Nonostante i molteplici cambiamenti in atto in Russia, e i ripetuti cambi di nome, San Pietroburgo non perde affatto il proprio fascino e l’appeal di elegante capitale dell’architettura e dell’arte zarista.
La città ubicata nell’estremità più orientale del golfo di Finlandia, sul mar Baltico, si estende su un centinaio di isole e isolette formanti il delta del fiume Neva, emissario del grande lago Ladoga e della rete di fiumi e canali che vi fanno capo. Venne creata dal nulla in una piatta area paludosa e malsana nel 1703 per volere dello zar Pietro I il Grande con il nome tedesco di Sankt Peterburg, con l’intento di aprire uno sbocco economico e culturale del proprio vasto impero verso l’Europa. A costruirla chiamò architetti, urbanisti, ingegneri, artisti e artigiani da tutto il continente, e un ruolo fondamentale lo svolsero di sicuro gli italiani, nonché un numero rilevante di manodopera reclutata tra i servi della gleba, mentre per finanziare i lavori impose nuove tasse su tutto, comprese le barbe lunghe e i baffi. I lavori, seguiti di persona dallo zar, procedettero tanto alacremente che appena 8 anni dopo vi fece trasferire da Mosca gli uffici governativi e nel 1712 la Corte, sancendone il ruolo di capitale, una delle capitali più ricche ed eleganti di tutto il continente. L’apogeo si registrò sotto il regno di Caterina II la Grande, capace di importare artisti e capolavori da tutto il mondo, e poi all’epoca della vittoria su Napoleone, quando la Russia si affermo come potenza politica, economica, militare e culturale a livello planetario. Le misere condizioni economiche e sociali del proletariato russo, rimasto ancora ad un livello feudale, e i germi delle nuove idee liberali, progressiste ed egualitarie diffuse dalla rivoluzione francese portarono nell’ 800 ad una serie di ribellioni, di scioperi e di scontri culminati poi nella rivoluzione d’ottobre del 1917 con l’assalto al Palazzo d’Inverno, l’affermazione dei Soviet bolsevichi di Lenin, l’abdicazione dello zar Nicola II , l’uccisione della famiglia reale dei Romanof e il trasferimento della capitale a Mosca. Sankt Peterburg divenne prima Petrograd, poi Leningrado, seconda città russa, primo porto, maggior centro industriale e più attivo emporio commerciale (oltre a metropoli più settentrionale del pianeta), e con questo nome divenne tragicamente famosa nel 1941 per l’assedio nazista durato ben 900 giorni di eroica resistenza, costata 1,5 milioni di civili (metà degli abitanti), considerata la maggior tragedia bellica umana della storia. E grazie ad un referendum nel 1991 dovuto alla perestrojka la città adottiva di Puskin, Dostojevskij e Lenin ritornò a chiamarsi San Pietroburgo.
Per visitare compiutamente l’ingente patrimonio artistico della capitale degli zar all’apice del loro potere, distribuita su un centinaio di isole e canali tanto da somigliare ben più ad Amsterdam che a Venezia, occorrerebbero davvero parecchie settimane. Per cui occorre sempre fare delle scelte, in base al proprio tempo disponibile, consapevoli comunque di aver sempre visto soltanto una parte infinitesimale. Ideali i mesi invernali, quando la temperatura scende stabilmente sotto lo zero, ma durante i quali la neve fa risaltare i colori pastello degli enormi edifici, regalando un’atmosfera da fiaba. Il centro è un museo architettonico omogeneo a cielo aperto, dove si mischiano tutti gli stili: barocco europeo inizio 1700, barocco russo del Rastrelli, neoclassicismo 1800, eclettismo fine 800 (con neoromanico, neogotico, neorinascimentale e neobarocco), liberty primi 900 e, per finire, realismo sovietico. Non debbono sorprendere alcune scene tradizionali: le babuske, venditrici di fiori per le strade ricolme di neve, giocatori di scacchi sulle panchine dei parchi innevati (San Pietroburgo è la capitale mondiale degli scacchi), impavidi nuotatori nelle acque gelate della Neva, pescatori che bucano le lastre di ghiaccio per gettare le lenze.
In occasione del Capodanno l’operatore milanese "Adenium – Soluzioni di viaggio" (tel. 02 69 97 351, www.adeniumtravel.it), specializzato in turismo culturale con accompagnamento qualificato, propone dal 29 dicembre al 2 gennaio 2010 un soggiorno di 5 giorni a San Pietroburgo che, oltre alla visita dei monumenti imperdibili, offrirà percorsi inediti della splendida città in versione invernale. Partenza con volo di linea da Milano, pernottamenti in hotel a 4 stelle nel centro cittadino con mezza pensione, accompagnatore dall’Italia, quote da 1.250 euro.