Tra colline, torri, meridiane e campanili: storie di tempo e bellezza a due passi dal capoluogo emiliano a …est di Bologna
Nei dintorni di Bologna si apre un paesaggio di borghi, colline e campi che raccontano storie antiche. Qui, ogni angolo invita a rallentare: tra arte, natura e tradizioni, il viaggio si trasforma in un’esperienza autentica, fatta di dettagli, incontri e atmosfere che lasciano il segno. Nel tempo.
L’itinerario attraversa dieci comuni – Ozzano dell’Emilia, Medicina, Castel Guelfo di Bologna, Castel San Pietro Terme, Dozza, Mordano, Imola, Casalfiumanese, Borgo Tossignano e Castel del Rio – offrendo un percorso unico, dove ogni tappa è una finestra su epoche diverse, custodite con passione dalle comunità locali.

Inizia a Borgo Tossignano, dove il campanile cilindrico della chiesa di San Bartolomeo Apostolo, colpito da un fulmine e ricostruito nel 1853, svetta tra le colline. Qui, un orologio meccanico ottocentesco ancora in funzione misura il tempo senza fretta, come le cose fatte per durare.
Poco distante, a Casalfiumanese, l’antica Torre Civica racconta la storia di un orologio pubblico nato come porta del paese e rinato dopo i bombardamenti del 1945. Il suo meccanismo storico, oggi supportato dalla tecnologia moderna, conserva lo spirito dell’originale ottocentesco.

A Castel del Rio, circondato da boschi e castagneti, il tempo è scolpito nella pietra. La chiesa di Sant’Ambrogio Vescovo, con il suo campanile in arenaria progettato dall’architetto Brighenti, trasmette l’atmosfera di un’epoca sospesa tra Medioevo e Rinascimento, mentre l’orologio che lo completa vigila silenzioso sulla piazza del borgo.
Castel Guelfo di Bologna custodisce il “Campanazzo”, torre che guarda verso Bologna e ospita un orologio Trebino, sostituto di meccanismi più antichi oggi conservati a Palazzo Malvezzi-Hercolani. Poco distante, in Piazza XX Settembre, la Galleria della Meridiana sorprende con un orologio solare che segna le ore con l’ombra, dipinto elegantemente sull’arco di un portico.
Il tempo è protagonista assoluto anche a Castel San Pietro Terme. Due torri, tre orologi: dal quadrante sul Palazzo dell’ex Pretorio al meccanismo della Torre del Cassero, fino alla meridiana moderna in Piazza Acquaderni, disegnata da Giovanni Paltrinieri, che con un motto latino e un quadrante gotico insegna a leggere le ore con la luce.

Nel borgo dipinto di Dozza, il tempo si fonde con l’arte. Le meridiane diventano opere murali: in Piazza Zotti, quella di Angelo Brazzi recita in dialetto “L’é ôra ’d bê e bé”, mentre in via De Amicis l’opera di Enrico Manelli dialoga con i colori dei murales del paese. Nell’Arco dell’Orologio e nella chiesa di frazione Toscanella, antichi orologi meccanici raccontano la storia del tempo che passa, ma non si perde.
A Imola, città di arte e motori, il tempo si mostra fiero nel cuore del centro storico. L’orologio del Palazzo Comunale, realizzato nel 1838 dai fratelli Cavina, è stato restaurato nel 2023 e oggi è esposto come un gioiello d’epoca. Ma tutto il centro è punteggiato da meridiane e quadranti solari, che adornano edifici religiosi (fra cui il Convento dell’Osservanza), ville e palazzi storici (come Villa Cenni e Palazzo Berti-Ceroni), legando cielo, pietra e luce in un gioco eterno.

Medicina, nella pianura bolognese, racconta un tempo piĂą solenne. Nel Settecento, la chiusura delle porte del castello era annunciata dai “cento botti” della Torre Civica. L’orologio installato nel 1827 da Vincenzo Burzi, con i suoi pesi in macigno e la suoneria “alla francese”, fu sostituito nel 1964, ma la sua storia continua a vivere anche attraverso l’orologio della sagrestia di San Mamante, creato da Angelo Micheli e restaurato nel 1995.
Mordano è invece il paese delle Due Torri, maestosi propilei in stile neomedievale, ispirati all’Arsenale di Venezia, di cui una ospita in orologio meccanico a due quadranti del 1884. In frazione Bubano, la chiesa della Natività di Maria Vergine conserva un campanile con orologio datato 1874: la leggenda narra che il benefattore, Cavalier Don Berzantini, in contrasto con la comunità , rifiutò di orientare i quadranti verso Mordano: dalla cittadina, infatti, si vedono solo i tondi vuoti.

Infine, Ozzano dell’Emilia accoglie a conclusione dell’itinerario con paesaggi dolci e segni di un tempo spirituale e contadino. Qui, tra le vigne e i Calanchi della Badessa, spiccano orologi solari realizzati da Giovanni Paltrinieri e una meridiana restaurata di recente a Palazzo Bianchetti. Le decorazioni, i motti e i simboli agricoli dipinti sui muri delle case parlano di un tempo che si legge con la luce.
Questo percorso tra i borghi di Bologna Est non è solo geografico, ma una vera e propria esperienza culturale. Un viaggio da vivere con calma, in autonomia o con il supporto delle Pro Loco, sempre disponibili a fornire informazioni, consigli e a organizzare visite personalizzate.
Con Castel San Pietro Terme come capofila, la Rete delle Pro Loco di Bologna Est promuove il turismo lento e autentico, valorizzando un territorio che ogni giorno accoglie visitatori curiosi. Per scoprire eventi, itinerari o contattare le Pro Loco, si può visitare la Pagina Facebook
Photocredit: Sonja Vietto Ramus














