Cento anni fa Ernest Miller Hemingway, soprannominato il “Papa”, scopriva Cortina durante uno dei suoi viaggi in Italia. E’ così che iniziò la lunga relazione tra la “Regina delle Dolomiti” e uno dei massimi scrittori del Novecento.
L’Hotel de la Poste, la sua casa a Cortina, tra le Dolomiti, gli rende omaggio celebrandolo in una veste inedita.
Da una ricerca attenta di Gheo Manaigo nasce la mostra fotografica con gli scatti dell’archivio della famiglia Franchetti, che immortalano una dimensione più “privata” di Hemingway, una lettura con l’attore, conduttore e autore Michele Mirabella e una battuta di pesca ad Anterselva, originale rievocazione storica sulle orme dell’autore e del suo amico Federico Kechler.
“Cortina d’Ampezzo è il paese più dolce della Terra. È il paese più bello” scriveva nel 1925 Hemingway all’amico Ernest Walsh. Solo due anni prima, nel 1923, metteva piede per la prima volta nella cittadina dolomitica. E la “sua” Cortina non l’ha mai dimenticato. Insomma è passato un secolo, e l’Hotel de la Poste, dove lo scrittore soggiornò molte volte, celebra il suo mito con una serie di appuntamenti che riflettono il carattere e le passioni di Ernest Hemingway.
L’omaggio allo scrittore passa attraverso l’esperienza diretta, il cibo, la montagna, gli incontri e non potrebbe essere altrimenti: per Hemingway non esiste separazione tra letteratura e vita, soprattutto a Cortina.
«Proprio qui, all’Hotel de la Poste, Hemingway ha terminato di scrivere il romanzo Di là dal fiume e tra gli alberi, tornando alla letteratura dopo un’interruzione di dieci anni – racconta Gherardo Manaigo, direttore e proprietario del Posta – È quindi con particolare affetto che lo ricordiamo perché lo sentiamo un po’ un amico di famiglia. Gli abbiamo dedicato la sua stanza, la 107, e conserviamo con cura la sua macchina da scrivere: a Cortina aveva ritrovato il piacere di creare storie e condividerle con il mondo».
100 anni di Hemingway a Cortina, la mostra dal 17 luglio
Curata dall’architetto e docente Giancamillo Custoza de Cattani, la mostra “100 anni di Hemingway a Cortina: le fotografie dell’Archivio del barone Franchetti” diventa un modo per entrare, in punta di piedi, nella quotidianità di Hemingway.
La chiave di lettura è l’amicizia, cardine attorno a cui ruotavano le scorribande, le epiche bevute, le gite fuori porta che troviamo anche tra le pagine dei suoi racconti e romanzi. L’archivio della famiglia Franchetti mette a disposizione le foto scattate dai vari compagni di avventure – i Franchetti stessi, i di Robilant, i Kechler, gli Ivancich. Dagli scatti, alcuni dei quali inediti, emerge un Hemingway più intimo e segreto. Le fotografie datano dalla fine degli anni ’40 e all’inizio degli anni ’50 del Novecento: sono gli anni in cui lo scrittore viveva all’Hotel de la Poste, che era il suo rifugio, bar prediletto, studio e salotto.
Parola di Hemingway, il reading di Mirabella: 5 agosto
Hemingway scriveva come viveva. Ascoltare le sue parole, a distanza di tanti decenni, è come incontrare un vecchio amico. Sabato 5 agosto Michele Mirabella – regista, attore e conduttore – sarà a Cortina per incontrare il pubblico e interpretare alcune pagine scelte, tratte dai romanzi e i racconti dello scrittore. In particolare, emergerà il rapporto tra Hemingway e la montagna, le Dolomiti che tanto amava, la natura come scenario che ci mette alla prova e rivela il nostro carattere.
A pesca di trote con Hemingway: 7 ottobre
Sabato 7 ottobre 1948 Hemingway e il conte Federico Kechler partirono da Cortina e andarono a pescare la trota al lago di Anterselva, in Trentino Alto-Adige. Nel 2023, nella stessa data e nello stesso luogo, verrà organizzata una nuova partita di pesca: una rievocazione storica, un momento conviviale che rende omaggio a una delle grandi passioni dello scrittore. A partire da un fatto realmente accaduto si celebra una delle grandi passioni dello scrittore, la pesca, qui nella versione con la mosca. Una tecnica complessa, sfidante, che – come sempre per Hemingway – diventa quasi una metafora della vita.