Per un tuffo nella storia, tra le sponde a nord del Lago di Garda e la Valle di Ledro, ci si può immergere nell’esplorazione di numerosi percorsi escursionistici di carattere storico che, con diversi livelli di difficoltà, invitano a calcare le orme del passato, attraverso le tracce scolpite sulla roccia dagli accadimenti della Grande Guerra.
Alcune Garda Trentino Experience sono dedicate proprio alla loro memoria.
Esplorare un luogo passo dopo passo, camminare, porta a conoscere lo spirito autentico di un luogo, assaporandone ogni momento, esplorandone gli angoli più nascosti, vivendo l’intensità dell’esperienza, sempre a contatto con la natura.
Nel Garda Trentino – dalle rive nord del Lago di Garda fino a toccare le Dolomiti di Brenta, fra gli ambiti di Riva del Garda, Arco, Nago-Torbole, Tenno, Dro, Drena, la Valle di Ledro, Comano e la Valle dei Laghi – gli itinerari superano i 1000 km, con differenti livelli di difficoltà e durata, e sono percorribili per buona parte dell’anno, grazie al particolare microclima.
Innumerevoli quelli tematici, a cominciare dai percorsi d’interesse storico e culturale. Fra questi ve ne sono molteplici che accanto a panorami mozzafiato e scorci emozionanti svelano il passato del Garda Trentino, zona di confine tra l’Impero Austro-Ungarico e il Regno d’Italia durante la Grande Guerra.
La Ponale, ad esempio, è il sentiero più conosciuto e frequentato: da oltre un secolo incanta chiunque lo percorra. È ideale per “abbandonarsi” al piacere di una passeggiata con una vista impareggiabile sull’Alto Lago e i monti che lo circondano.
Lo scorso anno, invece, è stato inaugurato il trekking sul Monte Corno, sopra l’abitato di Nago, che valorizza il patrimonio storico. Il percorso ad anello parte da Nago e si snoda tra il Monte Corno, lo Stützpunkt Perlone e la Busa dei Capitani, ovvero lungo alcuni dei capisaldi della prima linea austro-ungarica durante la Prima Guerra Mondiale, dove si conservano numerose testimonianze, quali trincee, punti d’avvistamento e altre postazioni campali, poste a controllo delle pendici del monte Altissimo. La sua posizione, infatti, era perfetta per serrare il passaggio di eventuali truppe nemiche.
Il Monte Brione è un luogo simbolo, che si trovava al centro della poderosa linea difensiva costruita dall’impero Austro-Ungarico, oggi punto panoramico unico da cui lasciar andare lo sguardo verso il lago a sud.
Con la Garda Trentino Experience “I forti del Monte Brione, sulle tracce della Grande Guerra” – Novità 2023 si può viaggiare attraverso la storia: l’escursione, alla portata di tutti, parte da Forte S. Nicolò di Riva del Garda e conduce fino a Forte Garda e alla Batteria di Mezzo, per scoprire le fortezze austriache.
Storia, botanica ed escursionismo trovano il loro punto d’incontro anche in un’altra zona del Garda Trentino: la Valle di Ledro.
In particolare, il sentiero che parte da Mezzolago e arriva a Dromaé e Cima d’Oro – il cui nome si deve al colore dei tramonti che si possono godere dalla cima – attraversa boschi e distese fiorite. Gli orizzonti mozzafiato che si aprono lungo il tragitto “alleggeriscono” la memoria del tragico conflitto, richiamata dai resti delle trincee e delle postazioni austroungariche qui presenti.
Anche il sentiero che porta a Cima Parì ripercorre i passi dei soldati austroungarici e italiani che hanno combattuto nella guerra bianca. L’escursione, con partenza da Malga Trat, si snoda inizialmente nel bosco, con una leggera pendenza; poi sale più ripidamente fino a raggiungere la cima dove si apre uno dei punti panoramici più spettacolari della Valle: dal Lago di Ledro al Garda, dalle Dolomiti all’Adamello. Lungo il percorso, merita una tappa il rifugio Nino Pernici, costruito come mensa per gli ufficiali austriaci, oggi rinomato per l’ottima cucina.
Infine, non può mancare una passeggiata fino al Colle di Santo Stefano luogo della storia e della memoria degli eventi bellici che hanno interessato la Valle di Ledro negli ultimi due secoli. Qui l’esercito italiano aveva il suo quartier generale: le gallerie e le trincee che si trovano sul colle risalgono alla Prima Guerra Mondiale, mentre la grande croce bianca posta sulla sommità ricorda i caduti della Battaglia di Bezzecca nel 1866, che vide contrapposti gli Austriaci e le truppe italiane al comando di Giuseppe Garibaldi. Proprio da qui, il comandante inviò il telegramma “Obbedisco”, in risposta al generale Alfonso La Marmora, che gli intimava di fermare la sua avanzata verso Trento, contro gli austriaci, nella Terza Guerra di Indipendenza.