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Di Rita Bertazzoni
Pechino, Xi’an e Shanghai. La capitale del presente, quella del passato e quella futuristica, in continuo fermento culturale e artistico. Insieme formano il triangolo imperiale per un tour delle città classiche della Cina dove si fondono il vecchio e il nuovo, le architetture della storia antica e le avveniristiche costruzioni high-tech. Tradizioni e contraddizioni ne fanno una destinazione unica al mondo che vale la pena di conoscere.
PECHINO, LA CITTĂ€ IMPERIALE
Beijing, letteralmente “capitale del nord”, nella pianura settentrionale, è la capitale della Repubblica Popolare Cinese. Come altre cittĂ , deve il suo fascino a quella conciliazione degli opposti, così propria della Cina, che fa convivere passato e presente, tradizione e innovazione. Ne è un esempio piazza Tian’anmen, la  piĂą grande del mondo (880 x 500 metri e una superficie totale di 440mila metri quadrati), che nel 1949 ospitò la cerimonia ufficiale della fondazione della repubblica, dove si erge il Mausoleo del Presidente Mao Ze Dong ma anche la CittĂ Proibita, sontuosa residenza di 24 imperatori delle dinastie Ming (1368-1644) e Qing (1644-1911), inserita dal 1987 nella lista dell’Unesco. Un’area di 72 ettari con 90 palazzi e cortili e 9.999 stanze articolate in ampi spazi privati e di rappresentanza. Probabilmente il palazzo imperiale meglio conservato in Cina, splendida espressione dell’architettura tradizionale cinese. Altrettanto bello e degno di visita è il Tempio del Cielo, eretto durante la dinastia Ming, dove gli imperatori erano soliti pregare per ottenere buoni raccolti. Vi si accede attraverso un parco animato da cinesi che giocano a carte e a scacchi, fumano e fanno tai chi. Ma i piĂą famosi e meglio conservati sono i giardini imperiali di Palazzo d’Estate, 2,9 milioni di metri quadrati con la Collina della LongevitĂ , il Lago Kunming e diversi eleganti edifici. All’imbrunire si torna nel cuore storico della cittĂ per passeggiare tra gli hutong (vicoli) della cittĂ vecchia, un dedalo di stradine punteggiate da portoncini che aprono a case basse e piccoli cortili. Dopo aver assaggiato l’anatra laccata in uno dei tanti ristoranti storici, è un must andare a teatro per assistere a rappresentazioni dalla trame intriganti con attori, cantanti e ballerini in costumi tradizionali e visi dipinti da trucchi raffinatissimi. Al Gran Teatro Chang’An vanno in scena spettacoli dell’Opera di Pechino come all’Huguang Guild Hall nel distretto di Xuanwu mentre gli spettacoli di arti popolari affascinano i clienti della Casa da tè Tianqiao. Anche le acrobazie sono parte integrante delle forme d’arte cinesi e il Gruppo di Acrobazie della Cina, uno dei migliori del paese, si esibisce con spettacoli mozzafiato al Teatro Universale.
Non si può lasciare Beijing senza aver percorso qualche tratto della Grande Muraglia, nota per essere una delle otto meraviglie del mondo. Simbolo della civiltĂ cinese, iscritta fra le bellezze del Patrimonio Mondiale Unesco, non è solo un’opera magna, ma un autentico pezzo di storia e la parte meglio conservata si trova a Badaling, circa 50 chilometri a nord di Pechino, un passo della cittĂ esterna del Passo Juyong, immerso fra i monti. Ogni fine settimana si accendono 650 lumi che illuminano le quattro torri di vedetta, aperte ai turisti fino alle 21.30.
Area 798: il nuovo distretto delle Arti
Un tempo era un sito di fabbriche statali, fra cui Factory 798 che produceva televisori e apparecchi elettronici. Oggi 798 Art District è una delle zone piĂą trendy della capitale, nella zona di Dashanzi, a nord-est di Pechino. Dal 2002, artisti e organizzazioni culturali hanno cominciato a riconvertire gli spazi della ex fabbrica, allestendo gallerie, centri d’arte, musei, atelier, aziende di design, negozi, ristoranti e bar. Oggi l’area è un indirizzo cult per l’arte contemporanea e le nuove tendenze della moda, con mostre, installazioni e performance artistiche di grande rilievo. Da fine aprile a fine maggio si tiene annualmente il 798 Art Festival mentre da fine settembre a fine ottobre è in calendario il 798 Creativ Art Festival.
