Un evento esclusivo che ha abbinato la passione per il golf al fascino della moda. Martedì 23 febbraio, all’apertura di Milano Moda Donna e al Castello di Tolcinasco Golf & Country Club – a pochi minuti dal centro di Milano – Diego Cortez ha presentato la sua nuova collezione "Golf Punk A/I 2010-2011", dedicata al mondo del punk golf. La serata si è svolta all’insegna del fashion con circa 200 ospiti, giornalisti e buyer che hanno potuto ammirare l’esclusiva "Diego Cortez Catwalk".
Partner dell’evento è Golf’us, la più grande organizzazione specializzata nella vendita di articoli da golf con filiali in tutta Europa.
Castello di Tolcinasco
Il Castello di Tolcinasco Golf & Country Club ha un impianto da 36 buche con tre percorsi da campionato e nove buche executive, è uno dei club più prestigiosi d’Italia. I tracciati da golf si sviluppano intorno all’imponente Castello del XVI secolo e alla sua antica corte, conferiscono al circolo un’impronta inconfondibile.
Progettate da Arnold Palmer, uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi, le 27 buche da campionato sono ai vertici assoluti per modernità, completezza e varietà, favorite dai quattro tee di partenza che garantiscono un gioco interessante con qualsiasi handicap. Il Club è stato per diversi anni sede degli Open d’Italia.
Tolcinasco completa il golf con un’ampia offerta di servizi, la splendida piscina, i campi da tennis, oltre alle attrezzature destinate al golf, come tre putting green, zone bunker e pitch, campo pratica con 30 postazioni scoperte e 15 coperte.
La collezione Golf Punk a/i 2010-2011
Come di consueto Diego Cortez non rinuncia a nulla di sé. Le radici creative ed artistiche saldamente ancorate alla natia Sicilia, l’esperienza internazionale presso maestri assoluti della moda, la professionalità affinata in anni di intenso lavoro ripagato dal successo delle sue creazioni, lo spirito trasgressivo e rivoluzionario che da sempre gli appartiene: tutto è condensato nell’ultima emozionante collezione progettata e realizzata da Diego Cortez, ispirata al fenomeno underground e urbanstyle del punk golf.
Sviluppatosi nel mondo anglosassone alla metà degli anni novanta in antitesi all’ elitarietà del golf tradizionale, il punk golf segue due tendenze. La prima, quasi goliardica, consiste nell’usufruire gratuitamente e, ovviamente senza autorizzazione, dei migliori golf club. L’occupazione del green avviene nelle notti di luna piena, dopo attento studio delle mappe per evitare la sorveglianza e muniti di una pallina fosforescente. La seconda sovverte tutti i canoni, mantenendo di fatto solo mazze e palline. E’ diffusa nelle periferie urbane e praticata da gruppi sociali che non sarebbero mai ammessi negli ambienti del golf tradizionale. Il green viene sostituito da traiettorie cittadine , tra marciapiedi, capannoni industriali in disuso, parcheggi e gallerie.
L’abbigliamento tradizionale del golf segue un analogo stravolgimento: polo, gonnellini, pantaloni di taglio classico e sobrio cotone, vengono soppiantati da tessuti sdruciti, consunti, sfrangiati, dal taglio stravagante tipici della tradizione punk e underground.
Qui Cortez mette in atto la prima trasgressione: strappi, borchie, tagli, tessuti usurati, tutti gli elementi distintivi del look del punk golfista vengono reinterpretati in chiave luxury, impreziositi da ricami, sete e swarowsky, a cui l’artista affianca pellicce arricchite da una particolare lavorazione tricot.
Il punk golf, una trasgressione interpretata provocatoriamente nella collezione di Diego Cortez che ha scelto come scenario il Golf Club di Tolcinasco, blasonato ed esclusivo club alle porte di Milano.
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