Tante proposte per esplorare la città in modo sostenibile tra bici e mezzi pubblici
Dimenticarsi dell’auto
Scoprire Bolzano senz’auto non è solo una scelta green ma è anche un modo di muoversi in modo veloce, autonomo e consapevole. Perché non c’è zona della città che non possa essere raggiunta utilizzando i mezzi pubblici, le due ruote o a piedi.
Autobus urbani e citybus elettrici e ibridi, oltre 50 km di piste ciclabili e un ottimo servizio di bike sharing – “Bici Bolzano” https://opencity.comune.bolzano.it/Servizi/Bike-Sharing-Bici-Bolzano# – (e le bici posso anche essere portate sui mezzi pubblici!) formano una rete integrata di trasporto pubblico in grado di offrire ai cittadini un ventaglio di alternative per lo spostamento urbano.
Non solo. Bus extraurbani, treni e funivie consentono anche di esplorare i dintorni e godere della bellezza di luoghi a due passi dalla città come i colli sopra i 1.000 metri dove poter salire per ammirare il fantastico spettacolo delle Dolomiti attraversando pascoli e respirando a pieni polmoni i delicati aromi tipici dei boschi, oppure le tante strade che si snodano nei vigneti da percorrere per avventurarsi in un viaggio alla scoperta delle origini della viticoltura altoatesina e fermarsi in qualche ottima cantina per una meritata degustazione.
Un itinerario green in poche tappe
Gries e la sua Parrocchiale
Si raggiunge con l’autobus 10 A da Piazza Walther oltrepassando il ponte Talvera (dove è possibile far tappa anche al Monumento alla Vittoria costruito per volontà del regime fascista dal 1926 al 1928 su progetto di Marcello Piacentini e dal 2014 sede del percorso espositivo “BZ ’18-’45 – Un monumento, una città, due dittature” che ripercorre le vicende locali, nazionali e internazionali e la storia della città in questo particolare momento storico). Annesso a Bolzano nel 1925, Gries è stato il luogo di cura e villeggiatura di molte personalità celebri del periodo austro-ungarico ospitate dagli eleganti alberghi e ville circondati da parchi, giardini e vigneti. Oggi è un vero e proprio paese all’interno della città, con il mercato del sabato, ottimi negozi e bar per gustosi aperitivi. In piazza Gries si possono ammirare l’Abbazia dei Benedettini di Muri Gries e la chiesa di Sant’Agostino, un impeccabile esempio di stile barocco, impreziosito all’interno dagli affreschi di Martin Knoller. Il mastio dell’antica fortezza, ora torre campanaria, ospita la campana più grande dell’Alto Adige. Vicino alla Piazza sorge la vecchia Parrocchiale di Gries in stile gotico che custodisce tesori di grande pregio: un altare a scrigno di legno realizzato nel 1475 da Michael Pacher, un crocefisso romanico del 1200 e un antico cimitero.
Don Bosco e il Parco delle Semirurali
Sempre con il bus 10 A si raggiunge anche un altro interessante quartiere della città, il Don Bosco con il suo Parco costruito intorno ai preziosi resti archeologici medievali della Canonica Regolare Agostiniana di Santa Maria in Augia, che ospita anche l’anfiteatro dove ogni anno si apre la stagione del Bolzano Festival Bozen, l’evento musicale clou dell’estate bolzanina. Oggi il vecchio quartiere operaio, il “Rione Dux”, nato negli anni Trenta per accogliere la forte immigrazione italiana favorita dal regime fascista e composto da 327 casette spartane a due piani con orticello annesso, non esiste più ma lo spirito di solidarietà e di condivisione che regnava è sopravvissuto. Suggestiva, a pochi metri dal parco, l’ultima casetta-museo (la Casa Semirurale) che racconta la storia del quartiere. Gli amanti dell’architettura non potranno poi rinunciare a una visita a Casanova, il nuovo rione di espansione verso sud del quartiere di Don Bosco che, racchiuso fra i vigneti e sotto lo sguardo attento di Castel Firmiano, accoglie 3500 abitanti in 941 alloggi ed è un esempio a livello nazionale di architettura ecologica destinata all’edilizia sociale, agevolata e privata residenziale.

Rencio e Santa Maddalena
Partendo ancora da Piazza Walther, ma con il bus n.8, si arriva in una zona ad altissima vocazione vinicola, in un quartiere – Rencio – impreziosito su tutti i pendii da ordinati filari di viti e bellissimi masi. Qui si coltiva soprattutto la schiava, vinificata perlopiù in Santa Maddalena (dal nome della collina), dal noto rosso color rubino. Da visitare la chiesetta del curato dedicata a San Lorenzo (prima testimonianza nel 1180, successivi rimaneggiamenti, abside rotonda e campanile del 1712), il Museo della Scuola e la chiesetta di Santa Maddalena, situata in posizione panoramica sulla sommità della collina, che custodisce un pregevole ciclo di affreschi del Trecento, ben conservato su tutte le pareti interne.

