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domenica, Gennaio 12, 2025

LIBIA ARCHEOLOGICA: CIRENAICA E TRIPOLITANIA

LIBIA ARCHEOLOGICA: CIRENAICA E TRIPOLITANIA

 

Agli albori del primo millennio a.C. la costa della Tripolitania vide la nascita e lo sviluppo dei primi scali commerciali fenici. Nel VI sec. a.C. un gruppo di coloni greci provenienti da Thera (Santorini) sbarcarono sulle coste della Cirenaica iniziandone la colonizzazione. La sottile striscia di terra chiusa a sud da rilievi montuosi che la riparano dai venti del deserto e affacciata a nord sul Mediterraneo entrò infine nell’orbita di Roma, conoscendo una straordinaria fioritura economica, i cui riflessi si colgono in alcune delle più imponenti vestigia di città che i mondo antico ci ha lasciato. In seguito vi si insediarono i bizantini, che vi edificarono le smagianti basiliche le cui colonne si stagliano oggi sull’orizzonte marino, gli arabi e infine i turchi, i quali congelarono la storia del paese fino all’ingloriosa invasione iniziata nel 1911 dalle truppe italiane: una delle pagine meno note e meno edificanti della nostra storia. La recente apertura al turismo delle frontiere della Libia offre al viaggiatore colto la possibilità di conoscere l’enorme e misconosciuto patrimonio archeologico disseminato lungo le sue coste. Si tratta di imponenti insediamenti punico-romani in Tripolitania e greco-tolemaici-romani in Cirenaica, con alcune sovrapposizioni tardive bizantine, due mondi assai diversi geograficamente e culturalmente per la separazione fisica operata dalla lingua sahariana del golfo della Sirte, dove il deserto arriva a lambire le onde del mare. Città portuali opulente e raffinate, che fondarono la loro ricchezza sulla prospera agricoltura della costa libica e sui floridi commerci tra il Mediterraneo e l’Africa interna, ma soprattutto città giunte quasi integre fino a noi grazie all’assenza di sovrapposizioni abitative successive, come invece è avvenuto per gran parte delle città antiche greche e romane, se non la sabbia del deserto. Per gli appassionati di archeologia si tratta di una full immersion assai dettagliata da non perdere, in una nazione che offre straordinarie testimonianze del suo ricco passato e la cui visione, ancora per poco tempo, non deve essere condivisa con masse vocianti di turisti, come avviene in tanti altri siti archeologici, e per giunta in parecchie località scavate e studiate da missioni italiane.

L’itinerario parte da Bengasi, capoluogo della Pirenaica che nell’architettura conserva ancora tracce tangibili della presenza coloniale italiana, e tocca la basilica bizantina di Qsar Libya, il cui pregevole pavimento è formato da 50 pannelli musivi, uno dei quali ritrae l’imponente faro di Alessandria, unica rappresentazione giunta fino a noi di una delle sette meraviglie dell’antichità. Si prosegue per il vasto sito di Cirene, situata in bella posizione panoramica su una collina, per visitare quella che in epoca greca prima e romana poi fu uno dei più importanti insediamenti del Mediterraneo, considerata al pari di Roma e di Atene; il tempio di Zeus ad esempio, il maggior tempio africano e tuttora ben conservato, aveva infatti le stesse dimensioni del Partenone ateniese. Scendendo dalla città si attraversa l’enorme necropoli che la circonda, con tombe di diversa tipologia, approdando ad Apollonia, porto di Cirene in bella posizione tra le colline e il mare, che agli edifici greci e romani affianca alcune belle basiliche bizantine. Si passa quindi agli imponenti resti di Tolemaide, porto della colonia greca di Barce, che durante il III sec. a.C. e poi in epoca romana fu un importante centro commerciale. Con un lungo itinerario si aggira il golfo della Sirte, dove il Sahara arriva a lambire il Mediterraneo, con sosta a Ghirza, attivo insediamento agricolo tra III e VI sec. d.C. e oggi sito archeologico in pieno deserto formato da una quarantina di singolari e scenografici mausolei funerari. Affacciata sul mare si trova Leptis Magna, la maggiore città dell’Africa romana e terra natale dell’imperatore Settimio Severo, la cui grandiosità e magnificenza giustificano appieno, oggi come allora, l’appellativo di magna. La sua notevole ricchezza derivava dall’abbondante produzione locale di olio, dall’attività commerciale del porto e dal fatto di costituire uno dei maggiori terminali delle carovaniere transahariane sul Mediterraneo. Parecchi edifici pubblici come le terme, il foro, l’anfiteatro e il circo potevano competere per dimensioni con quelli di Roma. Si raggiunge quindi la capitale Tripoli, una moderna metropoli che conserva come unica testimonianza dell’Oea romana l’imponente arco trionfale di Marc’Aurelio. Ma il suo museo è tanto ricco da meritare da solo, per un appassionato di archeologia, una visita a questa città, che al visitatore offre comunque la bellezza della medina, l’animato suk, alcune belle moschee e l’ex quartiere coloniale italiano ancora ben conservato. Il viaggio si conclude infine con la visita di Sabrata, importante emporio fenicio-punico-romano dove soggiornò anche lo scrittore latino Apuleio, ricco di imponenti monumenti tra cui il tempio di Pater Liber, il pavimento musivo della basilica bizantina di Giustiniano e il teatro, sapientemente ricostruito in tutto il suo splendore dagli archeologi italiani, che è uno dei maggiori dell’antichità.

L’operatore milanese "Adenium – Soluzioni di viaggio" (tel. 02 69 97 351, www.adeniumtravel.it), specializzato in viaggi culturali con accompagnatore qualificato, propone dal 20 al 28 ottobre 2009 un tour di 9 giorni che tocca tutti i principali insediamenti storici della Cirenaica e della Tripolitania, guidato dall’archeologa Daniela Betto, specialista in archeologia libica. Partenza con volo di linea Libyan Airlines da Milano via Roma, pernottamenti in hotel a 3, 4 e 5 stelle con pensione completa, accompagnatrice dall’Italia, assicurazione e documentazione, quote da 1.900 euro.

 

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