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Pechino a Tavola
Il piatto tipico della capitale è l’anatra laccata, la famosa Kaoya di Beijing che in realtà è un’oca arrosto. Viene cotta in un forno speciale senza chiusura, in legno di giuggiolo, pesco e pero per conferire al piatto un gusto fruttato. Quando l’oca assume un intenso colore rosso-lacca (da cui la traduzione del nome in italiano) è pronta per soddisfare la vista e l’appetito degli avventori più esigenti. Altra specialità locale, molto amata dai Pechinesi, è la “Pentola Mongola”, huoguo in cinese, a base di diversi tipi di carne e verdure che vengono cotti dai commensali direttamente in tavola in una pentola con acqua in ebollizione posta al centro.
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XI’AN, L’ANTICA CAPITALE
Conosciuta nel passato con il nome di Chang’an, Xi’an è una città di antichissime origini. Fu capitale di ben 13 dinastie e raggiunse il suo massimo splendore nel periodo Tang (618-907), grazie a un commercio fiorente per cui divenne punto d’incontro per gli scambi culturali con i paesi stranieri. Una visita della città può iniziare dalle antiche mura di cinta, imponenti e perfettamente conservate, alte 12 metri e lunghe fino a 14 sulla sommità , con una torre di guardia in ogni angolo. Il consiglio è di noleggiare una bicicletta o un tandem e fare il giro completo in circa mezzora per godersi la città dall’alto, un insieme ordinato di strade al cui incrocio si trova la Torre della Campana, a base quadrata e con tetto a tre spioventi. Un tempo scandiva le ore del giorno e segnalava i pericoli e ancora oggi è un punto di riferimento, illuminata ogni sera da giochi di luce. Poco distante è la Torre del Tamburo che segnava le ore notturne e i cambi di guardia. Pochi passi e si entra nel quartiere musulmano, uno dei luoghi più vivaci – e meno turistici – di Xi’an, dove la cultura araba e quella cinese si fondono armoniosamente. Da Xian, del resto, partiva l’importantissima “Via della Seta” che collegava Roma con l’Asia e attraverso la quale passavano spezie, tessuti e tradizioni. Quest’eredità multiculturale si sente ancora nei cibi e nei prodotti del suk, pieno di bancarelle e ristoranti all’aperto che cuociono e vendono di tutto, dai kebab al pane turco, dagli spiedini di pesce e di carne ai noodles. Tra uno stuzzichino e l’altro il consiglio è di entrare nella Grande Moschea, un gioiello di architettura cino-islamica: il minareto ha la forma di una pagoda e le sale di preghiera sono decorate da simboli che rimandano sia agli ideogrammi cinesi, sia ai caratteri arabi.
Fuori dalle mura si visitano il Museo della Storia, omaggio al glorioso passato della regione con importanti reperti archeologici, il tempio buddista Daci’en e la pagoda della Grande Oca Selvatica: sette piani per 64 metri di altezza e una struttura piramidale decrescente a base quadrata. Grazie ad una scala interna si può salire fino in cima. Poi ci si dirige in campagna per emozionarsi davanti al celeberrimo Esercito di Terracotta dell’imperatore Qin Shi Huangdi. In Cina è chiamato “Ottava meraviglia del mondo”. Sul sito archeologico del ritrovamento originario è ora presente un museo, costruito nel 1979, suddiviso in tre fosse che ospitano 7.400 tra guerrieri e cavalli di terracotta secondo la disposizione dell’esercito Qin, a grandezza superiore alla naturale, insieme a 130 carri da guerra.
Xi’an a tavola
Fra le specialità rinomate di Xi’an ci sono i ravoli. Va assolutamente provato il banchetto di ravioli che consente di assaggiarne svariati tipi, diversi per forma, impasto, ripieno. A seconda dei gusti, ci sono i ravioli di pesce, di carne, di sole verdure, salati, piccanti o dolci. Spesso vengono accompagnati da una zuppa di carne di montone (Yáng Ròu Pà o Mó) in cui si mescolano pezzi di pane, una sorta di spessa ostia non lievitata, da sbriciolare nel piatto prima che venga versato il brodo. Gettonato anche il panino di carne arrostita, chiamato anche “hamburger cinese” (Ròu Jīa Mó): il pane senza lievito è tostato, diviso a metà e farcito con un delizioso ripieno di carne arrosto, in genere maiale, e spezie.
