Flussi turistici in crescita dalla Russia verso l’Italia: +35% rispetto al 2009. A commentare il trend di crescita è il Ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, in occasione del vertice Italo-Russo con l’omologo russo Anatolij Yarochkin, presidente dell’Agenzia Federale per il Turismo. "Il recupero rispetto al picco della crisi – osserva il ministro Brambilla – è stato molto rapido e ne siamo soddisfatti". L’Italia si conferma come destinazione più ambita per il turismo culturale dalla Russia, grazie anche alle mirate iniziative di tipo promozionale attuate. Merito anche dell’applicazione del nuovo Codice visti, in vigore da aprile, grazie al quale vengono rilasciati visti semestrali o annuali, destinati anche ai cittadini russi che hanno già richiesto in passato un visto per l’Italia (i cosiddetti visti bona fide). Anche il turismo internazionale dalla Cina registra un passo in avanti con 400mila cinesi che nel 2009 hanno visitato l’Italia. Il dato, emerso nel corso della presentazione a Roma dell’"Anno della cultura cinese in Italia", avvicina Cina e Italia, partendo proprio dalla cultura. È questa l’idea da cui è nata la rassegna dei molti eventi che per 365 giorni porterà nel nostro Paese la ricchezza e le tradizioni di una delle culture più antiche al mondo: circa 100 manifestazioni previste dalla rassegna nel nostro Paese proprio nel 2010. Quest’anno inoltre, il 6 novembre, si celebra il 40° anniversario dall’inizio delle relazioni diplomatiche tra Italia e Cina: quarant’anni che hanno segnato positivi cambiamenti nei rapporti tra i due Paesi, a cominciare dagli scambi commerciali, cresciuti di circa 400 volte, passando dai 120 milioni di dollari del 1970 ai 39 miliardi di dollari del 2009. Bene, anzi benissimo, la crescita dei flussi turistici. Nel 1970 solo 1000 cinesi si recavano in visita in Italia; nel 2009 sono stati circa 400mila. Gli eventi programmati per l’Anno della cultura cinese si svolgeranno a Roma, Torino, Venezia, Milano e Napoli e in località gemellate con la Cina e saranno a carattere prettamente culturale pur non trascurando temi economici, turistici e ambientali. Un altro importante dato turistico è quello che vede l’Italia al primo posto tra i Paesi europei con più camere d’albergo. In particolare il Trentino Alto Adige guida la classifica per maggior numero di strutture disponibili (1,1 milioni). Infatti, analizzando i dati diffusi da Federalberghi e Aipi emerge che il Trentino Alto Adige guida la classifica con 5862 strutture, seguito dall’Emilia Romagna con 4618 e dal Veneto con 3248 alberghi. Il maggior numero di posti letto spetta invece all’Emilia-Romagna con quasi 300mila letti, seguita dal Trentino Alto Adige con 245mila e dal Veneto con 221mila. La Toscana con 43 alberghi detiene il primato delle strutture a cinque stelle. Roma è la città col maggior numero di posti letto: 102mila, seguita da Rimini con 68mila e Milano con 49mila. Il Trentino Alto Adige è la regione col maggior numero di pernottamenti annui (33,7 milioni), seguito dall’Emilia-Romagna (30,6 milioni) e dal Veneto (28,6 milioni). Il 5,6% degli alberghi presenti in Italia, pari a 1912 strutture, appartengono a catene (di cui il 30% estere), il restante 94,4%, pari a 32242 strutture, sono alberghi individuali. I consumi turistici ammontano ogni anno a quasi 100 miliardi di euro tra italiani e stranieri; di questi, un terzo imputabile agli alberghi (33 miliardi di euro). Milano, con 2,6 miliardi di euro da viaggi d’affari e congressi, dà lavoro a 86mila persone nel territorio. Sono 3,5 milioni i visitatori che arrivano in un anno a Milano per il turismo d’affari e congressuale; un settore che genera un fatturato pari a 2,6 miliardi di euro. I dati sono della Camera di Commercio di Milano, illustrati durante la conferenza stampa di presentazione della Borsa Internazionale Turismo. Dal rapporto emerge anche che il capoluogo lombardo, strano ma vero, è anche uno dei meno cari tra le mete dei businessmen internazionali. La metropoli si colloca in 15ma posizione e risulta più economica rispetto a Roma (14ma). A Milano, un uomo d’affari spende in media, nella fascia più alta, 527 euro giorno, contro gli 886 di Mosca, gli 865 di Francoforte e gli 850 di Hong Kong. "Bit – sottolinea Remo Eder, consigliere della Camera di Commercio di Milano per il settore turismo – è un’opportunità per poter valorizzare sempre di più questo segmento anche in vista della costruzione del centro congressi più grande d’Europa che sarà realizzato al Portello. Sono 850 le strutture ricettive attive a Milano, il 26,1% del totale lombardo e in crescita del 5,5% rispetto all’anno scorso". (Fonte www.turismoefinanza.it; www.borsaitaliana.it)