testo e foto di Elena Pizzetti
Riad da "Mille e Una Notte" e nuovi hotel
che hanno il fascino del Marocco più autentico
City break nella città rosa tra monumenti, arte di strada, suq, ristoranti e luoghi d’incontro per scoprirne tutta la magia. Con un nuovo volo diretto.
Il rosso è l’amore, il giallo il sole, il verde il paradiso e il blu, tanto caro ai Berberi, la libertà. Sono i colori di Marrakech, dall’indaco del cielo al rosso delle bouganville, anche se su tutti domina il rosa perché le mura e gli edifici sono costruiti in mattoni di argilla. Un rosa che si incendia al tramonto, quando piazza Djemaa el-Fna inizia a dare il meglio del suo spettacolo con incantatori di serpenti, venditori di acqua, musicisti e cuochi. Perdersi davanti un tè alla menta di fronte a questo teatro a cielo aperto, che concede poco alle lusinghe del turismo, è uno stato mentale che ritorna spesso a Marrakech. Succede nei vicoli del suq di fronte a un artigianato coloratissimo o nelle erboristerie berbere dove diventa difficile non cedere all’ambra e all’olio di argan. L’incanto è nell’aria. Nell’adhan (la chiamata alla preghiera) del muezzin 5 volte al giorno dal minareto della Moschea Koutoubia, 70 metri di slancio, punto di riferimento fisico e spirituale della città, nel vociare confuso della medina; nella calma placida della Menara con il suo grande bacino d’acqua, e nei vapori caldi degli hammam, luoghi di ristoro anche per la mente. La raffinatezza corre lungo le grate in legno traforate della Medersa di Ali ben Youssef, la scuola coranica, nelle decorazioni eleganti del Palazzo Bahia che il gran visir Si Moussa chiamò così in onore della sua favorita, "la più bella". Un distillato di raffinatezza è il Minbar, il pulpito del XII secolo della Moschea Koutoubia, conservato nel Palazzo El-Badi che dai suoi bastioni offre una vista spettacolare. A sorvegliarlo decine di cicogne, simbolo di fedeltà. Chi ha saputo leggere i colori delle ceramiche e dei tappeti, delle sciarpe di cotone berbere, al collo leggere come nuvole, è stato Yves Saint-Laurent nel Jardin Majorelle, dove centinaia di piante sono immerse in un mondo fluorescente di vasi giallo limone e pareti blu cobalto.
A Marrakech anche l’ospitalità alberghiera diventa un’esperienza dei sensi e un viaggio nel tempo. Succede, a "La Sultana"(www.lasultanamarrakech.com): 5 riad, molto intimi, nel cuore della città imperiale, che sono un saggio dell’abilità marocchina nell’arte dello stucco, della lavorazione del cedro e del marmo. Con un hammam piccolo ma sontuoso e un ristorante che sa trasformare una tajine di agnello in un’opera d’arte (camera da circa 314 euro con colazione). Poco distante, un giardino di 3000 mq, il più grande della Medina, amato dalle principesse del tempo. Ora vi si affacciano le 36 camere e suite de Les Jardins de la Medina (www.lesjardinsdelamedina.com): luogo che unisce l’atmosfera del riad al savoir faire del boutique hotel con una gastronomia molto curata (camera da circa 225 euro).
Affascina la regalità de La Mamounia a due passi dalla Medina (www.mamounia.com), intreccio tra architettura marocchina e Art Decò, ristrutturato dall’architetto Jacques Garcia, con ristoranti di chef stellati (Jean Pierre Vigato e Alfonso Iaccarino), un parco incantato e una spa pluripremiata (camere da 500 euro con colazione). Lo stesso architetto che ha realizzato il 5 stelle Selman, inaugurato lo scorso marzo, in stile arabo-moresco, ai piedi dell’Atlante, per la famiglia Bennani Smires che, alla passione dell’ospitalità, unisce quella dei cavalli arabi puro sangue. Spa Chenot e piscina da 80 m (camera da circa 359 euro) (www.selman-marrakech.com).
A tavola, sono imperdibili il ristorante dell’Hotel Les Jardins de la Koutoubia per l’ambiente di charme e l’ottima cucina marocchina (www.lesjardinsdelakoutoubia) e la "nouvelle cuisine marocaine" del ristorante del riad Dar Moha (www.darmoha.ma/). Rompe gli schemi la Nouvelle Ville, con locali come il Pacha, realizzato da Miguel Cancio Martins, che include bar, piscina e il ristorante Crystal firmato da Jacques e Laurent Pourcel, due stelle Michelin e sapori mediterranei. Ambiente vivace, con musica dal vivo. Da non perdere (www.pachamarrakech.com).
Air Arabia garantisce puntuali voli diretti da Orio al Serio (fino al 31 marzo il sabato in andata, la domenica in ritorno, poi bisettimanale) da 120 euro a/r tasse incluse, esclusi i bagagli. Info: www.airarabia.com.
Ulteriori info: Ente Nazionale per il Turismo del Marocco, tel. 02.58303633, www.marrakech.travel, www.visitmorocco.com, info@turismomarocco.it
Articolo pubblicato su Il Giornaleil 24 febbraio 2013