L’Italia è la culla delle vie ferrate, il termine italiano è entrato nell’uso anche in altre lingue, per esempio in inglese, francese e spagnolo. Durante la prima guerra mondiale i soldati italiani impegnati sui fronti alpini attrezzarono diverse vie ferrate ad alta quota per facilitare le operazioni militari.
Alcune di queste, dopo opere d’intervento, sono rimaste fino ai giorni nostri: tra le più famose e frequentate la Ferrata delle Trincee sulla Marmolada e la Strada degli Alpini nelle Dolomiti, presso Sesto.
Vie ferrate sorgono un po’ ovunque in Italia, dalle Dolomiti, alla Val d’Aosta per es. la Ferrata delle Guide di Gressoney, al Piemonte, alla Liguria per es. la Deanna Orlandini lungo le Rocche del Reopasso, fino alle vie ferrate sul Gran Sasso.
Tra le vie piú in quota in Europa, la ferrata Cesco Tommaselli, nei pressi di Cortina, che raggiunge poco meno che 3000 metri (Punta Fanes).
Innumerevoli le vie ferrate sulle Alpi svizzere e austriache. Tra le più insolite e particolari ricordiamo le vie nei pressi di Götzis in Austria al confine dalla Svizzera. Una parete di roccia a poco piu che 1000 metri, da cui si gode di una vista mozzafiato sul lago di Costanza e sulla piana dove il Reno si getta appunto nel lago.
Perfino nei Carpazi in Romania la Cheile Rasnovului, presso la Cittá di Brasov.
Tra le vie ferrate piú conosciute in Europa è sicuramente il Caminito del rey in Spagna, un percorso pericoloso su strette travi in legno sospeso a circa 100 metri lungo le pareti verticali delle montagne presso Alora.
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Paolo Bettoli
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