Le strade di Betlemme sono pressocché deserte, poco traffico e negozi chiusi. “Because no tourists, a big problem. Eight months, no life!” È perché non ci sono turisti, spiega il taxista, ed è un grosso problema: da otto mesi non c’è vita. E quindi quando arrivano i pellegrini del nord Italia guidati dal Cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, sono accolti come una vera rarità di questi tempi così difficili.
“You made it- Ce l’avete fatta”, è il benvenuto di tutti gli operatori turistici in israele e Palestina, agenzie viaggi, Guide, ristoratori, albergatori taxisti, negozianti e semplici cittadini lungo le strade

«Un viaggio in Terra Santa, in tempi di guerra, sembrava difficile in Italia, ma ancora di più impossibile in Israele e in Palestina – spiega Andrea Babbi Vice presidente Nazionale Fiavet e Presidente di Petroniana Viaggi – Trasportate in sicurezza 161 persone con un ponte aereo da 7 città italiane , 84 da Bologna , gli altri da Milano Roma Venezia Catania Genova e Bari. Dopo soli 40 giorni di preparazione, sono stati 4 giorni senza sosta con 32 incontri diversi organizzati, ogni giorno avevamo sempre il piano B, sempre pronti a riprogrammare viaggi e spostamenti. Il Santo Sepolcro e la Natività di Betlemme ed ogni luogo santo, erano deserti, solo per noi, comodo, ma doloroso allo stesso tempo vedere questo, negozi chiuse alberghi aperti solo per noi, tutti increduli e commossi quando ci abbracciavano».
«Dal 7 ottobre la Terra santa ha sofferto la mancanza dei pellegrini che per la popolazione locale sono il sostegno più importante non solo a livello economico ma anche spirituale, fanno sentire vicinanza e interessamento della Chiesa verso la Chiesa madre di Gerusalemme» spiega Padre Nicholas Marques, francescano della Custodia di Terra santa che accompagna spiritualmente i pellegrini.

Due mesi fa la domanda, i dubbi erano: ma si può fare? Ma dove andate? Perché proprio adesso? E, soprattutto, Non è sicuro!
«Invece si è messa in moto una macchina complessa “e lo abbiamo fatto: essere stati qui è la dimostrazione che si può fare e si deve continuare – continua Babbi – È diventato un pellegrinaggio apripista e ora fa sperare, non solo chi in Israele e Palestina è senza lavoro da mesi, ma anche tutte le agenzie di viaggio italiane che lavoravano con terra Santa. È stata una responsabilità coraggiosa che ci siamo assunti per tutta la filiera , italiana ed estera. Per il turismo italiano, questo pellegrinaggio è stato importantissimo. Come Fiavet abbiamo aiutato e assistito tutte le agenzie che dopo il 7 ottobre si sono trovate a zero” e ora si può avere “coraggio”, in Israele come in Italia si è toccato con mano che è possibile” riprendere i viaggi nonostante tutto».
«Mettere in piedi il pellegrinaggio – aggiunge Babbi – è stato più bello che difficile, c’è voluto un mese e mezzo e tanta pazienza, non c’erano i voli né le condizioni assicurative, abbiamo dovuto creare tutto assieme ai partner con tanta collaborazione della filiera del turismo e tanto entusiasmo qua. Il turismo aiuta sempre la Pace , la conoscenza e il dialogo tra popoli e persone, e senza questa ripartenza la pace sarà più lontana».

Dice ad esempio Nader Touma, che ha guidato il Cardinale Zuppi e i Bolognesi: «Siamo a casa da otto mesi, senza lavoro, e quasi non ci credevamo all’idea di vedere arrivare un gruppo così grande, è stata una sorpresa che ci ha dato una speranza, grati e commossi di abbracciare gli amici di Petroniana, ce ne ricorderemo»!
E gli incontri con la gente locale hanno potuto mostrare ai pellegrini la sofferenza del popolo, anche questo è un aiuto. Mettiamo tutto nelle mani del Signore, ma ora speriamo di poter tornare a lavorare. “Sono state viste tante cose e toccate con mano non solo pietre antiche ma pietre vive”, riassume Fadi Nazzal della TESCO

Mons. Ottani vicario di Zuppi a Bologna ha sottolineato che : «Il pellegrinaggio ha significato anche portare non solo dei turisti, ma anche aiuti: si prevede che cresceranno ancora, ma in occasione del viaggio sono stati raccolti oltre 60mila euro, una cifra ingente da distribuire a tutte le comunità visitate, con una attenzione particolare a Gaza e al Patriarcato latino di Gerusalemme, un grazie alle persone e parrocchie ma anche ai Salsamentari di Bologna donando il Parmigiano Reggiano che parla di Bologna e della nostra terra di Pace, Dal patriarca di Gerusalemme Card. Pizzaballa a Padre Patton Custode di T. S. , ai genitori degli ostaggi israeliani, ai parroci dei Territori palestinesi , Tutti hanno espresso grande sorpresa e apprezzamento per l’omaggio inatteso e simbolico, ora introvabile. Un pezzo della nostra terra ospitale per ricordare loro la nostra fratellanza e amicizia».