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sabato, Aprile 20, 2024

L’Italia del turismo riparta dalle città d’arte

Ripartire dalle città d’arte per riportare l’Italia ai primi posti del turismo mondiale. Come? Migliorando i servizi, innanzitutto, ma anche lavorando sulla comunicazione, sulla promozione e sul coinvolgimento dei cittadini. Ovvero: fare in modo che la cultura diventi il motore di tante altre attività. Queste, in estrema sintesi, le conclusioni a cui è arrivato l’incontro “Le città della cultura”, che il Gist – Gruppo italiano stampa turistica – ha organizzato a Padova insieme al Comune della città veneta l’11 novembre 2014.

Di fronte a un pubblico qualificato – dirigenti pubblici, direttori di musei, operatori turistici – due ore di interventi serrati, a più voci, per fornire dati e immaginare strategie vincenti. L’assessore alla cultura e al turismo del Comune di Padova Flavio Rodeghiero ha rilevato che il turismo nelle città d’arte è cresciuto molto, in questi anni, soprattutto grazie ai visitatori stranieri (più 54 per cento) e che a questo punto è necessario che le città d’arte diventino un brand, un marchio dell’ospitalità italiana. Ma se è vero che, come ha detto il dirigente del Turismo della Regione Veneto Stefan Marchioro, le città d’arte sono fra le destinazioni “mature”, cioè con minore possibilità di crescita, è vero anche che i 18 milioni di presenze nelle città d’arte del Veneto fanno immaginare che altre regioni potrebbero puntare ad un forte miglioramento. Un dato che è stato sottolineato da Antonio Piccolo, presidente del neonato Consorzio regionale delle città d’arte del Veneto, secondo cui il turista sta cambiando, si avvale sempre più delle tecnologie per organizzare la sua vacanza e chiede di fare un’esperienza forte, di vivere un’emozione.

La città di Padova e la sua esperienza sono state al centro della mattinata d’incontro. Paolo Rossi, amministratore delegato di Telerete e presidente di Aps Holding, ha snocciolato le cifre del tram, mezzo privilegiato per entrare in città ed accedere velocemente ai siti culturali come la Cappella degli Scrovegni, l’Università e Prato della Valle. Rossi ha poi sottolineato il ruolo di Telerete nella gestione dei call center e delle biglietterie di musei e pinacoteche in mezza Italia. I 60 mila biglietti staccati per visitare le mura di Cittadella hanno consentito a Giuseppe Pan, sindaco della cittadina padovana e presidente dell’Associazione città murate del Veneto, di dire che i margini di crescita ci sono, anche se sfuggono a tutte le statistiche i turisti “pendolari” della domenica, quelli che arrivano dal circondario.

L’incontro di Padova si è poi aperto agli orizzonti nazionali quando Ledo Prato, segretario generale dell’Associazione città d’arte e cultura (Cidac), ha presentato il “primo Rapporto sulle città d’arte del Nord Italia”. Di fatto, una fotografia dell’esistente, con 160 città censite, oltre 25 mila imprese culturali e creative con 70 mila addetti. E’ scesa in dettaglio Ada Mascheroni, componente del direttivo Gist, quando ha illustrato le cifre record della mostra di Picasso a Milano (oltre 557 mila visitatori in 132 giorni, primato per l’Italia nella stagione 2012-2013), la forte crescita di Brescia e i progetti dell’intera Lombardia per il periodo dell’Expo 2015. La nostra collega ha anche analizzato il forte traino che gli eventi temporanei possono esercitare sulle mostre permanenti. Le conclusioni sono state affidate al presidente del Gist Sabrina Talarico, che ha sottolineato il ruolo importante che hanno i giornalisti in questo settore: un’adeguata promozione delle città d’arte può incidere in maniera molto importante sui flussi turistici. L’incontro di Padova ha destato molto interesse: è stato seguito anche da alcune testate giornalistiche, tra cui la sede regionale della Rai per il Veneto, che ha realizzato un servizio televisivo.

 

Testo di Giovanni Stefani

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