Un nuovo resort super stellato e un artigianato raffinato
Spunti originali per un city break nella CittĂ Rossa
di Elena Pizzetti
Tremila mq di acqua sempre riscaldata dove si nuota nella pietra naturale, con “isole” di papiri, i monti dell’Atlante all’orizzonte bianchi di neve e, prima, lo scintillio verde del green. Ovunque olivi centenari preesistenti a questo parco di 300 ettari nel quale sorge il nuovo Royal Palm Marrakech, un Leading Hotels of the World, trionfale negli spazi ma intimo nell’accoglienza. “Trattiamo i nostri hotel come case – spiega Michelin Perisson, marketing & communication Director Royal Palm Mauritius-Marrakech – e per questo non finiamo mai di perfezionarli. Cerchiamo di far sentire i nostri ospiti a casa”. Una filosofia che riscalda gli spazi, dĂ ai ristornati l’aspetto di salotti e al servizio un tocco di personalizzazione mai affettata. A sorprendere una hall di 12 m che guida l’attenzione verso un’unica vetrata proiettata sui monti dell’Atlante. L’architetto mauriziano Jean François Adam richiama nel verticale l’immensitĂ del paesaggio circostante (a soli 12 km dalla CittĂ Rossa e a 10 minuti dall’aeroporto) e nei dettagli i giochi di ombre e luci moreschi. L’artigianato berbero è esaltato dalla capacitĂ compositiva della designer Marilin Spataro che ha curato ogni dettaglio: dal disegno dei tappeti ai corpi luminosi che ridisegnano lo spazio, frutto del sapere artigianale locale. Così la notte diventa magica con i bagliori delle candele di 1.000 lanterne e di immensi bracieri.
A disposizione 135 suite e ville con dettagli raffinati come testate del letto in tatoui, pavimenti in pietra di Taza e pareti rivestite con il metodo Tadelakt. E poi una spa Clarins, un centro sportivo, un Kids Club dove non si trova neppure un dettaglio di plastica e i bimbi dai 3 ai 12 anni si divertono tra giochi e lezioni di cucina; un campo da golf 18 buche molto scenografico disegnato da Cabell B. Robinson (6.608 m. – Par 72) e tre ristoranti, Le Caravane, con i sapori del mondo, l’Olivier, menĂą leggeri all’ombra degli olivi, e il marocchino Al Ain, con un’équipe tutta femminile capitanata dalla chef Meryam Diane. Camera da 340 euro a notte per due persone (tel. 035.236656, www.beachcomber-hotels.it).
La luce, protagonista al Royal Palm, lo è anche a Marrakech: al tramonto accende di rosa gli edifici costruiti in mattoni di argilla, usanza lasciata dagli Almoravidi che fondarono la città nel 1062. Sembra avere vita propria nel blu Majorelle, nell’omonimo giardino (www.jardinmajorelle.com) dove crescono piante dei cinque continenti e aleggia la forza creativa di Yves Saint Laurent, che insieme a Pierre Bergé lo acquistò e ristrutturò. Oggi le ceneri del grande stilista sono parte di questo microcosmo verde fluorescente costellato di vasi gialli limone e pareti blu cobalto. Vicino un’altra dimora della luce: Darr bba (www.darbba.com), una casa – esposizione dove da tre generazioni si producono lanterne che disegnano con geometrie di luce gli ambienti, capolavori realizzati a mano da uno staff di 250 persone, acquistati dai vip di tutto il mondo e che rendono unica l’atmosfera di hotel come La Mamounia o lo stesso Royal Palm. Sempre in tema di shopping, avvicinandosi alla mitica piazza Djemaa el-Fna, ecco i tesori, anche antichi, dei nomadi di Mustapha Blaoui, negozio-esposizione su diversi piani che termina con una splendida terrazza (tresordesnomades@hotmail.com). Mentre per l’olio di Argan, l’ambra grigia, le spezie, i pigmenti dei colori naturali, le tisane per ogni problema c’è l’Herboristerie Bab Agnaou di tradizione berbera (herboristeriebabagnaou@hitmail.fr). Un ottimo pranzo in un altro giardino a Le Jardin, ambiente giovane e informale (www.lejardin.ma).
Capi di abbigliamento originali e molto colorati invece dalla stilista Topolina (ma di nome fa Isabelle), francese, con gusto vintage nel Quartier Industriel che si sta popolando di artisti e gallerie d’arte. Mentre per il tè alla menta il must è in piazza Djemaa el-Fna al tramonto quando agli incantatori di serpenti, ai venditori di acqua, ai musicisti e ai cantastorie si aggiungono decine di “chef” locali con griglie e banchetti. Usanze e leggende che si perdono nella notte dei tempi. Dal 5 febbraio easyJet collega quotidianamente Milano a Marrakech: da 23 euro (tasse incluse) (www.easyjet.com/it). Info: www.marrakech.travel, www.visitmorocco.com.
Articolo pubblicato su Il Giornale domenica 25 gennaio 2015