Oman, Dubai e Abu Dhabi, queste tre entità della costa di sud-est della penisola arabica, pur se assai diverse tra di loro per dimensioni e conformazione (l’Oman grande quanto l’Italia, le restanti due grandi come nostre città), hanno parecchie cose in comune, oltre al deserto arabico. Mezzo secolo fa erano semplici espressioni geografiche sconosciute ai più, poi i petroldollari ne hanno fatto uno dei maggiori concentrati di ricchezze sulla terra, dove qualunque cosa può risultare lecita. Anche gli sceicchi però sanno che il petrolio rappresenta una risorsa che non durerà in eterno e, per non doversi ritrovare un giorno a mangiare sabbia, stano investendo parte dei loro ingenti capitali nel realizzare infrastrutture e sevizi tali da poter trasformare la loro calda terra in una meta privilegiata per il turismo, lo sport e la cultura. Fanno cioè quello che avremmo dovuto fare da sempre noi, che quelle risorse per attrarre visitatori ce le hanno fornite la storia e madre natura. In breve sono diventati capitali della finanza mondiale, i loro fondi comprano il meglio delle nostre aziende, le compagnie aeree hanno fatto del golfo un unico grande hub per volare ovunque e meglio, spendendo meno, possono permettersi qualsiasi investimento pur di stupire. E infatti vantano primati a non finire, in particolare nel lusso, dal Burj Khalifa, l’edificio più alto del mondo con i suoi 828 m, alla maggior concentrazione di auto Ferrari, dall’edificare intere isole in mezzo al mare a sciare nel deserto, a campi da golf verdissimi in mezzo alle dune, dove la tradizione araba convive con una inusitata dimensione cosmopolita Decenni or sono nessuno avrebbe mai pensato che avremmo smaniato per andare al mare sulle spiagge del golfo Persico, tra una selva di grattacieli dalle linee avveniristiche, dove si paga salato anche l’aria che si respira.
Ma meglio di noi hanno capito che investire in cultura paga e ripaga, pure con gli interessi. A fianco dei grandi alberghi, delle banche e delle finanziarie, dei grossi centri commerciali ecco quindi sorgere università, dove le donne velate possono studiare al pari con gli uomini, teatri, musei e gallerie d’arte, pubblici e privati. Si può affermare anzi come oggi la penisola arabica costituisca il maggior mercato d’arte del mondo, soprattutto contemporanea, così come Art Dubai forma la più importante manifestazione internazionale e l’ex area industriale di Al Quoz il nuovo quartiere dell’arte, della moda e del design. In città si lavora forte in vista del grande evento dell’Expo del 2020: nuovi hotel di lusso, come Palazzo Versace, o realizzazioni come il Green Planet, foresta tropicale con tremila piante, il Miracle Garden, enormi sculture floreali con 109 milioni di boccioli e 15 mila farfalle, o il museo del Futuro, un organismo vivente in costante evoluzione. E’ stato anche creato un ministero della Felicità, guidato da una giovane donna. Abu Dhabi, già forte di due strutture di prestigio come la New York University e il Museo Guggenheim, conta di aprire a fine anno il Luovre Abu Dhabi. Ma si punta anche su nuove strutture come il museo nazionale, il centro per le Arti, il museo marittimo e quello multimediale. Solo in apparenza l’Oman fa la parte di Cenerentola, in quanto da sempre questa nazione ha investito sul suo ingente patrimonio storico: ristrutturazione degli antichi forti portoghesi, valorizzazione degli antichi suq, incremento nella costruzione degli antichi dhows, le barche omanite tipo caravelle senza chiodi capaci di solcare tutti i mari, la produzione dell’incenso del sud, i nidi delle tartarughe a nord. Con studenti ed impiegati statali obbligati ad indossare ogni giorno l’abito tradizionale. Tre paesi diversi, ma ognuno impegnato a tramandare il passato o a progettare il futuro. Appunto ieri, oggi e domani.
Visitare assieme Oman, Dubai ed Abu Dhabi significa compiere un grosso salto nel tempo, dal passato al futuro. L’Oman è un paese estremamente vario, con 1700 km di coste pescosissime e montagne alte 3.000 m , dalla lunga storia, che un sultano illuminato ha fatto uscire mezzo secolo fa da un tenebroso medioevo. Si parte dalla capitale Muscat, con una lunga cornice disseminata di alberghi eleganti, dove non perdere assolutamente i forti portoghesi, il ricchissimo suq antico, il palazzo del Sultano,il museo etnografico e l’imponente Grande Moschea, capolavoro d’arte islamica moderna. Si parte per le montagne dell’interno, tra canyon, verdi oasi e villaggi di fango, per giungere a Nizwa, antica nobile capitale seicentesca, con un imponente forte e un pregevole suq artigianale. Da qui si passa alle Wahiba Sands, deserto abitato da pastori beduini con le loro mandrie. Dopo una suggestiva notte in campo tendato, sotto una volta incredibilmente stellata, si raggiungono le interminabili spiagge deserte sull’oceano, correndo in fuoristrada sulle battigie disseminate di milioni di uccelli, pesci spiaggiati, relitti arenati e villaggi di pescatori. Sulla via del ritorno costiero verso la capitale, sosta alla suggestiva oasi di Wadi Bani Khalid, tra laghetti e cascate, a Ras Al Hadd, la più consistente riserva di tartarughe marine dell’oceano Indiano, l’incantevole cittadina araba di Sur con i suoi cantieri per la costruzione di dhows, e infine alle rovine di Qulhat, antico porto medievale con le abitazioni di corallo visitato da Marco Polo. Dal passato dell’Oman al futuro di Dubai, dove si visitano il museo nazionale, i mercati dei tessuti e dell’oro, il centro commerciale con annessa stazione sciistica, il centro commerciale più grande del mondo, le fontane del Burj Khalifa e un’escursione in taxi d’acqua sul golfo. Escursione infine ad Abu Dhabi per ammirare la maestosa moschea di Shalkh Zayed, l’Emirates Palace, il Ferrari World e le sedi dei musei del Louvre e del Guggenheim.
L’operatore urbinate “Apatam Viaggi” (tel. 0722 32 94 88, www.apatam.it), specializzato in percorsi culturali di scoperta con accompagnatore qualificato in tutto il mondo, propone un itinerario di 10 giorni che abbina la scoperta di Oman con quelle di Dubai e di Abu Dhabi. Partenze di gruppo con voli di linea Emirates da Milano e Roma l’ 1 dicembre 2017 e 16 febbraio 2018, voli interni, guide di lingua italiana e accompagnatore dall’Italia, pernottamenti in hotel a 3, 4 e 5 stelle con pensione completa, quota da 2.950 euro in doppia tutto compreso.