Messner Mountain Museum
Sempre in bicicletta, costeggiando il fiume Isarco si può raggiungere Castel Firmiano, le cui antiche mura ospitano oggi il museo ideato dal celebre alpinista Reinhold Messner. Il percorso espositivo si snoda tra le torri, le sale e i cortili della rocca, offrendo al visitatore una visione a 360° del mondo della montagna. Opere, quadri, cimeli e reperti naturali raccontano lo stretto rapporto che unisce l’uomo alla montagna, l’orogenesi delle catene montuose e il loro disfacimento, il legame tra montagna e religione, la maestosità delle vette più famose del mondo, la storia dell’alpinismo dagli albori fino all’odierno turismo alpino. Imperdibile.

I parchi cittadini
A Bolzano anche i parchi, polmoni verdi della città, non mancano. E non sono solo luoghi di svago, ma rappresentano anche un importante patrimonio per la comunità: offrono spazi sicuri per attività all’aria aperta, promuovono il benessere fisico e mentale e contribuiscono alla sostenibilità ambientale. Inoltre, grazie alla loro accessibilità, sono inclusivi e aperti a persone di tutte le età.
A cominciare dai Prati del Talvera (ovvero Talferwiesen, la zona ricreativa di Bolzano), un’ampia area verde dedicata al tempo libero che si estende sulla sponda orientale e occidentale del fiume Talvera. La Passeggiata Lungotalvera che affianca i Prati invita a una piacevole camminata sotto i grandi alberi che regalano ombra, mentre sui prati stessi si trovano diversi parchi gioco, panchine in legno, campi sportivi – per il calcio e la pallacanestro – uno skate park e un campo da minigolf (e nei mesi invernali sulla sponda destra c’è anche una pista di pattinaggio sul ghiaccio).
Non solo: qui si trova anche un centro bilingue per giovani, PIPPO.food.chill.stage, per incontri, workshop, corsi, concerti dal vivo e doposcuola, e l’Osservatorio Astronomico Max Valier per ammirare il cielo stellato.
Il parco Ducale, invece, oasi di pace nel quartiere di Gries, è molto amato dalle famiglie con bambini ed è anche la location “storica” di Bolzano Danza (qui il festival ha mosso i primi passi nel 1985-1986 con i corsi e alcune straordinarie esibizioni di danza classica).

Questo piccolo parco tra i vigneti, con vialetti ornati da vasi classici e da una fontana, un laghetto dei cigni e alberi di pregio tra cui cedri, oleandri e piante subtropicali, è l’erede del magnifico giardino di Villa Wendtland, lussuosa dimora neorinascimentale fatta costruire nel 1872 da un’abbiente signora tedesca. Il regime fascista fece erigere al suo posto la residenza del principe di Pistoia Filiberto Lodovico Massimiliano di Savoia, pomposamente battezzata Palazzo Ducale. Oggi questo elegante edificio dalle sobrie decorazioni classiche è uno dei più interessanti esempi di stile “novecentista” in città e fa da quinta a uno spazio che è un paradiso per i piccoli del quartiere, con giochi di ogni tipo e un percorso di equilibrio che combina esplorazione motoria e divertimento.

Un albero per ogni “saggio”
Infine, il Parco Firmian con la Collina dei Saggi, un luogo simbolico nel quale la città custodisce le testimonianze di coraggio, solidarietà, coerenza e lealtà di grandi personaggi che con le loro azioni hanno contribuito all’arricchimento del contesto sociale, culturale e morale della città. Per ogni “saggio” – scelto dalla commissione cultura del Comune tra le tante proposte raccolte dal Centro per la Pace – viene piantato un albero a cura dell’Ufficio tutela dell’ambiente. Ad oggi Bolzano può già contare su quattro personaggi illustri che hanno ricevuto la cittadinanza onoraria: dai direttori d’orchestra Claudio Abbado e Carlo Maria Giulini, al sostenitore della serena convivenza Franz Thaler fino ad arrivare a chi fu capace di disobbedire a Hitler, Josef Mayr Nusser.
Due card passepartout
Consegnate gratuitamente dalle strutture ricettive e a disposizione di ogni ospite per l’intero periodo del soggiorno, le card sono un utile passepartout per esplorare la città. La Bolzano Bozen Card consente, tra i tanti vantaggi, di partecipare gratuitamente alle visite guidate della città organizzate dall’Azienda di soggiorno, noleggiare per un giorno una bici, entrare gratuitamente da giugno a inizio settembre alla piscina di San Genesio e ottenere buoni per gli eventi di Bolzano città del vino come Calici di stelle, la Mostra Vini e lo stand del Vino al Mercatino di Natale, ma anche di esplorare i dintorni dall’Altipiano del Renon a Laives; mentre con la Bolzano Bozen Mobility Card si può viaggiare gratuitamente e illimitatamente con tutti i mezzi pubblici del trasporto integrato dell’Alto Adige (compresi i treni regionali, gli autobus del trasporto locale, le funivie, il trenino del Renon e la funicolare della Mendola).
Info: www.bolzano-bozen.it