Affitti turistici: uno dei nodi che vanno sciolti per regolamentare la jungla che negli ultimi anni ha messo in difficoltà il concetto di “concorrenza leale” nel settore dell’ospitalità.
Oggi molte città e località di vacanza hanno una tensione abitativa alle stelle perchè chiunque possieda un locale lo ha trasformato in un luogo dedito gli affitti breviper monetizzare il massimo in un segmento che è ancora, non solo in Italia, senza regole certe.

La Spagna, uno dei paesi a maggior vocazione turistica d’Europa e del Mondo, in questo inizio anno ha promulgato una nuova regolamentazione per il controllo del settore della locazione turistica (affitti brevi) stabilita dal Regio Decreto 1312/2024.
Si tratta dell‘Anagrafe Unica delle Locazioni Brevi che mira a garantire trasparenza e controllo nelle abitazioni destinate a soggiorni temporanei oltre a promuovere un modello turistico più sostenibile ed equilibrato.
Affitti brevi e concorrenza: un concetto da regolamentare
La novità richiede la prova di un numero identificativo univoco per ogni casa destinata all’uso turistico, essenziale per la pubblicità su piattaforme come Airbnb o Booking e con il quale si potrà verificare il rispetto della normativa, da parte del Comune di Madrid e della Comunità Autonoma. Secondo il ministro dell’Edilizia, Isabel Rodríguez, la misura mira non solo a combattere la frode e la concorrenza sleale, ma anche a riequilibrare il mercato immobiliare fortemente “drogato” da queste prospettive di guadagno, non sempre poi così facili da realizzare, vista la gestione spesso “alla buona” e a proteggere i consumatori.
A Madrid, dove la domanda turistica ha generato una forte pressione sui prezzi regolari delle case, soprattutto nei quartieri più centrali, come Malasaña, Lavapiés e La Latina, la regolamentazione viene ricevuta come un sollievo. Il regolamento impone ai proprietari di giustificare l’uso temporaneo delle loro proprietà e di aggiornare le proprie informazioni in caso di modifiche.
La procedura verrà avviata attraverso la sede elettronica del Collegio dei Registri dei Beni e delle Imprese della Spagna, con tutta la documentazione o direttamente su supporto cartaceo nel Registro dei beni o nel Registro dei beni mobili e dovrà essere risolta entro un termine di 48 ore.

Per accelerare l’operatività della misura è stata creata lo Sportello unico digitale per le locazioni, una piattaforma nazionale che faciliterà la trasmissione delle informazioni tra locatori, piattaforme e amministrazioni. Tuttavia, è stato stabilito un periodo transitorio fino al 1 luglio 2025 per facilitare l’adattamento dei locatori e delle piattaforme digitali. Pertanto sanzioni specifiche sono ancora in fase di sviluppo.
Con questa misura, la Spagna si posiziona come pioniere in Europa, in anticipo rispetto al termine stabilito dall’Unione Europea per implementare sistemi simili prima del 2026.
E sarebbe interessante seguirne l’esempio perché in questo modo si potrebbero calmierare anche i prezzi, adeguarli all’offerta e colmare il gap che vede gli albergatori fortemente penalizzati per la messe di adempimenti richiesti dai governi, rispetto a quelli “non dovuti” dalle case private affittate per periodi brevi.