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Sul Lago di Costanza alla scoperta dei tesori del barocco

di Elena Barassi

Monasteri, abazie, castelli e pure una biblioteca che è un inno al barocco. Senza scordare gli influssi rococò e gli aristocratici giardini.

Foto 3 OK ELENA

Immensi orizzonti delimitati dalla cornice di vette incappucciate dalla neve ed un dolce clima quello del Lago di Costanza, il Bodensee, attraversato dal ritmo sinuoso del Reno. Al centro Costanza, un’enclave tedesca sulla riva svizzera del mare di Svevia e un souvenir di lontane lezioni di storia, i cui abitanti son detti affettuosamente Seehas, le lepri del Lago. Gli echi del passato risuonano in quella che è oggi una vivace città universitaria. Svetta imponente dalle acque chete, quando non disturbate dal soffio del Fhön, la statua di Imperia, una provocazione di Peter Lenk, simbolo di una cortigiana che regge nelle mani due giullari, la chiesa e l’impero, innalzata in una notte oscura. Leggenda narra che solo lo scultore può avvicinarsi ad essa. Una lunga tradizione aristocratica che oggi parla di casa reale di Svezia, l’isola di Mainau dei conti Bernadotte è un paradiso botanico ed un inno al barocco. Occhieggia in lontananza tra alberi secolari, dal tiglio di Vittoria alla Sofora del Giappone, il maestoso castello barocco con punte rococò del tempo dei cavalieri dell’Ordine Teutonico. Stupisce lì di fianco la Serra delle Palme dove fanno mostra di sé ben 1.200 orchidee, alcune davvero rarissime. Si viene in primavera per assistere alla fioritura di tulipani, crocus, giacinti e rose, una tavolozza di cremisi, porpora, ocra e rosa antico. Una fuga di case a graticcio nel piccolo mondo incantato di Meersburg, arroccato su uno sperone roccioso a picco sul lago. Si sale su, lungo la ripida via dei commercianti di stoffe, un labirinto di viuzze su cui si innalzano imponenti edifici. Su tutto sovrastano, fieri, l’Altes Schloss, mura ingrigite dai secoli, camminamenti di ronda, i versi austeri di Annette von Droste-Hulshoff e le dolci fiabe dei fratelli Grimm, e di fianco, il Neues Schloss, la reggia barocca del vescovo di Costanza von Stauffenberg su progetto di Balthasar Neumann. Un tuffo nel leggero e frivolo rococò sulla facciata esterna dai tenui colori perlacei e rosa e davanti all’elegante scalinata sopra la quale si apre il grande affresco di Giuseppe Appiani, un inno al regnante. Gli interni, in particolare gli stucchi, decorati da Carlo Pozzi, sono permeati di simbologia greca e romana, prezioso esempio di grandezza e potenza. In uno dei paesaggi più pittoreschi del Baden Wuttemberg, il castello di Salem è uno dei monasteri cistercensi più significativi della storia della Germania. Nell’idilliaca scenografia di un giardino da fiaba si erge il severo profilo della cattedrale gotica, nel cui interno si rimirano qua e là tocchi neoclassici in alabastro e barocchi. Tutt’intorno, il monastero, funestato da un incendio nel 1697, di proprietà del Casato di Baden in seguito alla secolarizzazione dei beni ecclesiastici e oggi pure sede di un collegio molto esclusivo, offre scorci barocchi di notevole fattura. Tra i tanti, le antiche scuderie e la sala imperiale luminosa e maestosa in onore di una papa che mai qui verrà. Da Salem si fa tappa verso nord a Weingarten per ammirare la “San Pietro sveva”, la basilica che troneggia sulla città e diventata suo emblema. E’ il trionfo del barocco dalle forme generose, dai colori vivaci e di un’architettura che porta il cielo sulla terra. Qui si dorme nell’ex monastero benedettino, all’interno dell’Accademia della Diocesi (www.akademie-rs.de/weingarten). Prezzi da 53 euro a persona compresa la colazione. Un vero gioiello è la biblioteca del monastero di Schussenried, dei monaci belgi Premostratensi, ultimata nella seconda metà del ‘700. Ben 20.000 libri, oggi andati perduti, erano conservati in questa sala, l’apoteosi del barocco. Il concetto di mixtum simultaneum è ben espresso nella chiesa di San Martino a Biberach an der Riss, dove coesistono in armonia la religione cattolica e protestante. E mentre l’altare ed il coro sono un inno allo stile sfarzoso in linea con la fede cattolica, la navata si divide equamente tra le due fedi. A Costanza si dorme all’Hotel Riva (www.hotel-riva.de/en), di design sofisticato, affacciato sul lago. Camera a notte da 230 euro. Sempre vista lago il ristorante Konzil (www.konzil-konstanz.de) per assaggiare il pesce lacustre. Info: www.germany.travel/it.

Articolo pubblicato su Il Giornale martedì 16 giugno 2015

Foto 6 Elena Barassi

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