www.dervis.com) espone biancheria da bagno di ottimo cotone (anche misto lino) e nel vicino Soapery si trovano saponi all’alloro e all’olio d’oliva (www.soaperry.com), mentre ci si dedica al savonnage nel vicino Çemberlitas Hamami (opera di Mimar Sinan nel 1584)(www.cemberlitashamami.com).
La sera, al HodjaPasha Dance Theater (info@hodjapasha.com), ricavato in un antico hammam del 1470, vicino alla Sirkeci Station, si può vivere l’esperienza mistica della danza sacra dei Dervisci che eleva la rotazione fino alla dissolvenza nell’unità divina.
Se Karaköy, affacciato sulla sponda nord del Corno d’Oro, è ricco di locali e gallerie d’arte, un tuffo nella tradizione va fatto a Ortaköy, per gustare nei chioschi vicino alla bella moschea sul Bosforo le kumpir, patate calde ripiene. Un tè nero davvero essenziale, senza ombra di turisti, da Adalar Cayevi, con saletta privata in un sottopasso coperto.
Sono magiche le notti sul Bosforo. E precisamente sulla sponda asiatica presso l’Hotel Sumahan on the Water. Mentre si aspetta la lancia privata dell’hotel imperdibile una sosta al Sebil Cafè a Kabatas, vera chicca architettonica. Si naviga mentre sfilano palazzi e moschee fino a quello che nell’800 era una distilleria di Raiki. Oggi è un hotel di design: i proprietari (entrambi architetti) ne hanno esaltato l’essenzialità attraverso elementi naturali come legno e pietra. 24 stanze a 5 stelle dalle personalità differenti, con Kilim, grandi vetrate ed elementi di design. Molte con caminetto e hammam privato, alcune con giardino affacciato sul Canale. Il piccolo Waterfront Terrace Restaurant propone cene informali e aperitivi con vista sull’andirivieni delle navi e sul Ponte del Bosforo illuminato, mentre il Tapasuma (www.tapasuma.com), ristorante-bar elegante con terrazza, propone piatti di ispirazione turca e mediterranea, rivisitati. Camera small delux da 175 euro (www.sumahan.com).
Turkish Airlines collega 10 città italiane (Milano, Roma, Venezia, Bologna, Napoli, Genova, Torino, Catania, Pisa e Bari) all’hub internazionale di Istanbul con oltre 145 voli la settimana. Da 161 euro a/r ( www.turkishairlines.com, tel. 051.3764222). Ulteriori info: www.turchia.it.
Articolo pubblicato su Il Giornale il 17 febbraio 2015