Francesca Santoro (IOC-UNESCO): “Avvenimento storico, ora serve la ratifica e continuare il lavoro di ricerca oceanografica”
Dopo quasi due decenni di negoziati, nella sera del 4 marzo a New York gli Stati Membri delle Nazioni Unite hanno concordato un Trattato Globale per la tutela dell’Alto Mare che si propone di inserire entro il 2030 il 30% dei mari in aree protette, per salvaguardare e recuperare la natura marina. L’intesa, che dovrà essere ratificata dai governi degli stati membri, rappresenta un punto di partenza fondamentale per raggiungere l’obiettivo 30×30 (proteggere il 30% della terra e del mare entro il 2030) concordato nella Convenzione sulla Diversità Biologica a Montreal (COP15). Una notizia che assume ancora più valore nell’ambito Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (2021-2030), iniziativa globale coordinata dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO (IOC-UNESCO), che indica il ruolo delle scienze del mare nella promozione dello sviluppo sostenibile e nella implementazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e dei suoi 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. Un avvenimento sorico Francesca Santoro, Senior Programme Officer per IOC-UNESCO e responsabile a livello mondiale dell’Ocean Literacy per il Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (2021-2030), commenta: “L’approvazione del Trattato per l’Alto Mare è un avvenimento storico. Le aree fuori dalla giurisdizione nazionale, che occupano circa il 50% della superficie del nostro pianeta, saranno ora tutelate e sarà così possibile rispettare quanto deciso a Montreal alla COP15 dalla Convenzione sulla Diversità Biologica, ovvero istituire aree protette per almeno il 30% della superficie del pianeta entro il 2030. Ora c’è bisogno dell’impegno di tutti affinché questo trattato venga ratificato e implementato e per noi, come promotori del Decennio del Mare, diventa ancora più forte la spinta a sostenere la ricerca oceanografica in modo che siano i dati e risultati delle ricerche a essere la base di tutte le decisioni importanti che dovremo prendere nei prossimi anni, per passare dall’oceano che abbiamo all’oceano che vogliamo”. La zona di mare a oltre 200 miglia dalle coste viene infatti considerata “di nessuno” e soltanto l’1,2% dell’Alto Mare è attualmente protetto. Il Gist Green Travel Award “Nell’ottica della salvaguardia del nostro unico e grande oceano e in linea con l’Obiettivo 14 dell’Agenda 2030 Vita sott’acqua, il Gist, nell’ambito del premio Green Travel Award, attribuito alle eccellenze del turismo sostenibile, presieduto dalla giornalista Diana de Marsanich, da due anni ha istituito la categoria “Menzione d’onore Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (2021-2030)”, in collaborazione con IOC_UNESCO (Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO)” ricorda Sabrina Talarico, presidente Gist. Due le destinazioni premiate: 2022, Seychelles per i 5 pilastri della sostenibilità adottati dall’Arcipelago dell’Oceano Indiano, 2023; Arbatax Park Resort in Ogliastra, Sardegna per le iniziative rivolte a salvaguardare l’ambiente supportate dagli imprenditori Giorgio e Angela Mazzella, come le Attività di “clean up” per pulire dai rifiuti e dalla plastica le coste e i fondali a bordo della M/y Stella, una vecchia barca di pescatori restaurata con motori a propulsione elettrica Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO La Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO (COI-UNESCO), è stata istituita nel 1960 come ente dell’UNESCO con autonomia funzionale, è l’unica organizzazione competente per le scienze del mare nell’ambito del sistema delle Nazioni Unite. Lo scopo principale della Commissione è quello di promuovere la cooperazione internazionale e di coordinare programmi di ricerca, di creazione di servizi oceanografici e di sviluppo di capacità, al fine di comprendere maggiormente la natura e le risorse dell’oceano e delle zone costiere, per applicare questa conoscenza per il miglioramento della gestione, dello sviluppo sostenibile, della tutela dell’ambiente marino e dei processi decisionali dei suoi Stati Membri. Inoltre, la COI-UNESCO è riconosciuta attraverso la Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare (UNCLOS) come l’organizzazione internazionale competente negli ambiti della ricerca scientifica marina (Parte III) e del trasferimento delle tecnologie marine (Parte XIV) |