SHANGHAI, LA PERLA D’ORIENTE
Conosciuta come “Perla d’Oriente’, Shanghai è la metropoli piĂą moderna, frenetica, cosmopolita della Cina, regno dello shopping e della finanza. Una cittĂ sorprendente, in continua trasformazione, dove le piĂą avanzate tecnologie convivono con frammenti di storia e antiche tradizioni. E i grattacieli dalle forme piĂą strane e fantasiose fanno ombra ai palazzi dell’architettura popolare e agli antichi templi buddisti. 26 milioni di abitanti, di cui 8 milioni sono stranieri provenienti da tutto il mondo, la città è un’esplosione di vita e modernitĂ , da esplorare per terra e per mare (in cinese Shanghai significa “sul mare”, infatti si affaccia sul Mar Cinese Orientale), lungo le rive del fiume Huangpu, nelle strade affollate dei mercati, negli infiniti store. E sui grattacieli avveniristici fra i piĂą altri al mondo. Come quelli del distretto finanziario di Pudong, che ospita gli uffici di numerose societĂ straniere e offre uno skyline davvero unico. In questo quartiere svettano l’Oriental Perl Tower, la Torre della Televisione alta 468 metri, che si può risalire per una vista a 360° della megalopoli, la Torre Jinmao con terrazza panoramica a 341 metri e la Shanghai Tower, in fase di ultimazione, che con i suoi 632 metri di altezza è il secondo edificio piĂą alto al mondo. Arrivando da queste parti nel tardo pomeriggio si può godere dello spettacolare tramonto del sole riflesso su questi colossi dell’edilizia. Da non perdere la sky walk al 100° piano del Shanghai World Financial Center, chiamato comunemente “cavatappi“ per la sua singolare forma. Il belvedere, tutto in vetro, offre una vista mozzafiato sulla cittĂ a 492 metri d’altezza. I segni del passato si ritrovano, invece, camminando lungo il Bund, sull’altra sponda del fiume, dove si affacciano edifici coloniali costruiti agli inizi del secolo scorso e ben preservati, o nella CittĂ Vecchia, con i tipici edifici a pagoda e la miriade di negozietti.
Per ritrovare lo spirito della Cina antica si visitano, nella Old City, il giardino del Mandarino (Yu Garden) e il Tempio del Buddha di Giada, con mura dal caratteristico colore giallo zafferano. Nel primo si ritrova lo stile tipico dei giardini del Sud cinese di 400 anni fa, con padiglioni, ponticelli sullo stagno, ingegnose costruzioni rocciose e piante lussureggianti. Il secondo è un tempio del buddhismo Mahayana, la cui fama deriva da due meravigliose statue del Buddha in giada bianca, portate via mare dal Myanmar nel 1882. Il tempio piĂą bello è il Tempio di Jin’an, in pienissimo centro, fra un grattacielo e l’altro, perfettamente conservato e con un Big Buddha d’argento. Ma il piĂą grande e frequentato tempio buddista della città è Longhua temple, nella periferia sud. La parte piĂą spettacolare è costituita dalla pagoda di sette piani, alta 40 metri, che risale all’epoca Song del X secolo. Fatta di legno e mattoni, ha una delicata struttura ottagonale, ma non può essere visitata all’interno. Fra i luoghi della cultura, merita una tappa il Museo di Shanghai accanto a Piazza del Popolo. La forma dell’edificio, circolare su base quadrata, rappresenta il concetto tradizionale cinese del cosmo con il “cielo di forma circolare in alto e la terra in basso”. Le sue undici gallerie ospitano oltre 123mila pezzi di arte cinese antica di valore inestimabile, dai bronzi alle ceramiche, ai dipinti, alle opere calligrafiche. Il percorso narra la storia cinese attraverso manufatti millenari. Il vicino Urban Planning Exhibition Hall mostra la storia della progettazione urbana di Shanghai con percorsi multimediali. Dedicato al design e all’arte contemporanea cinese e internazionale è invece il Museum of Contemporary Art Shanghai (MOCA Shanghai) mentre il Museo delle Arti e dei Mestieri di Shanghai, poco conosciuto, offre manufatti sorprendenti.
Lo Shopping
Via Nanchino (Nanjing Lu) è tra i più ricchi centri dello shopping mondiale dove curiosare fra seicento store e decine di insegne colorate. Fra i negozi più conosciuti vi sono il Palazzo Laojiefu, la Città commerciale di elettrodomestici, il magazzino della seta, il Centro commerciale Xin Shijie (Nuovo Mondo), il Centro commerciale Hualian, i Grandi magazzini di Shanghai e la Città commerciale di Shanghai. La vicina e parallela via Huaihai Zhonglu sfoggia vetrine più eleganti e raffinate in un’atmosfera very fashion. “La primavera di Parigi” e “il Centro commerciale Parkson” sono due dei suoi famosi indirizzi e tutta la via è punteggiata da gastronomie e pasticcerie con leccornie provenienti da diverse parti del paese.
