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Australia: Tutta la magia dell’outback, tra spiritualità aborigena e natura selvaggia

di Elena Barassi

 

L’occhio scruta l’orizzonte alla ricerca dell’iconico outback australiano, di una terra bruciata dal sole dove fanno capolino ciuffi di spinifex e l’aria profuma di eucalipto. Un’atmosfera multietnica quella di Darwin, affacciata sul Mar di Timor e porta d’accesso del Northern Territory, che brulica di gente in infradito e shorts. Da qui in poi l’uomo sarà solo una presenza rara, sarà un’immersione mistica nella cultura aborigena e sarà la natura, nei suoi straordinari paesaggi, a raccontare. Prima tappa Alice Springs, più di un secolo fa una minuscola stazione telegrafica nel cuore dell’outback, circondata dal deserto rosso e da comunità aborigene, oggi la seconda città del NT. Lungo il centro, il «reticolato di strade roventi» descritto da Bruce Chatwin nelle Vie dei canti, solo piccole frotte di aborigeni Arrendte appoggiate ai muri. Pensi che siano dei senza tetto, poi scopri che sono artisti da migliaia di dollari. E tutto ciò grazie a Geoffrey Bardon che invitò i membri della comunità di Papunya a metter su tela i miti del Dreamtime. Anche Bob è un Arrendte. Ed è un Master bush chef. Una cena suggestiva la sua, tra macadamia, canguro ed emù, in pieno deserto quando le ombre della sere lasciano spazio ad un cielo illuminato da mille stelle e sembra di toccare con un dito la Croce del Sud. Ma Alice racchiude molti altri tesori. Chris Barnes, nel suo Kangaroo Sanctuary cura amorevolmente piccoli canguri e il mitico Roger, un fisico bestiale per 2 metri di altezza. Come i Flying Doctor, un servizio di soccorso aereo che con 6 monomotori copre un raggio di 800 km da Alice e la School of Air, dove la maestra insegna via PC ad un centinaio di bambini, sparsi nella solitudine dell’outback. Mi racconta la piccola Emma, che incontro a Curtain Springs, dopo aver percorso km e km a bordo di una jeep, dove la mamma nel vecchio macello crea meravigliosi fogli di carta con le erbe del bush, che la sua migliore amica vive a soli 90 km da lei. Lungo la Namatjira Drive nel mezzo del west MacDonnel National Park la terra diventa ancora più rossa, più accesa, è il cuore del Red Centre. Ellery Creek Bighole e Ormiston Gorge appaiono all’improvviso. Piscine naturali di acqua cristallina racchiuse tra alte rocce ed eucalipti. E’ l’alba il momento migliore per risalire il Kings Canyon, nel Watarrka National Park, terra dei Luritja da oltre 20.000 anni. Ripide pareti di roccia rossa si stagliano al di sopra di una fitta foresta di palme. Lungo la Rim Walk si raggiunge l’apice del canyon e si aprono paesaggi mozzafiato fatti di gole profondissime, di piccole pozze d’acqua, come il Giardino dell’Eden, un’oasi di felci e cicadee preistoriche e un dedalo di enormi formazioni in arenaria sacre agli indigeni Luritja. Che ancora si curano con la Desert Rock Fuchsia, erba miracolosa, qui a profusione.E’ l’antefatto della magia di Uluru. Lui, è lì che ti attende dalla notte dei tempi,l’enorme monolite sacro agli Anangu, talmente sacro per loro da chiederti semplicemente“Per favore non scalare Uluru”.Ipnotizza il colosso d’argilla, così carico di energia e spiritualità,soprattutto all’alba e al tramonto quando si anima di una palette di rosa, viola, rosso acceso. E’ solo un attimo per fermare la magia di Uluru, e per gettare uno sguardo sul Kata Tjuta, stessa piana color ocra, stesso parterre di canguri, emù, dingo e wallaby per un’impressionante sequenza di monoliti fulvi e tondeggianti che sembrano giganti pietrificati. La notte qui si accende di mille luci con Field of Light,emozionante opera artistica di Bruce Munro, che sembra sottolineare con le sue sfere colorate l’incanto di questo luogo (per info Ayers Rock Resort, per dormire Sails in the Desert Hotel, www.voyages.com.au, da 407 euro). Ultima tappa il Kakadu National Park, gallerie d’arte rupestre en plein air in uno skyline di terre umide, alligatori e natura incontaminata. Luogo mistico, terra dei Bininj/Mungguy, degli spiriti del Dreamtime e di Ngalyod, il Serpente Arcobaleno, la forza creatrice di Kakadu e uno degli spiriti più temuti. Anche questa è la magia dell’outback. Si vola a Darwin con Singapore Airlines (www.singaporeair.com, Milano – Darwin da 1.093 euro a/r).Info: www.australiasoutback.it.

Kata Tjuta, Uluru-Kata Tjuta National Park

Articolo pubblicato su Il Giornale domenica 23 aprile 2017

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