Ieri 26 settembre nel comune di Senorbì in provincia di Cagliari si è tenuta una conferenza dal titolo “Monte Luna si racconta: Storia, Scienza e Musica per il futuro di un Sito” alla quale sono intervenute autorità locali come il Sindaco, la Sovrintendente per i Beni Archeologici delle provincie di Cagliari e di Oristano, la direttrice del Museo archeologico, docenti e studiosi. A seguire un concerto al sito archeologico di Monte Luna eseguito dal pianista Eugenio Maria Luigi Villa. Scopo dell’iniziativa, che ha avuto molto successo, tenere vivo l’interesse delle autorità locali per estendere all’intero sito lo studio effettuato per riscoprire le tombe e i reperti non più casualmente, ma con scavi mirati grazie alla mappatura tracciata con un metodo innovativo e di realizzare l’impianto di drenaggio dell’intera superficie del sito al fine di preservarlo da eventuali frane e mantenerlo fruibile nel tempo. A prendersi a cuore la situazione della Necropoli Punica di Monte Luna a Senorbì, che si trova a una trentina di chilometri da Cagliari, è l’ingegner Eugenio Villa . “Lo studio della Necropoli – spiega – è stato oggetto della mia tesi di laurea in Ingegneria ed ha consentito di ottenere la mappatura delle tombe ancora da scoprire, almeno per la porzione di terreno esaminata, e di effettuare un progetto per la messa in sicurezza del versante”. La necropoli necessita di interventi urgenti: “Quindici anni orsono – racconta l’ingegner Villa – sono state rinvenute e scavate poche tombe da parte dell’archeologa tedesca Barbel Mohr dell’Università di Bocum, località situata nella Ruhr. I reperti rinvenuti, in particolare vasellame e monili d’oro, sono conservati al museo archeologico di Cagliari. La morfologia del terreno ha generato un dissesto del pendio del monte Luna causando frane che hanno riempito di detriti le tombe scavate vanificando così il lavoro effettuato. Il sito è stato oggetto dell’attenzione della Sovrintendenza dei beni culturali che ne ha autorizzato l’accesso per indagini elettriche non distruttive e per lo studio di una messa in sicurezza del versante in vista di un possibile proseguimento degli scavi da estendere all’intera necropoli”.