Fuori porta
Circa un’ora d’auto (o pullmann) e dal centro città si arriva all’antico villaggio di pescatori di Zhujiajiao, una delle più belle water town cinesi, che offre uno spaccato della realtà rurale. Pescatori, artigiani, tessitori, e oggi ristoratori, vivono lungo un dedalo di canali in abitazioni sull’acqua collegate da graziosi ponticelli. Una piccola Venezia orientale, un trionfo di colori e profumi con decine di chioschi di cibo da strada e botteghe con manufatti locali.
 TIPS
Per un aperitivo o cocktail after dinner, uno dei roof bar più belli della città è il Bar Rouge, al Bund 18 lungo la sponda sinistra del fiume Huangpu. Ideale per ammirare, entro le 21, lo spettacolo di luci sui palazzi di Pudong
Tianzifang è il quartiere artistico in cui si concentrano ristoranti e locali dove prende forma la nightlife. Artisti di tutto il mondo, richiamati dal fascino delle case storiche shikumen con cancelli in pietra e massicce porte in legno, si sono trasferiti in questa zona dal fascino bohémien.
Una veduta suggestiva e diversa di Shanghai si ha facendo una crociera sul fiume Huangpu, che attraversa la città e permette di osservare il Bund con i palazzi d’0epoca coloniale sulla sponda occidentale e gli edifici ultramoderni della riva orientale che domina il Pudong. I battelli partono dal molo del Bund, per tour di diversa durata, il più completo è quello di tre ore e mezza.
L’ultima attrazione di Shanghai è MagLev, il treno più veloce del mondo a levitazione magnetica (oltre 430 km all’ora) che collega il centro città al modernissimo scalo aereo Shanhai Pudong International Airport in soli 8 minuti.
 Shanghai a tavola
La cucina di Shanghai è conosciuta per le ricette di pesce di mare e d’acqua dolce, le carni bianche e la selvaggina e per l’attenzione dedicata all’estetica dei piatti. Fra le pietanze shanghaiesi più conosciute vi sono: le uova di gamberi con cetrioli di mare dawusen, le uova di granchio fritte, kousansi, i germogli di bambù con rape, la coda di carpa nera brasata, i germogli di bambù fritti, il pollo Guifei (concubina imperiale), il pesce mandarino con pinoli in agrodolce, le melanzane saltate con salsa di soia, le verdure saltate con polpa di granchio.
INFO UTILI
Ufficio Nazionale del Turismo Cinese, via Nazionale 75, Roma, tel. 06.4828888, www.turismocinese.it
Si arriva in Cina con voli diretti da Roma (Alitalia e Air China) e da Malpensa (Air China) oppure facendo scalo a Londra o in altre cittĂ europee.
Si può andare da Pechino a Shanghai in aereo (circa due ore di volo) o in treno in meno di cinque ore, grazie alla nuova rete ferroviaria ad alta velocità , fra le più innovative al mondo.
DOVE DORMIRE
Traders Hotel
1 Jianguomenwai Avenue, Beijing, tel. +86 10 65052277, www.shangri-la.com/beijing/traders/
Sofitel Xian Renmin Square
319 Dong Xin Street, Shaanxi, Xi’an, tel. +86 29 87928888, www.sofitel.com
Central Hotel Shanghai
501 Jiujiang Road, Shanghai, tel. +86 21Â 53538888, www.wbh-sh.com
DOVE MANGIARE
Fangshan Restaurant
Beihai Gongyuannei, interno parco south gate, Beijing, tel +86 10 64011889
Roses Town
1 Sanlitun Rd, Chaoyang, Beijing, tel. +86 10 6461 2689, www.rosestown.com
De Fa Chang Dunpling Restaurant
Bell Tower Square, Xi’an, tel. +86 29 87214060
The Tang Theatre Restaurant
75, Changan Road, Xi’an, tel. +86 29 87822222, www.xiantangdynasty.com
Nanxiang Steamed Bun Restaurant
85 Yuyuan Road, Old Town God’s Temple, Shanghai, tel. Â+86 21 63554206
Hai’Oufang
2852 Binjiang Av., Pudong, Shanghai, tel. Â+86 21 58797201
Articolo pubblicato su Fior Fiore in cucina – maggio